Anna Maria da Brescia: “La mia brutta esperienza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mazara”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Agosto 2017 16:15
Anna Maria da Brescia: “La mia brutta esperienza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mazara”

Voglio raccontare un'esperienza che mi ha lasciato a dir poco a bocca aperta, episodi di mala sanità accaduti a Mazara del Vallo all'ospedale Abele Ajello. Mi trovavo in vacanza e il mio ragazzo si è sentito male, ho deciso di portarlo prima alla guardia medica e poi presso l'Ospedale.

In guardia medica ho trovato una dottoressa che nonostante lui avesse dei principi di svenimenti Lei continuava a farlo stare seduto sulla sedia. Ho invitato la dottoressa a metterlo sul lettino un attimo, mi ha ignorato completamente dopo aver pagato un ticket di 15 euro!

In seguito ho deciso di portarlo all'ospedale. Mi ha ricevuto un infermiere al quale ho spiegato dettagliatamente cosa avesse avuto il mio ragazzo ma l'infermiere non ha capito o meglio sembrava non gli interessasse. Messo finalmente in barella iniziano le comiche: al posto dell'infermiere ha preso il suo posto un ragazzo addetto alla vigilanza in divisa che dietro il vetro ha cominciato a maneggiare le carte nostre e di altri pazienti e il computer: la privacy dov'è? Ecco scoperto il segreto: l'intento del giovane era di far entrare un suo amico per una semplice visita. Tutto questo in presenza anche di questo infermiere che glielo ha permesso.

Durante la lunga attesa di 4 ore per la visita nella saletta di triage è arrivato un signore che si era tagliato e per ore sono rimasti a terra i tovaglioli pieni di sangue senza che nessuno pulisse e sanificasse l'ambiente! Una signora anziana che chiamava aiuto – gridando “mi sento male”- è stata ignorata completamente. Ad un certo punto sono iniziate le urla del medico e dell'infermiere e le porte sbattute in presenza dei pazienti e mia. Già si sta male ma la professionalità e la figura di un ospedale dov'è?

Finalmente è arrivata la dottoressa che ha chiesto al mio ragazzo cosa avvertiva, nell'iniziare a spiegare è stato interrotto e disse: "piano piano, parla piano che sono le 4 di mattina e ho sonno". Certo, considerato la voce fievole del mio ragazzo che lo è già di natura, figuriamoci quando stava male. Sono sconcertata e delusa dell'accaduto ma nello stesso tempo preoccupata per gli abitanti di questa Città. Questo è quello che si vede, figuriamoci quello che non si vede. Totale? 6 ore per il tutto con 3 pazienti. Vergogna.

Agnello Anna Maria (Brescia)

24-08-2017 18,00

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