“Attività di ristorazione costretta a chiudere a causa della nuova tassa del suolo pubblico”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Novembre 2013 08:09
“Attività di ristorazione costretta a chiudere a causa della nuova tassa del suolo pubblico”

"E' assurdo, soprattutto in questo periodo di crisi, ordinare la chiusura di un'attività commerciale che non ha fatto niente di illegale e che ha già pagato l'occupazione del suolo pubblico".

A dichiararlo è stato il consigliere comunale Alessandro Norrito il quale nella recente seduta del Consiglio comunale era intervenuto in merito ad un'ordinanza, la n.136 del 17 ottobre, firmata dal sindaco Nicola Cristaldi nei confronti della pizzeria "Lo scoiattolo", ubicata nella Villa Garibaldi, nel quale si ordina la sospensione dell'attività per un periodo non inferiore a cinque giorni a partire dal 25 novembre e ciò finchè i proprietari non pagheranno i due verbali elevati dalla Polizia Municipale.

Norrito ha stigmatizzato quanto avvenuto: "Nel 2011 con una delibera il sindaco –ha detto Norrito- ha revocato le concessioni di utilizzo del suolo pubblico riferendosi ad una legge del 2007 che ha dato ai Comuni la competenza su quella parte di demanio. L'attività in questione, non avendo allora ricevuto nessuna comunicazione, ha richiesto ed ottenuto l'autorizzazione regionale fino al 2014 e per le quali ha già regolarmente pagato. Il Comune ha vertiginosamente aumentato la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, così forse si incentiva il lavoro ed anche il turismo?".

Un'altra ordinanza, la n.135 sempre del 17 ottobre, dello stesso tipo riguarda la pizzeria-trattoria "Baby Luna" che si trova nella stesso villa e costretta a chiudere per almeno cinque giorni a partire dal 18 novembre. Il precedente regolamento obbligava le stesse attività del lungomare mazarese al pagamento di una quota per l'occupamento degli spazi, di competenza regionale, da versare nelle casse del Demanio marittimo; per una concessione, dal 1 maggio al 30 ottobre, di circa 170 mq si pagava 1400 euro.

La questione. Nel 2007 il sistema informatico demaniale regionale ha spostato la linea di demarcazione dell'area di competenza del Demanio, utilizzata dagli esercenti solo nella stagione estiva con la collocazione di tavolini e coperture, facendola rientrare nel Demanio comunale. Fra il 2007 ed il luglio 2011 vi è stato un vuoto totale di informazioni e di prese di posizioni, così in assenza di direttive precise, gli esercenti hanno continuato a versare la loro quota alle casse regionali; adesso invece il Comune per la concessione presa ad esempio chiede infatti il pagamento di circa 9.000 euro. 

10-11-2013 9,00

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