Denny Almanza, apicoltore pantesco di professione, ha fondato una nuova associazione. Si chiama ComBee, che sta per Community Bee, ovvero la Comunità delle Api. Sono almeno cinque anni che Denny ci pensa ma solo ora, grazie alla sinergia con altri due giovani (Alice e Aldo), la sua idea si è concretizzata. Lo abbiamo intervistato per saperne qualcosa di più.
Buongiorno Denny, raccontaci di questa nuova associazione.
Questa associazione è nata con l’obiettivo di fare Comunità, una Comunità unita in difesa delle Api, della natura, della Biodiversità. Una Comunità tra ricercatori, apicoltori e sostenitori della natura edegli impollinatori. Si basa su tre pilastri importanti. Il primo è la ricerca scientifica, grazie alla collaborazione con importanti centri di ricerca italiani, come l’Università di Palermo e la Fondazione Mach. Ricerca non solo sulle api ma su tutti gli impollinatori. ComBee ha come obiettivo del suo operare il sostegno della ricerca per la tutela e la rigenerazione della Biodiversità.
Il secondo pilastro è la divulgazione, rivolta sia agli adulti che ai giovani delle scuole. Vengo da 15 giorni di presentazioni del mondo delle api in tutte le scuole di Pantelleria, dall’asilo alle superiori. Nell’ambito dell’Associazione ho invitato qui i ragazzi della scuola media per disegnare le cassettine di legno che serviranno per la raccolta di fondi. L’idea è che le persone mettano al loro interno una cifra simbolica di 2 euro recitando la frase “io ComBee e tu?” Idea che verrà divulgata sui social.
La divulgazione è l’obiettivo al quale tengo di più. Tutti conoscono il miele, la propoli e gli altri prodotti delle api, ma pochi conoscono i loro misteri.
Quali sono i misteri delle api?
Per fare solo un esempio, così come ho raccontato nel mio ultimo talk al centro culturale Giamporcaroin occasione del World Bee Day, la Giornata mondiale delle api, in pochi sanno che le api erano vespe carnivore che hanno subito un’evoluzione, circa un milione di anni fa, che le ha fatte diventare vegetariane. Le proteine che prima trovavano nella carne le hanno poi trovate nel polline.
Qual è il terzo pilastro dell’Associazione ComBee?
Fare rete, tipo alveare, tra gli apicoltori di tutta Italiaper promuovere e sostenere la Biodiversità. In che modo? Un metodo è organizzare incontri come quello di Trapani, in collaborazione con Paolo Fontana della Fondazione Mach di Trento, nome molto conosciuto anche a Pantelleria. È stato un convegno tra apicoltori. L’ape non è una mucca da mungere. L’ape è un animale importantissimo per tutto e per tutti. Le api impollinano l’80% delle piante. In altre parole l’80% di quello che mangiamo lo mangiamo grazie alle api.
Per me l’apicoltore è un prescelto dalla natura per gestire l’animale più importante al mondo. Le api sono animali da conservare. E non dobbiamo fare errori tipo portare un’ape tedesca in Sicilia o una siciliana in Germania. Dobbiamo tutelarle avendo l’animale del luogo, autoctono, che rimane quello, perché ha fatto un’evoluzione nel tempo che l’ha portato ad adattarsi, ad esempio, alla siccità, oppure al vento o alla neve, nel caso di quelle tedesche. Quindi uno dei compiti che ci siamo dati come Associazione è andare a parlare con più apicoltori possibili, facendo rete nazionale.
Nell’Associazione bisogna essere tuttiapicoltori?
No, non è importante che siamo tutti apicoltori. L’importante è avere in comune l’amore per la natura e l’ambiente. Se ami natura e ambiente ami anche l’insetto che in natura fa tutto, quindi le api. Quello che deve accomunare tutti noi della Community è la voglia di comunicare la passioneche proviamo. Tra noi tre che abbiamo fondato ComBee solo io sono apicoltore ma ci sentiamo tutti e tre persone fortunate e la fortuna non la si può tenere per se stessi. Bisogna condividerla. Abbiamo tanta voglia di scoprire e quando hai scoperto qualcosa hai altrettanta voglia di condividerla con gli altri.
Giuliana Raffaelli