Questa mattina intorno alle ore 9 un gruppo di volontari capeggiato da Gaspare Accardo, con il supporto dell’associazione “Avamposto Verde”, si è dato appuntamento nello slargo adiacente al ponte sul fiume Arena per ripulire un tratto di costa.
“L’iniziativa-ha dichiarato Gaspare Accardo (a sx in foto n.1 con un gruppo di volontari al lavoro questa mattina)- è nata perché noi amiamo la nostra città, questa costa è da molto tempo abbandonata, è una costa che molti ci invidiano. Oggi eravamo una ventina di persone, tra i quali giovanissimi, continueremo a fare queste azioni. Mazara è in abbandono, molti dicono che è una capitale ma le immagini di oggi dimostrano che molte zone sono abbandonate. Noi facciamo il bene della città, la scorsa settimana abbiamo fatto la raccolta alimentare per aiutare le famiglie in difficoltà, se i cittadini si uniscono e si rispettano possono fare il bene e la rinascita di una città”. (in foto n.3 l'ambientalista Andre De Simone che ha partecipato alla pulizia del tratto di costa di Boccarena).
La situazione di degrado va oltre la presenza di rifiuti nelle zone limitrofe del fiume Delia (vedi foto n.2), infatti basta sporgersi da entrambe le fiancate del ponte per assistere ad una scena raccapricciante. Un bidone metallico non bene identificabile risulta incastrato tra i fanghi del letto del fiume, che ormai ha perso i connotati che lo possano qualificare tale, le rocce che lo costeggiano a sinistra sono percorse da tubature in vista che fanno rimbalzare lo sguardo a destra verso lo sbocco di un non precisato canale artificiale.L’olezzo sa più di depuratore mal funzionante che di mare, anche se è stato dichiarato in sede consiliare che con la recente pulizia del “digestore” del depuratore comunale il cattivo odore non si percepisce più.
Resta solo nei ricordi la presenza di una larga spiaggia frequentata dagli abitanti del quartiere e dai turisti che frequentavano il vicino Sporting Club Village, struttura ricettiva sui generis in quanto costruita sull’antico letto del fiume e circondata da una rigogliosa flora tipica mediterranea. Il poco famoso e chiacchierato fiume Delia-Arena, che precede una zona balneabile di nicchia quale è la costa rocciosa, dovrà aspettare probabilmente il tanto atteso dragaggio del fratello Mazaro, più importante per l’economia della città, in quanto sede del settore ittico, per ricevere le attenzioni che merita.
Una città che può vantare la presenza di due fiumi potenzialmente navigabili, una variegata costa con agli estremi la riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi e la Zona di Protezione Speciale Capo Feto, potrebbe, seppur attraversata da una cicatrice, quale risulta essere la ferrovia, potrebbe essere un piccolo gioiello da inserire nel percorsi turistici insieme alle altre numerose meraviglie della Sicilia. Ciò non può essere ignorato se si vuole parlare di turismo con la T maiuscola.
A oggi si vede una “capitale” che rispecchia una visione molto diversa rispetto a quella che è stata decantata durante le ultime due tornate elettorali.
Rosa Maria Alfieri
16-05-2015 18,00
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