Alle ore 17:47 di sabato 12 giugno la Sala operativa della Capitaneria di Porto di Trapani riceveva una chiamata di soccorso tramite il numero Blu di emergenza 1530, riguardante un principio d’incendio divampato a bordo di un natante da diporto di circa 9,5 metri di lunghezza, noleggiato da alcuni turisti italiani, che si trovava in navigazione a 2,5 miglia a sud ovest del porto di Trapani dove stava rientrando all’ormeggio (leggi qui).
Non appena ricevuta la chiamata d’emergenza partivano tre motovedette della Capitaneria di Porto di Trapani CP 770, CP 330 e CP 849, due già in mare per servizi d’istituto e la terza ormeggiata presso la banchina militare del porto.
In appena 10 minuti la prima motovedetta CP 770 raggiungeva l’unità da cui si stava sprigionando un evidente fumo nero e recuperava tutti i 13 passeggeri presenti a bordo (10 adulti e 3 minori), riportandoli in sicurezza, sani e salvi nel porto di Trapani.
Nel frattempo, sopraggiungevano le altre due motovedette CP 330 e CP 849, che provvedevano a vigilare, controllare ed interdire la zona di mare dove si trovava il natante in fiamme per facilitare le operazioni di spegnimento dell’incendio eseguite dall’unità navale dei Vigili del Fuoco di Trapani, anch’essi allertati dalla Sala operativa della Capitaneria e subito intervenuti nella zona di mare dove era avvenuto il sinistro.
Le operazioni di spegnimento dell’incendio, sprigionatosi nel vano motore dell’unità per cause ancora da accertare, si protraevano per circa un’ora ma la barca, oramai avvolta dalle fiamme che avevano interessato la vetroresina dello scafo, affondava alle ore 19:00 circa su un fondale di circa 18 metri di profondità.Comunicato stampa