La mia avventura di docente si rinnova ogni qualvolta prendo in carico una prima classe, non è all’inizio di ogni anno scolastico, ma quell’anno in cui ricomincio il ciclo scolastico, quando vedo visi nuovi, alcuni spaventati, altri spavaldi, qualcuno serio e con espressione composta.
Ogni nuovo volto nasconde una nuova storia e quindi una nuova sfida.
Quest’anno i miei alunni sono in prima, sono piccoli, il primo giorno alcuni apparivano spaventati e spaesati, a distanza di quasi due mesi dall’inizio delle lezioni, la cosa che più mi gratifica è sentirmi dire: “mi piace venire a scuola” e rimango estasiata davanti ai loro volti sorridenti.
Quest’anno la scuola è sulla bocca di tutti, si parla fin troppo di merito o non merito, di cosa fare i docenti e di come dovrebbero comportarsi i discenti, di rispetto e della sua mancanza, ma sono solo vuote parole.
La scuola la fanno e la vivono insegnanti ed alunni e quando si riesce ad instaurare un rapporto basato su rispetto reciproco, quando si riesce a mostrare ai ragazzi che loro sono importanti, che ciascuno di loro è importante e che la scuola si interessa di loro, dei loro problemi, delle loro fragilità ed anche della loro rabbia, allora la scuola diventa un luogo bellissimo.
“La scuola dovrebbe essere un luogo bellissimo; così bello che i bambini disobbedienti, per punizione, il giorno dopo dovrebbero essere chiusi fuori dalla scuola.” Diceva OSCAR WILDE, questa è la scuola che vorrei e la scuola che spero di creare ogni giorno.
Maria Teresa Carmicio