Ultime della sera: “In punta di penna”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Marzo 2021 18:14
Ultime della sera: “In punta di penna”

di Antonio CARCERANO Questa fantasia cromatica che mi appartiene, del Maestro Salvino Catania noto ed estroso pittore definito il Ligabue Mazzarese, si intitola Storia di una stilografica. In un momento in cui ci si chiede se la scrittura a mano abbia ancora un senso, proverò a raccontare cosa significa per noi “Amici di penna” il sentire e il vivere la scrittura. In una frase: uno stile di vita. Un modo questo il nostro di porsi rispetto alla vita in maniera elegante, con grazia e sobrietà, con un sano ed equilibrato spirito riflessivo in un mondo troppo spesso schizofrenico e amante di eccessi di ogni tipo.

Dimensione questa del vivere attuale, assai simile al rapporto nevrotico e conflittuale che aveva il Maestro Catania con la pittura. Un tempo quello di oggi, in cui la tecnica la fa da padrona e l’uomo pretende di riprodurre addirittura l’arte con essa. La penna stilografica rappresenta per noi “Amici di penna” l’autenticità, tutto ciò che di irriducibile e inspiegabile da sempre abita nel cuore dell’uomo. Mi sono ritrovato più volte fra le mani, in questo lungo tempo di lockdown, la Parker stilografica di mio padre.

Ho cercato attraverso essa di dare vita al pensiero che fluiva dall’inchiostro alla carta. Ma la penna stilografica è anche tanto altro: è il trait d’union con il mio vissuto, che però non dimora nel passato, né carica gli eventi di coloriture patetiche, ma che a quell’esperienza però ricorre per contrapporla a un presente vacuo, privo di valori, del decoro dell’orgoglio di un tempo, patrimonio della nostra terra La Sicilia povera sì ma dalla grande e incontrastata cultura. Grazie alla stilografica, in quei giorni di solitudine, ho imparato a riorganizzare le mie giornate, a dialogare con il mio io interiore, a stare bene con me stesso e a dare un senso alla prigionia necessaria ma imposta alla nostra esistenza.

In quei giorni la penna stilografica, rivoluzionaria invenzione americana, ha rappresentato, incontrastata dominatrice, lo strumento vero della mia più totale Libertà. Sto parlando di quel tipo di penne che fino all'esplosione del mercato delle penne biro erano in uso. La rivoluzione della penna stilografica sta nel fatto che nel passato era una penna con cui si poteva scrivere ovunque, senza bisogno di portare con sé il calamaio. Con cui davvero tutti, finalmente, potevano scrivere.

Lo stesso Leonardo da Vinci ci ha lasciato disegni di una penna a serbatoio. Al serbatoio della mia stilografica ho attinto la pazienza, la forza, la speranza ed il coraggio che mi sono stati necessari per superare la prigionia a cui tutti siamo stati condannati in quei giorni e nel tempo presente.   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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