Non fu la vaccinazione ma un caso di malasanità.
Nel Febbraio 2021 morì il maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Maniscalco: un decesso che inizialmente fu ricondotto a morte legata alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, che in quel periodo aveva provocato casi analoghi e sospensione delle stesse dosi e il ritiro di alcuni lotti.
Ad uccidere il vice comandante della sezione di pg dell'Arma presso la Procura di Trapani fu un infarto: in seguito all'autopsia cadaverica - coordinata dal pm Antonio D'Antona - è emerso che il decesso è stato causato da una ragione cardiaca.
Da qui l'accusa di omicidio colposo nei confronti del medico del 118, Antonino Grammatico, il quale - la sera in cui Maniscalco aveva avvertito un malessere - si era recato a casa dello stesso senza disporre il ricovero, come avrebbe dovuto fare, e non insistendo di fronte ai dubbi dei familiari. Fosse stato condotto in ospedale, Maniscalco si sarebbe potuto salvare.
Nei giorni successivi alla morte, era stata aperta un'indagine dalla Procura dopo un esposto della famiglia: l'Asp confermò che la dose somministrata non faceva parte del lotto ritirato accertando quindi che il Maresciallo Maniscalco morì per infarto.