Tre Fontane, 59 piccole tartarughe nuove abbandonano il nido e raggiungono il mare

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Settembre 2014 10:21
Tre Fontane, 59 piccole tartarughe nuove abbandonano il nido e raggiungono il mare

Si è conclusa felicemente la deposizione di fine giugno sulla spiaggia di Tre Fontane (Campobello di Mazara) di una Caretta caretta.

Sono infatti 59 le piccole tartarughe che hanno abbandonato il nido è raggiunto il mare a partire dal 13 settembre. Gli ultimi 5 esemplari lo hanno fatto con l'apertura del nido.

L'attesa è durata circa 78 giorni, da quanto l'area era stata individuata come possibile sito di deposizione. Nella notte del 13 settembre intorno alle ore 4:00 la fortunata presenza in zona del volontario Antony Belhaj consentiva di assicurare a i primi 22 nati di raggiungere il mare e di confermare definitivamente la posizione del nido.

Alla presenza della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Mazara del Vallo con il Luogotenente Gaspare Reina ed il Secondo Capo Gianquinto, della Ripartizione Faunistico Venatoria di Trapani con i Funzionari Vitalba Chirco e Vito Angileri, del CNR di "Torretta Granitola" con Vincenzo Di Stefano, e di volontari e personale del Network Tartarughe del WWF Italia si è provveduto successivamente allo scavo del nido acclarando che le uova deposte erano state in totale 101.

"Un sincero ringraziamento" ha dichiarato il Presidente dell'Associazione WWF Val di Mazara Salvatore Rallo " va a Antony Belhaj che ha tempestivamente provveduto a segnalare l'evento, agli Enti ed alle Istituzioni intervenute, alla Direttrice della Riserva Naturale Integrale e Oasi WWF Lago Preola e Gorghi Tondi che ha coordinato i primi interventi, al Centro Sportivo "Cavalluccio Marino"di Tre Fontane, al Nucleo Provinciale delle Guardie Volontarie WWF e a tutti coloro, che si sono adoperati per la tutela del nido"

Intanto cresce l'apprensione per l'esito del nido di "Tonnarella" viste le condizioni meteomarine avverse della giornata di ieri, la cui schiusa era attesa per la prima decade di ottobre.

TARTARUGA MARINA DA SALVARELa tartaruga marina è tra i tesori più preziosi del nostro mare. Delle 7 specie di tartarughe marine che vivono nei mari di tutto il mondo, la Caretta caretta, la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) frequentano anche il Mediterraneo, che ogni anno ospita almeno 7.200 nidi di Caretta caretta.

Appena nate, le piccole tartarughe scavano assieme la sabbia verso la superficie, poi corrono freneticamente verso il mare, dove nuotano ininterrottamente anche per tre giorni, in modo da raggiungere al più presto il mare aperto. Gran parte dei piccoli finiscono vittime di predatori presenti in gran numero sia sulla spiaggia che nelle acque vicino la costa.Pur essendo perfettamente adattati alla vita marina, questi animali sono ancora legati alla terraferma per una sola ma fondamentale fase della loro vita: la riproduzione. Nella maggior parte delle specie le femmine depongono di notte, in modo da evitare le alte temperature del giorno che potrebbero risultare fatali. Lo sforzo richiesto per la riproduzione è notevole e può durare anche diverse ore. In una buca preparata con cura nella sabbia la femmina depone un centinaio di uova che, se tutto va bene, si schiudono circa due mesi più tardi.

Dopo alcuni anni trascorsi in mare aperto, i giovani della maggior parte delle specie si avvicinano alle coste e iniziano a frequentare i fondali bassi: sono ormai abbastanza grandi da non dover più temere quei predatori ai quali sono scampate da piccoli. Raggiunta la maturità sessuale, stimata tra i 15 e i 30 anni di età, le tartarughe compiono periodicamente spostamenti anche di migliaia di chilometri per raggiungere i luoghi di riproduzione che, perlomeno in alcune specie, sono gli stessi dove sono nate.

Ciò non avviene necessariamente ogni anno e può variare a seconda della specie e del sesso; di solito la femmina si riproduce ogni 2-3 anni, con 2-4 deposizioni per volta.Molti aspetti della biologia delle tartarughe sono ancora poco chiari, principalmente a causa delle difficoltà di studiare animali che vivono in mare. Ciò rende più difficile valutare appieno i loro problemi e trovare le opportune soluzioni per risolverli. Tutte le specie di tartarughe marine sono considerate in pericolo di estinzione: dopo decine di milioni di anni gli oceani rischiano di perdere per sempre alcuni dei loro ospiti più affascinanti.

Sulle spiagge italiane si contano circa 30-40 nidi di Caretta caretta ogni anno, concentrati in Calabria e Sicilia. Ma oggi tutte e sette le specie sono considerate a rischio estinzione e la causa principale è l'impatto con le attività umane, a partire dalla pesca accidentale. In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130.000 tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40.000 non sopravvivono. Mentre in Italia la pesca accidentale colpisce più di 20.000 esemplari all'anno. A queste vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre più urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia delle spiagge e da un'attività turistica incontrollata.

Per contribuire direttamente all'impegno di WWF per la protezione dell'Adriatico e dell'intero mare Mediterraneo, WWF propone l'adozione simbolica di una tartaruga marina su http://www.wwf.it/mediterraneo/

(Comunicato stampa)

20/09/14  12,15

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