Buon Ramadan ai musulmani di Mazara del Vallo

Inizia oggi il Ramadan. Come viene vissuto nella città più musulmana d'Italia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Aprile 2022 08:47
Buon Ramadan ai musulmani di Mazara del Vallo

Da oggi per circa il 20% della popolazione di Mazara del Vallo che professa la religione islamica, è iniziata l'osservanza del Ramadan. Il Ramadan è il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano, nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ricevette la rivelazione del Corano “come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza” (Sura II, v. 185). Il Ramadan è il mese più sacro dei musulmani - che sono circa 1,6 miliardi in tutto il mondo - e il periodo dell’anno in cui si celebra è lo stesso in tutti i Paesi islamici.

È il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso. Il Ramadan dura 29-30 giorni: nel 2022 (calendario gregoriano) va dal 2 aprile al 2 maggio. Il mese di Ramadan non cade sempre nello stesso periodo del calendario gregoriano, perché quello degli islamici è un calendario lunare (l'anno lunare dura circa 11 giorni meno di quello solare), e la numerazione dell'anno non coincide perché i musulmani iniziano a contare dal nostro 622 d.C., quando Maometto lasciò la Mecca per recarsi a Medina.

Ramadan è il nome del nono mese dell'anno nel calendario musulmano, nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ricevette la rivelazione del Corano "come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza".I Musulmani di fede Islamica devono osservare cinque doveri: Il digiuno (sawn), la professione di fede (kalima), la recita quotidiana delle cinque preghiere (salat), l'elargizione delle elemosine (zakat) e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio (hagg) a La Mecca (Arabia Saudita). La mancata osservanza di questi precetti, in alcune delle comunità più osservanti, può comportare l'imputazione del reato di apostasia (abbandono formale e volontario della propria religione). 

I musulmani di Mazara (non solo tunisini ma anche marocchini, slavi e lavoratori originari dei Paesi dell'Africa subsahariana) si sono preparati alla preghiera collettiva del Ramadan. I più osservatori della dottrina andranno a pregare nell'immobile adibito a moschea "Ettakwa" (in foto copertina) all'interno della kasbah. Alla fine del Ramadan c'è "Eid - al - Fitri", cioè la festa della rottura del digiuno. I musulmani mazaresi quel giorno, come accade ormai da anni, si riuniscono in piazzale Giovan Battista Quinci per celebrare l'evento; qui arrivano anche musulmani dai paesi vicini, da Campobello, Castelvetrano, dalla Valle del Belice, è un grande incontro, un ritorno simbolico alla loro terra comune.

Il Ramadan è un momento di condivisione e di unione. È usanza invitare i propri vicini e amici a condividere tutti insieme il pranzo serale - chiamato “Iftar” - e a recitare particolari preghiere dette “Tarawih”. Alcune differenze nella tradizione si riscontrano nei cibi che si possono mangiare quando cala il sole. Ogni Paese ha delle particolarità: per esempio, in Tunisia, Algeria e Marocco viene preparato un cous-cous soltanto con l'agnello (non il pollo o il montone) arricchito da uvetta; in Siria e in Giordania invece si mangiano i katai, dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero.

Durante il Ramadan si bevono succhi di frutta, e nei Paesi del Maghreb quello di liquirizia, che alza la pressione sanguigna, perché chi digiuna ce l'ha più bassa del solito.

A tutti i nostri fratelli musulmani

Ramadan Mubarak

رمضان مبارك

Francesco Mezzapelle

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