Ultime della sera: “Le estati di una volta”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Settembre 2020 18:32
Ultime della sera: “Le estati di una volta”

Le estati di una volta si annunciavano a maggio. In quel mese cambiavi il guardaroba ed era tradizione fare il primo bagno per l'Ascensione. L'acqua era incredibilmente calda nonostante l'inverno appena finito. Nessuno se ne chiedeva il motivo ed a sera ci si incontrava sfoggiando orgogliosi la prima abbronzatura color peperone. L'estate di quest'anno pure. L'estate di una volta non manteneva quel che prometteva a maggio. Dopo metà giugno diventava ventilata, l'acqua si raffreddava, ed al mare si andava più per socializzare che per fare il bagno.

L'estate di quest'anno pure. L'estate di una volta scoppiava prima di Ferragosto, la città si riempiva di turisti e gente di rientro, il canto delle cicale accompagnava i pomeriggi roventi battuti dalla tramontana secca, che imponeva di chiudere qualunque apertura a nord per non fa surriscaldare la casa. L'estate di quest'anno pure. Infine, l'estati di una volta si concludevano con magnifiche settembrate, addolcite da brezze sciroccali, con mare caldo e non esageratamente mosso. Il paradiso degli aficionados della talassoterapia e delle buone letture su spiagge di nuovo silenziose.

L'estate di quest'anno, invece pure. È così. L'estate del 2020, che purtroppo si ricorderà per altri motivi, sembra presa di peso dagli anni '70. Ovviamente ne ignoro le ragioni ma, da banale osservatore del meteo, quale sono, non trovo riscontro qui, in quello che amo definire il mio settore di interesse, compreso tra Capo Feto e Capo Granitola, né di surriscaldamento globale né di tropicalizzazione né di altri stravolgimenti climatici. No, non sono un negazionista. So bene, per esempio, che i ghiacciai alpini, alcuni dei quali ebbi modo di ammirare per tempo, si stanno sciogliendo: per chi ama la Marmolada, in particolare, sarà un vero trauma ritrovarsi con rocce grigie da guardare, invece del bianco del ghiaccio permanente.

Ma sono disorientato. Mi piace pensare allora, che sia in definitiva il mare a salvare la nostra nicchia, un mare che, almeno nel corso della mia vita, non ci ha mai riservato sorprese. No, nemmeno gli squali. Quelli ci sono sempre stati.   Danilo Marino

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