Vengono definite critiche queste elezioni di II livello del prossimo 27 Aprile, oppure un “voto di casta”, espressione esagerata di qualche deputato regionale perchè nei consiglieri comunali non si intravede la “casta”, quella che comanda per antonomasia, semmai una democrazia partecipativa limitata a 377 elettori, cioè i consiglieri comunali dei 25 comuni della provincia di Trapani che dovranno eleggere il presidente della provincia dopo ben 11 anni di commissariamento e 12 consiglieri che dovranno essere votati da 52 candidati (42 centro destra, 10 centrosinistra e civiche) .
L’esito potrà influenzare equilibri locali in vista delle regionali 2027 e di eventuali elezioni di primo livello previste per il 2026, come il comune di Marsala ed altri . Il 1° Marzo scorso si è riunito a Trapani, in preparazione al voto del 27 aprile, il tavolo del centrodestra provinciale, presenti i responsabili provinciali dei vari partiti e in quell’incontro il coordinamento, nel riaffermare l’unità del centrodestra quale principio fondante dell’azione politica in ambito provinciale, in linea con i governi regionale e nazionale, ha condiviso una comune strategia “per affrontare le consultazioni di secondo livello per l’elezione del Presidente e del Consiglio del Libero Consorzio comunale di Trapani e consegnare una valida ed autorevole guida politica che possa rilanciare l’ente di aria vasta”, si leggeva nella nota .
Il 6 marzo si è svolta un’altra riunione ed infine lunedì scorso un altro incontro a Marsala con le presenze di Toni Scilla per Forza Italia, Maurizio Miceli e Nicola Catania per Fratelli d’Italia, Giacomo Scala per la Dc, Salvatore Montemario per Grande Sicilia, la Lega con l’assessore Turano, Maria Pia Castiglione per Noi Moderati. La deputazione è stata rappresentata dal deputato regionale Giuseppe Bica. In coro unanime hanno tutti sostenuto che il centrodestra unito può vincere, che è riuscito a fare sintesi sul sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini , mettendo d’accordo gli altri amministratori.
Tutti hanno detto chiaro: qui ci sono i partiti, dall’altra parte c’è un civismo di facciata. Dall’altra parte c’è il due volte sindaco di Mazara Salvatore Quinci. A certificare la scesa in campo di Quinci, una nota firmata dai gruppi del PD, M5S, Controcorrente e PSI. Appello nel quale il fronte progressista chiede sostegno alle realtà civiche del territorio per fronteggiare la candidatura, da parte del centrodestra, del sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini. “Raccogliamo l’appello del sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci – scrivono in una nota i rappresentanti di PD, M5S, Controcorrente e PSI -.
Siamo pronti a sostenere il suo sforzo per sconfiggere, insieme, la cappa di un potere che si disinteressa dei territori e della vita di chi in questi territori vive e lavora. L’alleanza tra un civismo vero, fatto di buone pratiche di governo e le forze progressiste può essere vincente. Con lo scopo comune di costruire una vera alternativa e un futuro diverso e possibile per la provincia di Trapani. Con il sindaco Quinci, di fatto alternativo alla candidatura imposta da chi pensa di poter usare e abusare di questa provincia, abbracciamo perfettamente l’esigenza di raccogliere l’appello di tanti sindaci e amministratori del Trapanese che chiedono un vero cambiamento”.
Si vota soltanto a Trapani, non ci dovrebbe essere grande dispersione di voti, anche se qualche consigliere – elettore resterà a casa per vari motivi. I consiglieri comunali si troveranno davanti due schede, una per votare il presidente del Libero Consorzio, l’altra per i 12 consiglieri. Il colore delle schede varia in base al Comune di appartenenza e quindi al numero della popolazione. Sono cinque le fasce per la provincia di Trapani:
Fascia A) Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti la scheda è di colore azzurro. Fascia B) Comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti la scheda è di colore arancione. Fascia C) Comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 10.000 abitanti il colore della scheda è grigio. Fascia D) Comuni con popolazione superiore a 10.000 e fino a 30.000 abitanti il colore della scheda è rosso. Fascia E) Comuni con popolazione superiore a 30.000 e fino a 100.000 abitanti la scheda è di colore verde.
E i 400 mila abitanti della provincia di Trapani il 27 aprile cosa faranno? Niente. Staranno alla finestra ad aspettare i risultati che arriveranno il giorno dopo ma forse nemmeno questo perché ormai il distacco tra politica e cittadino è abissale. L’unica cosa che si può fare nella giornata del voto, è recuperare la memoria storica, esigere trasparenza e responsabilità dai governanti, e soprattutto coltivare una coscienza etica che guidi le scelte politiche, sarebbero passi essenziali per questa nuova provincia che nasce che, probabilmente, avrà vita corta, come dicono tanti politici o durerà un quadriennio come pensano alcuni cittadini, che si intendono di “cose siciliane” attorcigliate e confuse. La nuova provincia può essere un banco di prova, può essere il luogo della costruzione comune, dove la morale e la memoria non sono ostacoli, ma pilastri su cui edificare una società più giusta e solidale.
In conclusione, la frase secondo cui “la politica è il mezzo attraverso il quale persone senza morale comandano su persone senza memoria” non deve essere vista come una condanna ineluttabile, ma come un monito. Un invito a vigilare, a non dimenticare e a reclamare una politica che sia veramente al servizio della collettività, guidata da principi morali solidi e alimentata dalla memoria storica che ci impedisce di ripetere gli errori del passato. Solo così potremo sperare in una politica che torni a essere uno strumento di progresso e non di oppressione.
Buona Pasqua.
Salvatore Giacalone