Successo a Sant’Ignazio per “Omu cani” del regista di origini mazaresi Davide Dolores

Redazione Prima Pagina Mazara
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16 Ottobre 2015 19:07
Successo a Sant’Ignazio per “Omu cani” del regista di origini mazaresi Davide Dolores

Nell’ambito dell’Expo Blue Sea Land, grazie alla collaborazione fra l’Istituto Euroarabo in collaborazione con il Distretto Produttivo della Pesca, è andato in scena nella serata di domenica 11 ottobre nella ex chiesa di sant’Ignazio, in piazza Plebiscito, il monologo teatrale “Omu cani”, scritto, diretto e interpretato da Davide Dolores.

Davide Dolores, affermato regista e attore di origine mazarese, ha lavorato, tra gli altri, con Alessandro Gassman, Cristina Pezzoli, Mirco Artuso e Vitaliano Trevisan. Dal 2006 tiene corsi di teatro e seminari in tutta Italia. “Omu cani” parla della del “clochard” assai noto ai mazaresi per aver abitato per lunghi anni la città pur restandone ai margini. Dolores ha proposto però una rilettura della sua storia, non per indagarne la vera identità, ma piuttosto per riflettere sulla funzione simbolica del personaggio che, accostato allo scienziato Majorana, presenta non poche analogie per la radicalità delle scelte di vita e per la suggestione del mito che ha prodotto. (foto n.1 e 2 relative a scene dello spettacolo a Sant'Ignazio)

Ecco la nota del regista ed attore Davide Dolores. All’inizio del 1940 compare a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, un misterioso clochard che nessuno conosce. Vive randagio per la città, ed è per questo motivo che gli abitanti prendono a chiamarlo “omucani”, uomo cane. Questo personaggio, tuttavia, non è un mendicante qualunque perché ha modi e atteggiamenti di una dignità che lo distingue dagli altri che come lui hanno deciso di allontanarsi dalla società.

Inoltre, a quanto pare, parla un italiano perfetto ed è molto abile in matematica. Pochi anni prima, nel 1938, il grande fisico nucleare catanese Ettore Majorana era scomparso misteriosamente sul traghetto che da Palermo lo stava riportando a Napoli. A Mazara del Vallo iniziano così a circolare voci sempre più insistenti sulla vera identità dell’omucani. Pur partendo da questa e da altre incredibili coincidenze, il monologo che metto in scena non vuole indagare una vicenda storica che è stata già chiarita ufficialmente dagli inquirenti.

L’obiettivo è piuttosto quello di far conoscere la figura dell’omucani nella sua capacità di osservare il mondo da un punto di vista diverso, alternativo (esattamente come Ettore Majorana), vivendo da cane ma senza perdere mai la sua umanità. Anzi, forse vivendo da cane proprio per riscoprirla, l’umanità, ancor di più in tempi come questi in cui i “diversi”, gli “sconosciuti” provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente vengono a bussare alle porte dell’Europa.

Un monologo di narrazione che muovendo da una storia particolare, vissuta da una città, Mazara del Vallo, a confini dell’Europa ma al centro del Mediterraneo, cerca di invitare ad una riflessione di respiro universale.

Sullo spettacolo è stata scritta una breve recensione dal prof. Tonino Cusumano. “Lo spettacolo ha rappresentato l’esordio nazionale di un testo che intorno alla figura di Tommaso Lipari intreccia dialoghi e considerazioni sull’identità e sullo statuto dello straniero o dell’ospite, riflessioni che conducono alle cronache del nostro tempo. Grazie al parallelismo con la personalità dello scienziato Majorana, il regista ha costruito un gioco dialettico e drammaturgico sul relativismo dei punti di vista, sul pluralismo in cui è possibile articolare i modi di vivere e di pensare.

Non soltanto quindi la semplice storia di un uomo, amato e rispettato dai mazaresi, ma un’occasione per ragionare a partire dall’esperienza del clochard e provare a pensarsi e a farsi altro da se stessi. Lo spettacolo è stato largamente partecipato, seguito con particolare attenzione e con ampi e prolungati apprezzamenti. Una magia in un contesto di rare suggestioni, che Davide Dolores ha contribuito a creare grazie alle sue straordinarie capacità di stare sulla scena ed imporsi con la voce e con il corpo”.

Francesco Mezzapelle

16-10-2015 21,00

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