L'attesa è finita. L'aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi si prepara a rivivere i fasti del passato grazie all'annuncio ufficiale del ritorno di Ryanair con una base operativa. La notizia, che era nell'aria da settimane, è stata formalizzata oggi, mercoledì 24 settembre, durante il corso di una conferenza stampa congiunta tra la compagnia aerea low-cost e Airgest, società di gestione dello scalo, tenutasi nella suggestiva cornice delle Cantine Florio di Marsala. L'evento ha visto la partecipazione di figure chiave come Eddie Wilson, CEO di Ryanair, Salvatore Ombra, Presidente di Airgest, e l'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Aricò, a testimonianza del forte impegno istituzionale a sostegno dell'iniziativa, Fabrizio Francioni, Head of Communications Italy Ryanair. La nuova base di Ryanair a Birgi, la ventesima in Italia e la terza in Sicilia (dopo Catania e Palermo), sarà operativa a partire dal primo gennaio 2026. L'investimento prevede l'allocazione di due aeromobili basati e la creazione di circa 800 posti di lavoro diretti e indiretti. Il totale dei collegamenti salirà a 23 rotte, di cui ben 11 completamente nuove, garantendo una connettività dodici mesi l'anno. Per l'inverno 2025/2026 sono previste 13 rotte (6 nuove), mentre per l'estate 2026 si arriverà a 25 collegamenti (5 nuovi), inclusi inediti come Stoccolma, Verona e Bari, oltre a un rafforzamento delle frequenze su Milano e Roma. L'obiettivo dichiarato da Airgest è raggiungere 1,2 milioni di passeggeri nel 2026, con stime di crescita del traffico del +33% in inverno e +22% in estate. L'accordo con Ryanair è di natura triennale ed è stato sbloccato grazie al sostegno della Regione Siciliana, che ha messo in campo 24 milioni di euro in co-marketing per l'incremento dei flussi turistici, e soprattutto all'abolizione dell'addizionale comunale sui biglietti aerei per gli aeroporti minori, misura fortemente sollecitata dalla compagnia irlandese. Il ritorno di Ryanair segna una svolta per il territorio trapanese e per la Sicilia Occidentale, che attendeva da anni il pieno recupero dopo l'abbandono della base nel 2017.
Il CEO Eddie Wilson ha ribadito la volontà di "investire a lungo termine a Trapani", sottolineando come la rimozione dell'addizionale abbia reso l'operazione economicamente sostenibile. Il Presidente Ombra ha espresso grande soddisfazione, parlando di una "giornata importante" che corona anni di intenso lavoro per ristabilire i rapporti con la compagnia. L'Assessore Aricò ha infine evidenziato il ruolo strategico della Regione, non solo con l'abolizione della tassa, ma anche con investimenti futuri per l'infrastruttura, inclusi 13 milioni di euro per l'aeroporto e il progetto di collegamento ferroviario con Palermo e la stessa Birgi entro il 2028. La conferenza stampa di Marsala sul ritorno di Ryanair a Trapani, ha toccato inevitabilmente un tema molto dibattuto e che ha generato non poche preoccupazioni nel dibattito locale e regionale, la scelta dell'aeroporto di Birgi come sede del nuovo polo internazionale di addestramento per i piloti dei caccia F-35. Le perplessità sono dovute al fatto che l'eccessivo rafforzamento della componente militare possa mettere a rischio la piena operatività civile dello scalo, come accaduto nel 2011 durante il conflitto libico; sacrificare la vocazione turistica del territorio, facendo percepire la provincia come "zona militare" piuttosto che come meta di pace e cultura. La questione della potenziale interferenza tra l'aumento delle attività militari e il traffico aereo civile è stata affrontata direttamente dai vertici presenti, che hanno cercato di rassicurare l'opinione pubblica. Sia Salvatore Ombra, Presidente di Airgest, sia l'Assessore regionale Alessandro Aricò hanno minimizzato i timori, sostenendo che la convivenza tra l'aeroporto civile e la base militare non solo è possibile, ma può persino rappresentare un'opportunità di sviluppo: "L'aeroporto civile vive perché c'è l'aeroporto militare.
Noi abbiamo avuto sempre rapporti cordiali con l'Aeronautica, e la base F-35 è un'occasione per ulteriori investimenti e sviluppi", sostiene il Presidente. Ombra ha smorzato le ansie, ricordando che la coesistenza è una caratteristica storica dello scalo e che gli slot per i voli civili continuano ad essere garantiti. Il progetto F-35, inoltre, comporta un importante investimento (stimato attorno ai 200 milioni di euro per l'area militare) che avrà ricadute positive, tra cui il previsto rifacimento della pista. L'Assessore ha implicitamente confermato la linea di Ombra, concentrandosi sui benefici civili e sugli investimenti infrastrutturali, come il citato collegamento ferroviario con Birgi.
La presenza della base militare, nella visione regionale, non ostacola il rilancio civile e turistico, ma lo affianca, portando benefici in termini di potenziamento infrastrutturale. La decisione di Ryanair di non solo tornare a Trapani, ma di stabilirvi nuovamente una base operativa con due aeromobili e un piano di crescita massiccio (+33% in inverno e +22% in estate), viene interpretata come il segnale più forte che la compagnia aerea non ritiene che il progetto F-35 possa compromettere in modo significativo l'operatività dei voli commerciali. L'investimento a lungo termine (contratto triennale) del CEO Eddie Wilson dimostra fiducia nella piena funzionalità dello scalo per il traffico civile. In questo video che avevamo pubblicato sulla nostra pagina fan Facebook, parte della conferenza dove viene affrontato, dal Presidente Ombra e dall’Assessore Aricò, il tema degli F-35: https://www.facebook.com/share/v/1CTVoQPfvL/?mibe...