Buon Compleanno Repubblica. La riflessione della psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Tranchida

"La libertà non è solo un ideale, ma nasce in famiglia..."

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Giugno 2025 11:09
Buon Compleanno Repubblica. La riflessione della psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Tranchida

Il 2 giugno di 79 anni fa gli italiani vennero chiamati alle urne per una scelta importante, Repubblica o Monarchia. La svolta fu decisiva, il voto popolare fu a suffragio universale, votarono per la prima volta anche le donne, definendo la fine della monarchia. Riportiamo la riflessione della psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Tranchida sui valori della libertà e della democrazia proprio in occasione di questa giornata che celebra la nascita della Repubblica Italiana:  

"Il 2 giugno assume un significato importante, quello della democrazia, dell’unità nazionale e dell’identità repubblicana, valore che non può non considerarsi in termini psicologici in un momento storico in cui i suddetti principi sembrano essere messi in crisi tante volte nel nostro quotidiano. Quando viene limitata la libertà alla parola, alla stampa, al pensiero politico, alla scelta religiosa, alla possibilità di scegliere il luogo in cui vivere, alla scelta sessuale, alla definizione di donna libera, alla possibilità di una madre di poter crescere e nutrire i propri figli, all'idea di costruzione e di realizzazione di futuro, allora vengono messi in crisi i concetti essenziali per cui gli italiani vennero chiamati alle urne nel 1946.

In psicologia, la libertà si riferisce alla capacità di un individuo di agire senza costrizioni o impedimenti, di autodeterminarsi e di scegliere autonomamente i propri fini e i mezzi per realizzarli. Ciò, però, può considerarsi nel momento in cui si è interiorizzato il concetto di libertà e di esistenza dell'altro: quel famoso punto e limite in cui finisce la nostra persona ed inizia quella dell'altro. Se non si è compreso questo concetto, può essere possibile il verificarsi di un comportamento prepotente che tende a promuovere la libertà propria inficiando però quella dell'altro, che risulta costretto a sottomettersi all'atteggiamento del più forte, spesso protetto da una struttura di pensiero ed educativa arcaica ma dominante, da un benessere economico maggiore rispetto all'altro o da una rilevante forza fisica sottomissiva.

Elementi questi identificati nelle relazioni violente. Quindi, libertà e democrazia vogliono dire, anche dal punto di vista, psicologico un passo ed una conquista personali, intese come una libertà di movimento in assenza di costrizioni come ansia, paure, pregiudizi, stereotipi, potendo così sentire la possibilità di essere attori principali del proprio fattibile percorso. Nel rispetto però dei valori condivisi, della libertà dell'altro di scegliere, delle diversità ed anche delle fragilità altrui.

In questo modo, può essere portata avanti la visione della promozione individuale, della coppia e delle relazioni, della promozione della società democratica, partendo dalla prima importante scuola di formazione: la famiglia. In una famiglia democratica viene favorito il dialogo che comprende l'accettazione dei diversi punti di vista, la possibilità di crescere in un clima di valorizzazione individuale, di autorealizzazione, di collaborazione e rispetto reciproco".

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza