Ultime della sera. GOCCE DI BELLESSERE: ENZO SPALTRO STORIA DI UN AMICIZIA

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Marzo 2020 19:25
Ultime della sera. GOCCE DI BELLESSERE: ENZO SPALTRO STORIA DI UN AMICIZIA

In questi giorni sto scrivendo molte storie d’amicizia, e questo pomeriggio voglio parlare di un mio “vecchio amico”, frase che solitamente rimanda alle amicizie storiche che si fanno da bambini e che durano per sempre, in realtà non è cosi perché io conobbi Enzo Spaltro nei primi anni novanta grazie a Flavio Montanari, al Progetto Giovani ed al corso di formazione per “Agente di sviluppo”. Enzo in realtà vecchio lo è realmente visto che ha compiuto novant’anni, anche se la sua lucidità di pensiero, il suo ottimismo verso il futuro, il benessere ed il “bellessere” lo fanno rimanere sempre giovane.

Sulla vita di Enzo Spaltro si potrebbero scrivere volumi interi, ma eccovi una breve biografia tratta da Wikipedia: Nato a Milano nel 1929, si è laureato in medicina all'Università di Milano nel 1953, specializzandosi nel 1955 in Medicina del Lavoro nella stessa università e successivamente, nel 1957, in Psicologia del Lavoro all'Università Cattolica con Agostino Gemelli; come suo assistente inizia la carriera universitaria e nel 1960 diventa libero docente in Psicologia presso la Facoltà di Scienze Politiche della Cattolica di Milano, preside Gianfranco Miglio.

In parallelo inizia anche la sua attività di consulente con l'ENI di Enrico Mattei per la selezione del personale, l'organizzazione di convegni e congressi, la fondazione di associazioni e centri studi nell'area della psicologia del lavoro e della psicosociologia. In seguito svolgerà l'attività di consulenza attraverso la Fondazione che porterà il suo nome e che sosterrà la diffusione delle sue idee e attraverso l'Università delle persone che fonderà a Bologna, la città in cui vive.

Nel 1964 Spaltro fonda con Guido Rossi e Sandro Gavazzi l'Anipla (Associazione Nazionale Italiana Per L'Automazione) e nel 1965 l'AISRI (Associazione Italiana di Studi in Relazioni Industriali) assieme a Giancarlo Mazzocchi, Gino Giugni e Giuseppe Glisenti presso la Cattolica di Milano: questa associazione ha proposto l'assetto delle relazioni industriali vigente in Italia con le sue funzioni di negoziazione sociale. Lo Statuto dei lavoratori ha poi raccolto e istituzionalizzato molte delle cose che questa associazione ha elaborato nei suoi primi cinque anni di attività.

Il 3 luglio 1970 presenta la legge 300 (Statuto dei lavoratori), nei locali della BP Italiana a Milano al mondo del lavoro italiano, presenti sindacati e direzioni del personale. Sua è stata la prima cattedra di Psicologia del lavoro istituita in Italia nel 1967 presso la Facoltà di Economia e Commercio della Cattolica di Milano. Nel 1968 fonda e dirige la rivista Psicologia e lavoro con il Saggiatore diretto da Alberto Mondadori. Fondatore ed organizzatore fino al 1977 dell'IRIPS (Istituto di Ricerche ed Interventi PsicoSociali) di Milano che è stato lo stimolo più importante per la diffusione del lavoro di gruppo, degli interventi nelle aziende, di sensibilizzazione del mondo del lavoro italiano.

Da esso hanno preso vita molte organizzazioni attualmente attive nel campo della consulenza e della formazione. Nel direttivo della SIPs Società italiana di Psicologia - la più grande associazione di psicologi prima della nascita dell'Albo e dell'Ordine (nel 1989); successivamente vice-Presidente della stessa Società e per due volte presidente. Presidente per il biennio 1981/82 della Commissione SIPs per la riforma degli studi in psicologia, che condusse alla trasformazione delle Facoltà e dei corsi di laurea in psicologia nelle università italiane.

Docente dal 1981 (lo sarà per trent'anni) all'Università di Bologna, nel 1988 fonda e dirige la scuola di specializzazione in relazioni industriali e del lavoro, nello stesso ateneo felsineo. Dal 1982 al 1989 autore ed animatore di diverse trasmissioni televisive a contenuto psicologico su Raiuno (Test, Il mercato del sabato, Il bello della diretta, Pomeridiana, Di che vizio sei?), che hanno contribuito a diffondere la conoscenza della professione e delle sue potenzialità come disciplina al servizio delle persone.

Nel 2007 fonda a Bologna, a 78 anni, l'Università delle persone, basata sull'idea di una università non formale e senza ruoli prestabiliti. La Psicologia del lavoro nel suo senso più ampio ha rappresentato l'area di maggiore interesse sia dal punto di vista della speculazione intellettuale, sia come spazio di applicazione delle idee e delle teorie elaborate ed approfondite alla realtà. Nello specifico le strade percorse - testimoniate nei suoi libri - hanno riguardato: - lo sviluppo della persona da singolo individuo a membro di un gruppo fino a far parte di una comunità sempre più allargata anche intesa come organizzazione lavorativa; - l'utilizzo del piccolo gruppo come strumento per l'apprendimento in grado di far esplorare e sperimentare le principali dinamiche che lo caratterizzano - la formazione delle competenze psicologiche utili alla piena realizzazione della persona sia in campo sociale che lavorativo Il rapporto fra pensiero e sperimentazione sul campo è sempre stato fondamentale.

In sintesi si potrebbe dire che ogni idea, pensiero, riflessione teorica sia stata oggetto di ricerca in laboratorio per poi essere applicata e verificata nella realtà. Potrei raccontare tante cose fatte assieme ad Enzo ed ai suoi tanti amici, che a sua volta diventano amici tra di loro, ma vi racconterò di una delle tante volte che sono stato ospite a casa sua a Bologna, in Via Rolandino a due passi da Piazza Maggiore. Era domenica 8 novembre del 2015 quando nella sua grandissima “casa museo” dove Enzo vive con la moglie Milena, dopo aver gustato i tortellini di Milena e un buon vino rosso d’annata, e ascoltato il vociare della vicina Piazza dove la Lega aveva organizzato una kermesse del Centro Destra con un redivivo Silvio Berlusconi alla sua prima apparizione dopo i tre anni di assenza forzata, accompagnato dal nuovo leader della Lega in netta ascesa Matteo Salvini e da Giorgia Meloni, che erano andati a sfidare Bologna una delle città più “rosse” d’Italia, ci siamo messi a parlare prima del momento politico che stavamo vivendo in quel periodo per poi arrivare al piatto forte di Enzo con la sua teoria del “Bellessere”, sintetizzata in questo decalogo: Il "Decalogo del bellessere" di Enzo Spaltro: 1- è meglio stare bene che stare male; 2- si sta meglio in compagnia che da soli; 3- qualunque cosa ha un suo contrario; 4- l'oggettività di solito è la soggettività dei potenti; 5- il malessere esiste e va scoperto, il benessere di per sé non esiste e va inventato; 6- le cose che piacciono riescono meglio di quelle che non piacciono; 7- si sta meglio ad andare d'accordo che a vincere; 8- la qualità produce quantità; 9- la bellezza produce più benessere della bontà: 10- la bellezza è la speranza di un benessere futuro.

La speranza di benessere è già benessere e si può chiamare bellessere. Le nostre discussioni finivano sempre a tarda notte quando Milena andava a dormire e noi ci rintanavamo nel suo studio, in mezzo ai tanti libri, alle tante bottiglie di vino, ed ai tanti cimeli storici, di cui ogni tanto mi raccontava storie ed aneddoti. Dopo essere andati a dormire, mi sono svegliato dopo qualche ora, sono ritornato nello studio attraversando parte di un corridoio che collega le tante stanze della sua enorme casa, mi sono seduto sulla poltrona e così di getto in pochi minuti su un foglio di carta preso dal grande tavolo scrissi una poesia, che ho voluto dedicare a lui L’infinitamente piccolo L’infinitamente piccolo e l’incommensurabilmente grande il tempo passato, la voglia spasmodica di futuro la bellezza si sparge nell’economia del dono.

Acqua, Terra, Fuoco, Aria la natura si mostra nel suo perfetto equilibrio. Nessun luogo è senza un genio in un meraviglioso paesaggio d’armonia tra parole e suoni tra odori e sapori. La ricerca a volte violenta a volte con senso di pace di un eterno “io” e “Dio”. La curiosità a volte morbosa a volte sana di scoprire, viaggiare, conoscere, amare. Mostrando un tesoro nascosto in un vaso di creta a chi vuole solo sfiorare l’infinitamente piccolo e l’incommensurabilmente grande.

A Enzo amico mio Nella mia vita ho scritto tante lettere, articoli, testi brevi, canzoni ma poesie finora ne ho scritte solo sei; una dedicata a mia moglie una per ognuno dei miei tre figli, una al mio amico Marco e l’ultima in ordine di tempo ad una delle più belle persone che io abbia mai conosciuto, Enzo Spaltro. Francesco Sciacchitano

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