"Una punta di Sal", si festeggia l'estate ma il covid avanza

Sono 400 i casi a Mazara. È il secondo ferragosto che condividiamo con la pandemia.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
15 Agosto 2021 12:11

Ferie ma non per tutti. E niente affatto spensierate. Lavoratori, datori di lavoro, imprenditori, professionisti, sindacati: con la preoccupazione della ripresa ci vanno però un po’ tutti in vacanza, compresi i lavoratori autonomi, quelli che non si fermano mai, altrimenti non potrebbero portare a casa la pagnotta. E’ un’estate difficile e un ferragosto difficilissimo con lo spauracchio di nuove restrizioni.

La ripresa però dovrà necessariamente passare attraverso il completamento della campagna vaccinale ed essere supportata da comportamenti responsabili e prudenti da parte di tutti. Ad ogni modo è impensabile un classico rientro dalle ferie come se fossimo negli anni Settanta perché ci troviamo all’interno di un ciclo produttivo globale anche se dalle nostre parti non abbiamo industrie di un certo spessore (a Mazara dopo i pastifici cosa c’è!) ma sentiamo di riflesso il ciclo continuo della produzione.

Oggi è fondamentale comprendere come riuscire a collocarsi all’interno di queste filiere globali per difendere il lavoro e l’occupazione dei nostri territori. È il secondo ferragosto che condividiamo con la pandemia. C’è molto nella memoria che ha a che fare con le abitudini del passato, le tradizioni legate al giorno in cui si festeggia l’estate. I falò in spiaggia, le grandissime tavolate, poi i gavettoni in spiaggia e tanta musica fino a tarda notte. Non è più così, da quando il covid ha cambiato tutto.

Da oltre un anno la pandemia ha modificato le nostre vite e segnato un brusco rallentamento di un’economia già anemica. Oggi è forte la speranza che i vaccini possano riportare in fretta il mondo alla normalità, è altresì evidente che vaccinare interi continenti è un’impresa difficile, a partire dalla disponibilità del vaccino e dall’organizzazione di quanto è necessario per somministrarlo. È ormai emerso con chiarezza come il virus abbia ampliato le divisioni esistenti tra le professioni a danno dei lavoratori meno pagati e qualificati.

Ormai studenti e dipendenti possono facilmente lavorare da casa utilizzando le video call al posto delle riunioni e continuando a percepire il loro stipendio. Per tutti gli altri la situazione appare assai disastrosa. Esistono attività critiche (autista, ferroviere, netturbino, ecc.), che richiedono un lavoro in presenza, aumentando peraltro il rischio di contrarre il virus. Altre occupazioni, magari meno cruciali per il funzionamento della vita pubblica, non possono comunque essere svolte da casa (pensiamo ai cuochi, ai camerieri) e in questo caso si è assistito alle chiusure e alle massicce perdite di lavoro Bisognerà tenerne conto nel costruire il futuro, in quanto non tutto, temiamo, tornerà come prima, compresa la diffusione dei servizi alla persona sui quali, giusto pochi mesi fa, si concentravano alte aspettative di crescita.

Per ora si sta facendo strada l’idea che molti dei posti di lavoro persi durante la pandemia non saranno più recuperati. Molti esercizi hanno peraltro già chiuso, costringendo i loro proprietari a cercarsi un nuovo lavoro, generalmente in posizione subordinata: un fenomeno da proletariato. Esiste un’ampia differenza tra la realtà, i fatti, gli eventi che la caratterizzano e l’interpretazione che attribuiamo a essa. I fatti sono oggettivi. Il modo di interpretare la realtà, invece, è peculiare di ciascuno di noi, dipende dagli schemi mentali, dal contesto sociale, culturale, educativo, economico, politico in cui viviamo, in parte resta stabile, in parte cambia, anche se magari non ce ne accorgiamo.

Essere consapevoli del modo in cui interpretiamo la realtà ci investe di un grande, prezioso potere: quello, volendo, di cambiarlo. Speriamo in meglio.

La situazione a Mazara sul fronte dell'emergenza Covid resta molto critica. I dati parlano chiaro: i casi continuano a salire. Sono circa 400 e la città ha il primato in provincia di Trapani. L'incidenza settimanale dei nuovi contagi ha raggiunto cifre preoccupanti che potrebbe fare scattare automaticamente la zona rossa.

La spia di questa situazione è rappresentata dal fatto che si registrano nuovamente molte telefonate nell’ospedale e nell’area di emergenza di cittadini e cittadine che chiedono aiuto. Le ambulanze sono continuamente al lavoro. "In queste ore continuano ad arrivare chiamate di persone con insufficienze respiratorie - dice un medico - magari pensateci mentre domani organizzate la grigliatina di nascosto con gli amici, sentendovi 'paladini' che si battono per la libertà". Il trend dei contagi in città preoccupa anche il sindaco Salvatore Quinci che sembra predicare al vento.

Ieri, il presidente della regione, Nello Miusumeci, ha detto che ci sono città che rischiano la zona rossa, non ha parlato di Mazara o di altre città ma il pericolo c’è. Il pronto soccorso dell'ospedale nei giorni scorsi è stato bloccato dall'alto numero di accessi, si parla di un raddoppio degli interventi del pronto soccorso per casi di Covid che dai 5 – 6 delle scorse settimane si è passati ai 40 che si registrano attualmente. Si rischia l'adozione di ulteriori eventuali provvedimenti ed allora addio spiaggia e mare ed apertura delle attività commerciale.

Qualcuno può anche dire che la situazione è grave ma non gravissima, è pure vero, ma per diventare gravissima basta che si sommino altri casi in questi giorni. Attenti, quindi, ai comportamenti, non essere superficiali perché ci vanno di mezzo persone e le attività commerciali che rischiano un nuovo lookdoun. E chi non si è vaccinato lo faccio subito perché l’unica arma che abbiamo contro il virus. Mi fermo qui e spero che i numeri dei casi diminuiscano velocemente e che non resti la preoccupazione di nuovi restringimenti che penalizzerebbero tutti.

Mascherine e distanze sono le medicine per allontanare il Covid. Bisogna riflettere sui rischi che corriamo.

Salvatore Giacalone

Immagine (copertina) d'archivio

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