Ultime della sera: “In ricordo di mia madre”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Gennaio 2021 20:35
Ultime della sera: “In ricordo di mia madre”

di Saveria ALBANESE Un anno fa (il 22 gennaio 2020) ci lasciava mia madre. Molti la conoscevano come Concetta o Tita, qualcuno la chiamava anche Titti. Ha fatto diversi lavori nella sua vita, dalla segretaria alla rappresentante alla maestra. È stata una delle prime insegnanti di sostegno in Italia, prendendo il diploma e le specializzazioni dopo sposata e quando io e mio fratello eravamo piccoli. A Mazara ha fatto parte di diverse associazioni culturali come Gli amici della musica e l’Università della terza età.

Le piaceva andare al cinema e ai concerti. Era una donna in gamba, si dava sempre molto da fare. Ricordo quando fu tolto il limite di età nei concorsi e lei, a 53 anni, si rimise a studiare per il concorso magistrale. Ricordo quanto si impegnava a cucinare per amici e parenti, ma anche per noi in famiglia. Le sue telefonate arrivavano nei momenti più assurdi, ma in realtà erano i momenti in cui avevo più bisogno di sentire qualcuno. Noi due non andavamo molto d’accordo perché eravamo molto diverse, anche se c’era una connessione profonda che ho compreso solo da poco.

Ancora tanti pensieri, sentimenti e ricordi si sovrappongono e si inseguono nella mente e nel cuore. Penso ancora che sia andata via troppo presto, che non siamo mai pronti. In questo triste anniversario ho voluto dedicarle queste poche parole. IL SORRISO DEL TEMPO FELICE Sei arrivata dopo le bombe della guerra. Sei arrivata al posto di un’altra bambina per portare speranze e sorrisi per portare eleganza e bellezza   Te ne sei andata un pomeriggio di gennaio prima di questo grande caos.

Ti sei portata via i jeans a zampa d’elefante, i vestiti con le paillettes, le lasagne ai formaggi, la pastiera che congelavi a Pasqua per farmela mangiare in estate.   Ti sei portata la gioia per i miei occhi belli ma anche i tuoi lo erano.   La tua vita ha segnato il tempo della pace il tempo felice su questa Terra. Prima di questo tempo sospeso.   Come Demetra e Persefone io e te eravamo diverse Tu icona di stile io animale selvatico.

  Ma nessuno è completo senza il suo contrario.   Come viaggiatrici in cerca di tesori giravamo a vuoto invece di fermarci, deporre le armi, tornare a casa.   Ora tra gli angeli vestita di bianco mi rimbocchi le coperte, cammini al mio fianco, come quando ci prendevano per sorelle, come in quel tempo perduto.   A volte mi arrabbio con la tua foto perché ancora non mi rassegno alla tua assenza. Ma lo so, sai? Lo so che sei andata via per starmi ancora più vicina   (nella foto mia madre a Roma, durante il viaggio di nozze, marzo-aprile 1968)   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com  

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza