“Aggredita verbalmente” presso la Guardia Medica. Cittadina mazarese scrive al manager dell’Asp di Trapani

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Novembre 2015 08:45
“Aggredita verbalmente” presso la Guardia Medica. Cittadina mazarese scrive al manager dell’Asp di Trapani

Egregio Dott. De Nicola, con la presente voglio segnalare un episodio spiacevole ed allarmante che è successo presso la guardia medica estiva di Mazara del Vallo. A Lei giudicare quello che è accaduto ed eventualmente, prendere la decisione idonea.

Erano le ore 00,25 del 19 luglio, mi ero sentita male perchè avevo sottovalutato il "tocco" di una medusa del giorno precedente. Per tutto il giorno di sabato 18 luglio, inesorabilmente la mia gamba destra si arrossava e gonfiava sempre di più, fino a che, dolente, ho capito che non avrei potuto superare la notte in tal modo, per cui mi recavo presso la guardia . medica estiva di via del Mare a Mazara del Vallo.

E quì il fatto increscioso, la violenza psicologica subìta nonchè le aggressioni verbali. Le racconto di seguito cosa è accaduto per sommi capi ma Le ricordo che, eventualmente, ho dei testimoni: i due portantini di turno e la signora che mi ha accompagnato. Mi reco in guardia medica e il giovane qualificatosi come medico, appena sentito il motivo del miomalessere, alzando la voce così profferiva: "Lei viene a quest'ora a disturbare, vestita in questo modo ( ero vestita in modo decoroso per la sera) dopo che si è andata a mangiare una pizza? Non poteva venire alle 17,30? Lei è una maleducata ...".

Stranita e sorpresa da queste parole, ho risposto dicendo che una persona non decide quando stare male e che alle 17,30 non stavo così male, e che solitamente mi vesto bene: Mi risponde: "E poi lei non ha diritto di stare quì perchè questa è una guardia medica estiva turistica".Rispondo: "Ma io ho bisogno di un consulto, voglio solo che lei si accerti dello stato della mia gamba, perchè se mi succede qualcosa di brutto la responsabilità è sua".E così dicendo apro la porta e chiamo come testimoni del fatto i due portantini. A questa mia azione il giovane medico mi ribadisce che sono una "grandissima maleducata" e mi invita ad andarmene.Nello stesso tempo, da una porta fuoriesce un signore in camice bianco che riconosco.

E, rivolgendomi a lui chiedo aiuto, esortandolo a ricordare al giovane medico il giuramento di Ippocrate. Ed ecco l'inverosimile poichè il medico più anziano, avvicinandosi visibilmente alterato verso di me, così esordisce: "Questo è mio figlio, e lei non può venire quì a sfogare le sue frustrazioni a quest'ora". Preoccupata per lo stato mentale alterato di entrambi i medici mi avvio verso l'uscio e, a quel punto, il medico giovane indossa i guanti e dice che mi avrebbe visitata.Palesemente agitata ed impaurita dal loro comportamento ho risposto che sarei andata al Pronto Soccorso perchè ormai non avevo più fiducia nella loro capacità di assistermi.

E così ho fatto, mi sono recata al Pronto Soccorso dove ho ricevuto le cure del caso in maniera professionale ed educata, e di cui allego referto rilasciatomi.

Ora Le chiedo:1) Chi era il medico di turno...il padre od il figlio?2) Possono entrambi essere di turno?3) E' normale aggredire una persona bisognosa di assistenza e considerare la Guardia Medica "cosa loro"?4) Se al posto mio ci fosse stato un uomo alto e robusto avrebbero agito allo stesso modo?5) E se ci fosse stata una vecchietta l'avrebbero forse picchiata?

Io non saprei dire se avevo diritto di andare lì, ma nel periodo estivo risiedo a pochi metri da questa guardia medica e, in altri tempi, ho ricevuto nello stesso luogo cure sapienti da altri medici che amano la loro professione (Allego referto rilasciatomi nel 2014).

Gentile Dott. De Nicola, grazie per aver letto il mio sfogo, mi affido a Lei onde avere un riscontro adeguato ed immediato.

Marisa Lenzi

03-11-2015 9,30

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