Il 7 giugno si è svolta la giornata mondiale dei rondoni. Questi splendidi uccelli, sono stati decretati specie protetta nel 1992 per sopperire al calo del 25% della popolazione a livello mondiale negli ultimi 30 anni.
Il suo nome scientifico è Apus Apus e appartiene alla famiglia degli Apodidi. E' diffuso praticamente in tutta Europa, in Africa settentrionale ed Asia centrale. In inverno vive in Asia e in Africa a sud del deserto del Sahara. In Italia li troviamo come vivace presenza durante i caldi mesi estivi.
Chi come me ha la possibilità di osservarli, si accorgerà che sono totalmente incapaci di stare fermi. Fischiano tutto il giorno e volano a velocità veramente assurde, attraverso le vie di paesi e città con acrobazie che lasciano a bocca aperta.
La loro velocità di volo è incredibile, può arrivare ai 170 km/h ma non si escludono picchi che sfiorano i 220 km/h. La velocità più comune si assesta intorno agli 80- 90 km/h e pare che sia il momento più propizio per schiacciare un pisolino. Si, perché i rondoni, specialmente nei loro primi due anni di vita non si fermano mai e non toccano mai il terreno.
Vivono, si accoppiano, si cibano, dormono, sempre in volo. Sono talmente a loro agio volando, da non avere nessuna necessità di fermarsi. Non è ancora del tutto noto agli studiosi, quando effettivamente i rondoni dormano. Ipotesi paragonano il loro sonno a quello di alcuni cetacei, come i delfini, che sono in grado di far dormire solo un emisfero cerebrale alla volta. L'ipotesi più accreditata però, è che i rondoni compiano voli oltre i 3000 metri di altezza, si lascino cadere a spirale e in quel frangente dormano lo stretto necessario alla sopravvivenza.
Questi uccelli, con apertura alare di circa 38-44 centimetri, non sono adatti, per la conformazione delle loro zampe, a spiccare il volo da terra. Sono abilissimi con partenze direttamente dall'alto. Ecco perché li troviamo a nidificare tra gli anfratti di tetti, cavità degli alberi, cornicioni o grondaie. Pesano all'incirca 50 grammi e sono quasi completamente neri con quale venatura marrone. Il mento è tendente al bianco, il becco è scuro e le ali falciformi.
I rondoni sono, come molti uccelli, monogami e depongono da due a tre uova per volta in nidi a coppa fatti di piume, saliva ed erbe. Se uno dei due, all'interno della coppia, venisse a mancare, l'altro cercherà un nuovo compagno. I genitori si prendono cura della prole insieme e sono all'instancabile e continua ricerca di cibo per loro ed i piccoli. Arrivano a catturare fino a 300 insetti contemporaneamente e a tenerli nelle sacche golari, li impastano con la saliva e offrono queste “polpettine” ai piccoli, un pasto decisamente ricco e nutriente.
I giovani rondoni spiccheranno il primo volo a fine luglio e saranno già esperti e pronti a partire verso l'Africa, già i primi giorni di agosto, percorrendo fino a 900 km al giorno per circa 16 ore giornaliere senza mai riposare.
La percorrenza media in chilometri, di un rondone durante la sua vita, è di circa 5 milioni di chilometri, in pratica 125 giri completi della terra e 6 volte la distanza tra terra e luna.
Ogni anno questi instancabili genitori torneranno a deporre le uova nel loro nido primaverile. Ecco perché, oltre che essere illegale, non vanno mai rimossi i nidi di rondone (e di tutte le altre specie).
Un'altra curiosità di questi uccelli, che spiega come mai non siano abili a terra, è la conformazione delle loro zampe. Apus, infatti, il suo nome scientifico, significa “senza piede”. Le corte zampe dei rondoni, che sono direttamente collegate al femore, un tempo si pensava fossero atrofizzate, risultano invece estremamente specializzate ed in grado di aggrapparsi e addirittura arrampicarsi, su qualsiasi superficie, ma che li rende del tutto incapaci di sostenere un salto per spiccare il volo.
Prodigi di aerodinamicità, minuti, con la testa schiacciata, sono dotati di una coda che funge da perfetto timone. Le loro piume sono dure e taglienti, sostenute da muscoli forti e sottili e permettono agilissimi cambi di traiettoria ad alta velocità.
I rondoni percorrono oltre 328.500 km l'anno e sono tra gli uccelli più veloci, superati soltanto dal falco pellegrino. L'unico nemico animale in Italia del rondone è il falco lodolaio. I pulli invece devono temere i ghiri e altri roditori in grado di arrampicarsi. Il nemico numero uno, a livello mondiale rimane, come sempre, l'uomo, che sta togliendo la possibilità di nidificare a questi splendidi animali.
Una raccomandazione: a differenza di molti altri uccelli, se trovate un rondone a terra, è certamente in difficoltà, raccoglietelo, mettetelo al sicuro e chiamate il CRAS (centro recupero animali selvatici) della vostra zona, vi ricordo ancora una volta che è una specie protetta. Non prendete iniziative dandogli cibo, potreste ucciderlo.
Insomma, prendete l'esempio di Eugenio Montale che nella sua poesia “il rondone raccolto sul marciapiede” aiuta il malcapitato, perché, come sempre, “chi salva una vita, salva il mondo intero”.
di Melissa DEL DUCA
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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Fonti: Lipu, Uccelli da proteggere.
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