Ultime della sera: “L'amore segreto fra Vittoria Colonna e Umberto Boccioni”

"Una parentesi luminosa" fra le ombre della Grande Guerra

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Novembre 2021 19:00
Ultime della sera: “L'amore segreto fra Vittoria Colonna e Umberto Boccioni”

Marella Caracciolo Chia stava lavorando a una monografia su Leone Caetani, quindicesimo duca di Sermoneta, celebre e raffinato orientalista. Durante le sue ricerche, aprendo il baule da viaggio della moglie Vittoria Colonna, si imbatte in un pacchetto di lettere legato con una cordicella. È il carteggio fra la principessa e il pittore futurista Umberto Boccioni. Un insperato e imperdibile caso di serendipità! Impossible per la giovane studiosa rinunciare ad approfondire dei documenti terribilmente interessanti.

Vittoria Colonna, discendente dell'omonima ava platonicamente amata da Michelangelo Buonarroti, nel 1901 sposa il primogenito di una delle più antiche e illustri famiglie aristocratiche romane, i Caetani, ricchissimi latifondisti. Fin dai primi anni di matrimonio, la nobildonna soffre la distanza fisica e il freddo temperamento del marito, uomo avulso dai fasti mondani e unicamente rivolto ai suoi studi eruditi. Per di più, la convivenza nella stessa dimora con i suoceri e i cognati, il cui stile di vita tetro ed eccessivamente parsimonioso causa un amaro risveglio ai legittimi sogni di una fresca sposa. Trova rimedio alla sua insoddisfazione viaggiando per le corti europee; si interessa d'arte ma soprattutto alle serate di gala in cui può dare libero corso alla sua passione per il ballo. Non stupisce che il ménage coniugale venga svolto per corrispondenza di cui rimangono centinaia di lettere cortesi ma formali.

Nel 1916, donna Vittoria, molto probabilmente stanca della brillante ma vacua vita da nomade di lusso, aduggiata dalla condizione del figlio adolescente affetto da disabilità cognitiva e motoria, cerca un buen retiro in cui rifugiarsi e ritrovare se stessa. Trova il suo angolo di paradiso sul lago Maggiore, nell'Isolino di San Giovanni, un giardino incantato su cui insiste una villetta graziosa e accogliente. In questo microcosmo incantato, circondata da pochi e fidati collaboratori, spera di alleviare la sua malinconia dedicandosi al giardinaggio e alle passeggiate all'aria aperta, tuttavia il destino ha altri progetti.

Nel mese di giugno, quando meno se lo aspetta, incontra un uomo attraente, spavaldo, impetuoso, è l'affermato pittore Umberto Boccioni, l'enfant terrible del Futurismo italiano, con cui vivrà un'inattesa, emozionante ma effimera felicità. Boccioni, arruolatosi volontario nell'esercito italiano, durante una consueta esercitazione a cavallo perde l'equilibrio, cade battendo la testa; benché prontamente ricoverato morirà in agosto. Per Vittoria è un duro colpo, cerca di distrarsi da un'amica a Viareggio, dove il bel mondo villeggia fra ozi spensierati e lussuosi, ma nel suo diario annota "è la vita più insulsa che si possa fare". L'orgoglio e l'educazione del suo rango le danno la forza di non crollare e tiene nascosto il suo dispiacere, non facendo trapelare nulla durante il resto della propria vita.

Questo romantico segreto rivive dopo quasi un secolo in un libro elegante e coinvolgente, che non è unicamente la cronaca di una passione ma anche una ricostruzione accurata e avvincente di un preciso momento storico, in cui le ultime faville della Belle Époque venivano definitivamente spente dalle dolorose vicende belliche, in un sorprendente parallelismo con la liaison di Vittoria e Umberto.

di Francesca RUSSO

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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