Ultime della sera. Incontrando Dacia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
15 Febbraio 2020 18:18
Ultime della sera. Incontrando Dacia

Ci sono persone e ci sono storie e poi ci sono storie di persone. E la storia di Dacia Maraini è già un romanzo. E a noi, ieri pomeriggio, è stato concesso il privilegio di sfogliare quelle pagine di parole ed emozioni,  direttamente dalla sua voce. Ci sono incontri che danno forma alla vita,  e quello di ieri , preceduto da anni di letture e di domande, non lo dimenticheremo facilmente. È piccolo il teatro Garibaldi di Mazara del Vallo, forse troppo piccolo per tanta grandezza. Ma le cose accadono per come devono accadere e così il teatro è diventato nido, culla vuota, campo di sterminio, università di Bologna, castello in Basilicata, casa di montagna, villa di Bagheria, mercato africano, piazza afgana, scuola per contadini… E sul piccolo palco di assi di legno, sono entrati in scena Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Maria Callas, le donne africane, le Erinni, Oreste e Clitennestra, Rosalia Garofalo, Maria Gaetana Agnesi, Artemisia Gentileschi, gli adolescenti disorientati, le donne stuprate e gli stupratori… tutte persone, nessun personaggio, nessuna comparsa.

Ed è entrato in scena  Perdu, il figlio mai nato di una donna mai stata madre che pure genera con il pensiero e la parola, da testimone della storia e alfiere della memoria , da combattente coraggiosa , umile e disponibile come solo i grandi sanno essere. “Corpo felice” è il titolo del libro che ha fatto da sottotraccia all’incontro, “un corpo fertile, capace di partorire figli, ma anche pensieri e desideri, progetti e sogni. Un corpo che sapeva essere felice e dare felicità”.

Così scrive l’autrice spiegando a quel figlio perduto cosa sia un corpo felice. La felicità di non sprecare il tempo, di non sciupare la vita, di riconoscere la bellezza e di meravigliarsi ancora, senza smettere di cercare il senso di quello che accade. Se riuscissimo a farlo capire ai nostri ragazzi questo meraviglioso e avventuroso viaggio della vita! Non è detto che si debba condividere sempre ogni contenuto, ma attivare il pensiero , la riflessione, il confronto, questo sì, questo andrebbe fatto sempre e l’evento di ieri dovrebbe averci lasciato dentro questo desiderio, come comunità che educa, amministra, governa, progetta, condivide…ognuno come può e come sa, ognuno facendo la propria parte.

Dacia Maraini, scrittrice multipremiata , tradotta in più di trenta lingue, si lascia sfogliare come “persona libro” e lascia che gli altri leggano, e comprendano. “Non misureremo tanto  la civiltà di un popolo dal tempo che trascorre davanti alla televisione, quanto dai libri che legge”, e leggere significa conoscere e conoscere significa avere coscienza, identità e dignità, significa mantenere alto il livello di guardia, attivare percorsi virtuosi di educazione e partecipazione.

E una pubblica amministrazione civica, si misura anche da quante energie dedica alla cultura. Dunque, grazie. Questa è la direzione: aprirsi alla cultura per aprire il cuore e la mente sul mondo. Come gli occhi azzurri di Dacia Maraini, che leggono il mondo e lo raccontano,  leggono il coraggio  e lo insegnano. Tornando in albergo, dopo una giornata molto impegnativa, Dacia Maraini continua a sorridere , a chiedere, a stupirsi. Sul lungomare di una Mazara quasi assopita, a volte un po’ dimentica della propria storia , della propria gloria e della propria bellezza, in una serata placida  e fresca di umido e risacca, due donne avanzano con passi lenti una al braccio dell’altra:  una non ha mai smesso di cercare , l’altra è candidata al premio Nobel per la letteratura.

Maria Lisma

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza