Acqua pubblica: richiesto formale impegno al sindaco di Mazara del Vallo

Nel 10° anniversario del referendum sull’acqua pubblica, diverse associazioni scrivono al sindaco Salvatore Quinci

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Giugno 2021 08:52
Acqua pubblica: richiesto formale impegno al sindaco di Mazara del Vallo

In occasione del 10° anniversario del Referendum sull’Acqua pubblica (12-13 giugno 2011) attraverso il il quale la maggioranza assoluta degli italiani, 27 milioni, e dei siciliani, 2.132.492, con 97% del SI hanno cancellato la possibilità di fare profitti sulla gestione dei servizi pubblici, il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo ha scritto al sindaco della Città di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci. La lettera è firmata

Attraverso la lettera, sottoscritta dai rappresentanti locali della Cgil, Wwf, Pro Capo Feto, Tueri Naturam, Amici della Terra e Giva, e, appunto da Silvana Mannone per il Comitato, è stato chiesto al primo cittadino mazarese di:

1) Deliberare la modifica dello Statuto Comunale con l’inclusione dei seguenti tre punti: a) riconoscere il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene pubblico; b) confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà; c) riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini e, quindi, la cui gestione va attuata attraverso gli articoli 31 e 114 del D.Lgs 267/2000;

2) Assumere impegni pubblici a favore dell’acqua pubblica, con atti che il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni propone ai sindaci di tutta la Sicilia.

In una nota il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo ha sottolineato:

◦ Si può reagire in due diversi e opposti modi di fronte ai muri che si alzano a seguito di una azione: scoraggiarsi e demordere o rialzarsi e insistere.

◦ Quando l’azione è collettiva e ad intestarsela sono 27 milioni di persone è facile trovare la forza per rilanciarla.

◦ La posta in gioco è l’acqua, bene primario, essenziale alla vita.

L’attentato all’acqua, che per sua natura è di tutti, è grave, si vuole a tutti i costi privatizzarla, che equivale a dire che pochi se ne impossessano, la gestiscono e ne traggono profitto, vendendola come qualsiasi altra merce.

◦ Ma l’acqua non è una merce, non è un prodotto, l’acqua si trova in natura e chi se ne impossessa è come se la rubasse a tutti.

◦ Sembra assurdo poter sostenere che sia possibile privatizzare l’acqua, eppure è successo in molte parti d’Italia e del mondo e si vorrebbe procedere per la restante parte.

◦ Le popolazioni si ribellano, si formano comitati, raccordi fra comitati, sia a livello locale che nazionale e internazionale.

◦ L’unione fa la forza.

◦ In Italia questa forza portò il 12 e 13 giugno del 2011 al successo del Referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare, che rappresenta un altro grave pericolo per la vita umana.

◦ A 10 anni da quel referendum, tutti i comitati, piccoli e grandi, in città, piccole e grandi, sono tornati a mobilitarsi per rappresentare la volontà di quei 27 milioni di italiani, che, grazie ad un lavoro capillare, sono stati informati del pericolo e portati a firmare per l’acqua pubblica e contro il nucleare.

Il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, volendo contribuire come goccia a formare la marea di tutti i comitati che in Italia si sono mobilitati significativamente il 12 giugno, ha organizzato un flashmob, realizzato in più punti della città.

Poche persone, scelta obbligata in tempo di crisi sanitaria, con le bandiere del referendum per l’acqua pubblica dispiegate sul petto, hanno camminato per il centro storico nell’ora di punta, fermandosi nei luoghi ritenuti significativi o di maggiore aggregazione.

Si sono disposte a rappresentare esse stesse un manifesto, per provocare l’attenzione e la curiosità della gente.

Scelto il punto di maggiori presenze, è stato letto l’appello “se 10 anni vi sembrano pochi “, diffuso dal forum siciliano dei movimenti dell’acqua e i beni comuni. Un appello rivolto al Governo e al Parlamento della Regione Siciliana, alle forze politiche ad ogni livello, agli Enti locali, alle città Metropolitane, perché si esprimano pubblicamente con atti concreti.

In questo senso, nella stessa giornata, è stata inviata al sindaco Quinci la lettera sottoscritta da Cgil, Wwf, Pro Capo Feto, Tueri Naturam, Amici della Terra, Giva.

Francesco Mezzapelle 

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