Ultime della sera: “Il tempo dell’attesa”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Maggio 2020 19:53
Ultime della sera: “Il tempo dell’attesa”

Dopo due mesi, ecco arrivare (e già andare via) una data che sembrava lontanissima e decisiva, più di quanto magari lo fosse davvero. Un giorno di maggio che avrebbe cambiato tutto, senza in effetti cambiare quasi niente, ma ci avrebbe ridato la gioia del cielo fuori dalle finestre. Era proprio questo che pensavo il giorno prima, mentre il vento era carico di profumi che ritrovavo, puri e intatti, potenti e soavi, carezze e abbracci tanto desiderati quanto proibiti. Era l’ultimo giorno prima che, l’ultimo giorno di attesa.

Se penso alle cose che riempivano la mia mente a fine febbraio ancora mi sorprendo. Da un giorno all’altro ci siamo trovati dentro questo tempo sospeso, messi in pausa senza più poter andare avanti veloce, e fuggire da noi e dagli altri. Abbiamo imparato (senza possibilità di scelta) ad abitare questo tempo. Abbiamo imparato a scoprirne il ritmo e la sua lentezza, valore necessario del compimento. Dentro le case abbiamo scoperto che la pizza è più buona se lievita a lungo, e che la soddisfazione per l’opera delle nostre mani genera gioia.

Abbiamo sopportato un tempo che non voleva passare perché era troppo per essere riempito con le solite cose, e allora abbiamo scoperto la noia, e da essa abbiamo cominciato a cercare, inventare, sperimentare…e dal tempo apparentemente immobile sono cominciati progetti, sono iniziate e riprese passioni, qualcuno ha osato fare ciò di cui non si credeva capace, scoprendo che oltre la paura c’è la possibilità di trovare una versione nuova di se stessi. Abbiamo anche provato, nell’impossibilità di andar fuori, la fatica dello stare dentro casa, nel quotidiano, nelle relazioni.

Per alcuni ciò ha permesso di ritrovarsi, scoprirsi e ascoltarsi senza che i sentimenti si nascondessero tra i rumori quotidiani; alcuni hanno potuto ritornare alle origini della relazione, scegliendosi ancora una volta. Altri, quelli tra cui ormai non ci sono più parole perché non ci sono più storie da raccontare e condividere, quelli che ormai sono estranei per rancore o dolore, hanno vissuto gli spazi con la rabbia dei carcerati, con la frustrazione dei prigionieri e talvolta hanno superato il limite da cui non si torna.

Diciamocelo onestamente: non siamo diventati migliori né più saggi, e non è andato tutto bene. Più sereni o più tristi, più arrabbiati o più consapevoli siamo comunque rimasti noi stessi, senza trasformazioni alchemiche dal piombo all’oro. Senza il trucco e i filtri del palcoscenico quotidiano ci siamo trovati faccia a faccia con le nostre imperfezioni, e non sempre ci sono piaciute, e non sempre siamo stati capaci di volerci bene così come siamo. Siamo stati capaci di grandi gesti di umanità e di altrettanto grandi bassezze, perché nella sofferenza ci siamo scoperti simili e solidali ma la paura e la frustrazione ci ha resi nemici verso i nostri stessi concittadini.

Abbiamo perso molte cose: persone che non torneranno più, lavoro difficile da recuperare, soldi che ci fanno temere un fallimento che non è solo economico ma esistenziale. E tra onesti e furbi, saggi e creduloni, ci siamo trovati uguali e smarriti davanti ad un virus che ci ha sorpresi come l’eruzione del Vesuvio a Pompei. Ma, a differenza di quel tempo in cui il tempo finì per sempre e a Pompei più nessuno potè attendere un giorno per ricominciare, noi siamo qui oggi, ogni giorno, poveri ma vivi, tenaci per gioia o per rabbia.

Con la responsabilità di tenderci la mano per farci coraggio, di aiutarci l’un l’altro per rimetterci in piedi, di sostenerci per ricominciare. E questo tempo di attesa che sembrava non dover finire mai sta diventando, lentamente, un tempo di nuovi inizi. Non so dire adesso come saranno, o cosa ci porteranno. Saranno faticosi, ma non impossibili. Ma so che anche il più duro degli inverni custodisce sempre in sé la primavera. ZAE

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza