Il disagio più profondo, nella società del benessere, è la fatica di vivere. I giovani si sentono smarriti e insicuri dinanzi al futuro, vivono da estranei, come chi non ha casa e neppure la cerca. “Cerco un senso alla vita anche se la vita non ce l’ha”, canta Vasco Rossi. Ma perché perdere tempo a cercare quello che non c’è? Vasco non lo spiega. Eppure è proprio questa ricerca che distingue l’uomo dagli altri esseri, nessuno può soffocare il perché, prima o poi riappare come una domanda ineludibile.
Vi sono situazioni in cui la voglia di vivere non basta più, vogliamo sapere perché vale la pena affrontare la vita, questa vita con le sue insanabili contraddizioni. Sono i momenti in cui ci vorrebbe un amico, qualcuno che sappia dire, senza troppe parole, perché la vita ha senso. È qui, nelle pieghe della storia quotidiana, che dovrebbero stare i cristiani, per accendere la luce della speranza. Spesso si legge in acute riflessioni, anche in TV, che "I ragazzi cercano la vita". Una espressione che si riferisce a giovani che possono sentirsi persi o in cerca di un senso, spesso a causa di una frustrazione esistenziale e dell'incertezza del futuro, ma può anche indicare interessi specifici come la ricerca di un lavoro o di esperienze significative. Se interpretato come ricerca di senso, si tratta di un periodo di smarrimento, ma anche di scoperta e di ricerca di un'identità, che può manifestarsi con un forte bisogno di essere ascoltati e supportati da adulti.
Cosa significa "cercare vita" per i giovani . Molti giovani sono preoccupati per la mancanza di lavoro e la stabilità economica, e questi problemi possono generare ansia e paura per il futuro. Alcuni giovani si sentono persi a causa di una mancanza di punti di riferimento, di valori trasmessi o di un'identità percepita come “vaga”, e sentono il bisogno di scoprire e "inventare" tutto da sé. In sostanza, la domanda che oggi trapassa il cuore delle giovani generazioni non riguarda più il senso della vita, ciò che interessa loro è come si vive.
Il perché è una domanda che non li sfiora. Non ci sono più certezze, siamo come su una barca in mezzo al mare, non possiamo sapere da dove veniamo e dove andiamo. Forse le stesse sensazioni le ha provate Cesare Pavese, suicida a 42 anni in una camera d’albergo a Torino, che nella sua raccolta di poesie “Lavorare stanca” esplora temi come la solitudine, la difficoltà di trovare un senso nella vita e il desiderio di comunione, attraverso la figura di un uomo che vaga per le strade in cerca di una donna e di un'alternativa alla solitudine.
La poesia evidenzia il contrasto tra città e campagna, il disagio esistenziale e la fatica del vivere senza uno scopo concreto. Per la maggioranza dei giovani – e non solo per loro – le condizioni del vivere sono più importanti della vita stessa. Chi va nelle scuole a parlare della droga, scopre con sorpresa che i ragazzi non reagiscono dinanzi all’esortazione moraleggiante che la vita non va sciupata; ma sono molto impressionati quando si parla degli effetti che l’uso della droga lascia nel corpo: perdita dei denti e dei capelli, ad esempio.
Sono anche pronti a perdere la vita ma non a vivere in qualsiasi modo. Perché stupirci allora se, nonostante i continui spot, tanti giovani mettono a rischio la vita correndo a folle velocità sulla strada, magari dopo una notte passata in discoteca, tra musica assordante, alcol e sostanze stupefacenti. Perché stupirci se aumentano le gravidanze e gli aborti delle adolescenti? Se manca la ricerca di un ideale capace di dare valore all’avventura umana, quel che rimane è cercare di rendere piacevole la vita. Forse ha pensato questo quel giovane di buona famiglia che, in una calda notte d’estate, ha violentato una minorenne francese.
È accaduto a Capri. Forse era abituato ad avere tutto, ha scritto qualcuno, commentando l’episodio. O forse, più semplicemente, pensava che fare sesso potesse aiutare a vincere la noia. Educare oggi non vuol dire semplicemente dare regole – i giovani se ne fregano, anzi sono istintivamente ostili ad ogni tentativo di limitare la loro libertà – ma insegnare il mestiere di vivere, un’arte da imparare giorno per giorno, con grande fatica.
Salvatore Giacalone