A Tre Fontane una stagione balneare consumata fra disservizi e misteri per lo strano criterio per l’asfalto delle strade

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Agosto 2017 11:13
A Tre Fontane una stagione balneare consumata fra disservizi e misteri per lo strano criterio per l’asfalto delle strade

Nella frazione balneare di Tre Fontane la stagione estiva volge al termine, ma l’umore di villeggianti e turisti non è poi così dei migliori. A rendere amare le vacanze di chi ha soggiornato fra i lidi e le villette dei lati est ed ovest: strade non asfaltate, pali della luce non funzionanti, incuria, degrado ambientale e altri disservizi e mancanze che hanno fatto perdere di appeal un luogo che fino ai primi anni del 2000 era fra i più rinomati della provincia di Trapani.

Su tutti, ad esprimere maggiore dissenso sono alcuni villeggianti nelle case di proprietà, i quali lamentano la mancanza di asfalto per alcune delle vie interne, nonostante le continue segnalazioni da parte degli stessi cittadini nei confronti del Comune. Perché dunque questo ritardo nei lavori, peraltro incompleti? Forse perché nei raccoglitori degli uffici comunali preposti arriverebbero delle “priorità” che di fatto scalzerebbero le esigenze di chi magari non ha pensato a sollecitare un tecnico, funzionario o consigliere di sua stretta conoscenza?

Dopo l’inizio dei lavori per l’asfalto delle strade del lato ovest (vedi foto), avvenuti a cavallo fra il 2010 e il 2012, sembra come se fra le varie pratiche comunali alcune delle strade ancora non asfaltate risultassero, al contrario, già asfaltate. Chissà forse qualche dirigente o altro componente dell’allora giunta Caravà partecipò a qualche lauto banchetto organizzato da qualcuno fra i villeggianti del lato ovest?

Misteri che si addensano fra le vie della frazione balneare di Campobello di Mazara e che si infittiscono se non altro perché molte delle strade completate circa 5-6 anni or sono appaiono asfaltate in maniera superficiale, in quanto, specie nei mesi invernali, le piogge rendono le stesse vie un vero e proprio pantano che non permette il corretto ingresso all’interno delle proprie abitazioni. Altre invece, a causa proprio di questo problema, sono state asfaltate più e più volte. Ma con quale criterio avvenivano realmente i lavori per l’asfalto delle strade di Tre Fontane? Il motivo, provate a immaginarlo…. Forse grazie alle parentele e le strettissime amicizie di alcuni residenti con i principali rappresentanti dell’amministrazione campobellese?

Il problema del mancato asfalto nelle strade di Tre Fontane si ripercuote tuttora in alcune delle vie principali della frazione balneare, che rendono problematico sia l’utilizzo di mezzi di locomozione, su tutti il transito delle biciclette, sia il passaggio a piedi degli anziani.

Le lamentele continuano, anche nei confronti del sistema di illuminazione stradale. Fra i due lati del lido infatti, diversi pali della luce mancano della propria lampadina e in più, il sistema di illuminazione della piazza centrale, meglio conosciuta come piazza Favoroso, si dimostra inadeguato e obsoleto in quanto, in occasione di eventi organizzati sul palco allestito al centro piazza ed esibizioni di ogni genere all’interno dei locali in cui si consuma la “movida”, a venir meno è l’elettricità per le vie e le abitazioni dove avvengono visibili abbassamenti di corrente, per non parlare di quelle abitazioni che rimangono completamente al buio.

A rendere Tre Fontane, prima attrazione turistica per molti stranieri amanti del mare e della Sicilia, oggi un luogo abbandonato a se stesso, è anche la tenuta del suo litorale. L’intervento per la pulizia è iniziato soltanto a fine luglio, ma a far contrariare i bagnanti è la presenza di erbaccia e sterpaglie fra le dune di entrambe le zone; in particolare, nel punto in cui sorge il rudere della Torre dei Saraceni, monumento simbolo del luogo, ai bordi di un corso d’acqua che anticamente aveva il compito di far defluire l’acqua da e verso il mare, il basamento delle abitazioni ivi costruite, non permettendo più un normale deflusso dell’acqua, ha contribuito alla creazione di una sorta di palude catalizzatrice di fango e insetti, che di fatto rende impraticabile la zona.

Non vorremmo mettere troppa carne al fuoco, ma al momento della costruzione di queste case, dov’erano coloro i quali si dovevano far carico dei dovuti accorgimenti? Era possibile costruire queste case in questa zona?

Ad essere problematico, è anche l’accesso a piedi dei bagnanti verso il mare. Alcuni residenti infatti, lamentano la mancanza di pedane di legno che consentano una migliore discesa dalla strada verso la spiaggia, specialmente di coloro in età più avanzata. In alcuni punti, la pedana è presente su richiesta dei diretti interessati, in particolare di chi è costretto a convivere con una disabilità. Ma ci chiediamo, un comune che dovrebbe fare del suo lido balneare la cartina di tornasole per lo sviluppo del turismo e dell’economia, non dovrebbe dotare la spiaggia di queste pedane ben prima dell’inizio della stagione. Rappresenterebbe anche una forma si rispetto per chi soggiorna contribuendo con le dovute tasse al mantenimento della propria abitazione.

Un primo passo verso il miglioramento delle condizioni della frazione, si è avuta a partire dal 7 agosto (meglio tardi che mai), con l’inizio del servizio di raccolta differenziata, anch’esso però, nelle sue prime battute, da perfezionare visto che non sono tutti i residenti cui sono stati tolti i rifiuti da davanti la porta d’ingresso dell’abitazione. Ma di sicuro è un’idea per rendere più vivibile il posto e che potrebbe contribuire all’eliminazione di quei cumuli di spazzatura che alcuni angoli delle strade presentano.

La stagione balneare a Tre Fontane sta per concludersi ma l’amministrazione campobellese sembra avere molto da perfezionare. Siamo certi però, che le carte in regola per tornare a far rivivere il lido balneare di luce riflessa ci sono tutte. L’augurio è che il tutto venga sistemato nella massima correttezza e coerenza con quelli che erano i piani elettorali, anche se, di questi tempi, è proprio questo tutto sembra rimanere un’utopia.

Tommaso Ardagna

23-08-2017 13,00

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