“Una punta di Sal”. Giovani di ieri e di oggi

I profondi cambiamenti dei modelli giovanili in questi decenni. L’incapacità della politica di fornire risposte e valori

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Marzo 2022 10:38
“Una punta di Sal”. Giovani di ieri e di oggi

Cambia la società, cambia la gioventù. Anni ’60. “Mio padre si è accorto che sei passato due volte con la bicicletta sotto il balcone. Non mi farà più uscire se non vieni a parlare in casa”. Il ragazzo, che si era fatto notare, l’aveva corteggiata con lo sguardo e attendeva di essere ricambiato con un sorriso. Era l’epoca degli appuntamenti con la ragazza dopo la messa, all’associazione cattolica, delle uscite lampo dietro un pretesto che accendevano il desiderio di conquista, tipico della generazione che ha tramandato canzoni storiche e proteste coraggiose.

Tutto ruotava intorno alle feste di compleanno organizzate in casa in presenza dei familiari, l’occasione propizia per invitarla a ballare un lento e tenerla stretta un secondo in più, per sussurrarle all’orecchio parole dolci e darle un messaggio preciso per il prossimo incontro. Feste che i parenti utilizzavano anche per raccogliere informazioni sui giovani della comitiva: chi erano i genitori, se il ragazzo studiava o lavorava, quali luoghi frequentava.

Anno 2022. Un mondo sovvertito. Regole diverse e senza troppi confini. I giovani si conoscono a scuola, nei locali, in palestra aprendo a tutti le porte dell’amicizia. Le feste in casa sono superate e sepolte da un bel po’: loro preferiscono i pub per un panino e una bibita, la mitica discoteca il sabato sera, covid-19 permettendo. Incontri rituali in posti decisamente diversi, dove l’evasione non ha limiti. Se due ragazzi si incontrano non è detto che non facciano coppia da subito: un sms, una frase o un link su Fb e via, verso mondi entusiasmanti. Guai a chiamarli fidanzati, sono compagni o amici.

Con i cellulari ci fanno tutto: navigano in rete, si aggiornano, scaricano musica e applicazioni, e guardano video su You Tube. In casa si fa poco o nulla, molti non sanno cucinare, loro sono per le cose innovative e originali. Bisogna permettersi il percorso di studi, i viaggi all’estero, le uscite nel week-end. Per i più fortunati provvedono i genitori, quelli degli anni ’60, con un lavoro sicuro e valori intramontabili.

A conti fatti, queste due generazioni forse hanno in comune solo i Beatles, che sono eterni, e il desiderio di spaccare il mondo. Ma questo buonismo da mela in carta colorata, ha il suo contrappeso. Sappiamo che ormai è luogo comune dire che i giovani siano inetti, bulli, spenti e, molto spesso, commentando il comportamento di molti di essi (forse in modo anche un po’ troppo semplicistico), si afferma che i ragazzi di oggi non hanno più valori, non hanno nulla in cui credere, non hanno nessun interesse vero all’infuori del divertimento.

No, non è così: cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno. I giovani di oggi traboccano di buoni valori, di energie, di voglia di fare e di affermarsi diversi fra loro ma simili per tenacia e grinta e capaci di trasmettere tanti messaggi positivi. E’ importante, quindi, avere dei valori che li guidino a fare le scelte giuste. “I giovani non sono una garanzia per il futuro, sono svogliati e pigri. I ragazzi non sono più quelli di una volta”, “Una generazione vuota di ideali, di punti di riferimento, di tradizioni e privi di valori”: ecco i ritornelli che tutti i giovani di oggi, hanno sentito e sentono recitare da chi era ed è più adulto o già anziano.

Ma sono, comunque, giovani spesso dimenticati da una politica irresponsabile, fatta di tatticismi, personalismi e promesse vuote di cambiamento. Una politica che ha chiuso gli occhi di fronte alle centinaia di migliaia di giovani che hanno perso anni senza lavorare né studiare o che sono dovuti emigrare alla ricerca di un lavoro dignitoso o di un sistema universitario che li valorizzasse. Raramente, infatti, sono stati considerati portatori di interesse fondamentale in Italia. Il risultato è che l’attuale generazione si sente sfiduciata, non crede nella politica e nel sistema dei partiti, non vede un futuro dignitoso e pieno di opportunità nel proprio Paese, e si ritrova senza meccanismi efficaci per influenzare e cambiare l’Italia.

Ci sarebbe il voto elettorale per cambiare ma i candidati sono affidabili? Le prime pagine dei giornali rimproverano, criticano, accusano i giovani di oggi e fanno di tutta l’erba un fascio. Nessuno o poco spazio viene riservato a chi, quotidianamente, nonostante le enormi difficoltà di un mondo che, per la prima volta, prospetta per il futuro un orizzonte peggiore di quello precedente, coltiva i propri sogni, i propri obiettivi, le proprie ambizioni. E’ più facile sminuire la nuova generazione quando quella vecchia fornisce un cattivo esempio ai nuovi giovani.

I ragazzi e le ragazze di oggi sono diversi, è vero. Ma un modo di vedere e di pensare differente consente loro di sopravvivere in una società che non fa altro che contaminare con idee, ideologie e modelli di vita utopistici le loro menti.

“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona - Rita Levi Montalcini

Ecco un altro pensiero relativo alla giovinezza: “La gioventù è un sogno, una forma di pazzia chimica”. Francis Scott Fitzgerald

“Quant’è bella giovinezza” è l’incipit della notissima “Canzona di Bacco” (nota anche come Il trionfo di Bacco e Arianna), un canto carnascialesco di Lorenzo de’ Medici, detto “il Magnifico”, in occasione del carnevale del 1490.”Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuole esser lieto, sia: del doman non vi è certezza”. In questi versi l’autore invita il lettore a godersi ciò che avviene nel tempo presente, in particolar modo durante la giovinezza che è una fase della vita che fugge continuamente (che si fugge tuttavia); chi vuole essere felice, lo sia adesso perché non si può avere la certezza del futuro.

Salvatore Giacalone

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