Ancora scarti della lavorazione del gambero gettati nel Fiume Mazaro

Continua la pratica illegale. L’auspicio di nuove operazioni congiunte e l’utilizzo di telecamere di sorveglianza

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Marzo 2022 10:02
Ancora scarti della lavorazione del gambero gettati nel Fiume Mazaro

Da qualche anno cittadini ci segnalano la presenza di rifiuti vari nella due banchine del fiume Mazaro. Una delle pratiche più incivili –da noi più volte evidenziata con diversi servizi video e articoli- è quella di gettare gli scarti della lavorazione del gambero nello stesso porto canale. Già alcuni giorni fa attraverso un nostro video mostrammo le immagini di scarti di gambero rosa, a seguito attività di “scapuzzamento”, nel tratto compreso fra Piazzetta dello Scalo e Lungomazaro Ducezio. Nelle ultime ore abbiamo ricevuto un’altra segnalazione circa la stessa pratica illegale (vedi foto di copertina).

Qualche cittadino –attraverso i commenti sui social- ha criticato il nostro servizio affermando che potrebbe essere “normale” e non nocivo gettare scarti di lavorazione del gambero nel fiume Mazaro. Niente di più sbagliato. Ricordiamo che nel gennaio 2021 cinque cittadini mazaresi furono denunciati per aver gettato scarti e rifiuti da lavorazione del pesce all’interno del fiume Mazaro. Il provvedimento scattò a seguito di una operazione, iniziata circa tre mesi prima, dalla locale Capitaneria di Porto, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Marsala, e finalizzata a contrastare il ripetuto fenomeno dello sversamento illecito di rifiuti.

Le indagini, scattate anche a seguito di continue segnalazioni da parte di cittadini, riguardarono lo stesso del Lungomazaro, area ove si concentrano diverse imprese ittiche e dove viene svolto lo storico mercato a dettaglio del pesce. Attraverso numerosi appostamenti eseguiti dai militari della Guardia Costiera, e grazie al monitoraggio, effettuato mediante alcune videocamere installate nella stessa area, da parte della Polizia municipale, fu possibile accertare, infatti, numerosi e ripetuti episodi nei quali diversi soggetti, operanti nella vendita del pesce, trasportavano rifiuti e sottoprodotti di origine animale (per lo più scarti da “scapuzzamento” del gambero) all’interno di grandi bidoni per poi sversarli nelle acque del fiume Mazaro; una condotta in spregio delle normative volte alla tutela ambientale che invece obbligano il loro smaltimento attraverso ditte specializzate.

Pertanto auspichiamo che le forze dell’ordine in maniera congiunta possano garantire un controllo dell’intero tratto fra le due sponde del fiume e conl’ausilio delle video camere, cogliere in flagranza di reato chi commette reati. L’utilizzo della videosorveglianza, che dovrebbe essere potenziata, insieme alle attività sinergiche fra le autorità competenti, potrebbe garantire un monitoraggio in tempo reale di quel tratto del porto canale.

Da alcuni anni a questa parte presso la storica piazzetta della vecchia marina si registra la presenza di venditori abusivi di pesce (gamberi, calamari, merluzzi, triglie etc.) spesso congelato e scongelato più volte. La vendita di questi prodotti, di dubbia provenienza e conservazione, danneggia i commercianti ittici e al tempo stesso costituisce un grave rischio per la salute dei consumatori che a causa della crisi sono attirati dai prezzi fuori mercato. L’area è sovente anche teatro di operazioni congiunte di guardia costiera e polizia municipale volte al contrasto dell’attività di vendita abusiva, esercitata quasi quotidianamente, di prodotti ittici, ma anche ortofrutticoli, non regolarmente tracciati e privi di certificazione, con i relativi rischi per i consumatori.

Francesco Mezzapelle 

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