Ho tolto l’orologio, silenziato ed abbandonato al suo destino il mio cellulare e sono finalmente in vacanza!!
È la festa dell’Assunta: Ferragosto.
Io adoro leggere; leggere fa parte della mia vita tanto quanto respirare.
Perché a mio avviso il pensiero e la parola, giocano un ruolo determinante e fondamentale per il mantenimento di una qualità salutare di vita.
Quando leggo ottimi romanzi sento l’esigenza di condividere con il prossimo la bellezza intrinseca della storia.
“Il Conte di Mazara” è il romanzo del mio ferragosto 2021.
In apertura una nota critica di Salvatore Ferlita.
Una storia siciliana, un libro di Alexandre Dumas, un inedito in Italia.
Dumas è uno scrittore dell’epoca romantica, ha scritto una quantità infinita di romanzi e drammi, famoso per i suoi “roman-feuilleton”, i romanzi d’appendice: “Il Conte di Montecristo” la trilogia del moschettiere D’Artagnan , “I tre Moschettieri”.
Entriamo nella storia di questo romanzo:
Il visconte Alphonse de Quinzac è condotto a Palermo a seguito di una serie di rocambolesche circostanze. Sullo sfondo una Sicilia appena annessa al Regno d’Italia a seguito della missione garibaldina e incontra il conte di Mazara (gentiluomo buono e generoso).
Sventure e disgrazie si susseguono.
Il visconte francese, dalle sciagure del conte trarrà, suo malgrado, giovamento.
Sventure e disgrazie si susseguono, incorniciate sullo sfondo della superstizione del popolo palermitano.
Il Conte di Mazara acquisisce, lo status infamante di jettatore.
La sventura, il destino avverso che a volte le persone sperimentano, è la nostra più grande maestra è la nostra migliore amica. È lei che c'insegna il senso della vita.
di Antonio CARCERANO
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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