Questione pesca-Libia, i giovani del centro destra scrivono al Governo

Chiedono il blocco dell’assistenza alla Libia sui migranti se non garantita sicurezza dei pescatori di Mazara del Vallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Giugno 2021 10:22
Questione pesca-Libia, i giovani del centro destra scrivono al Governo

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Ministri della Difesa e degli Esteri da parte dei giovani del centro-destra, con riferimento alla questione libica e alla pesca dei marittimi siciliani nel Mar Mediterraneo. Ecco quanto hanno scritto Francesco Sicali (Coordinatore Regionale #DiventeràBellissima Giovani), Francesco Ferrara (Dirigente Regionale #DiventeràBellissima Giovani e Coordinatore Comunale Mazara, Antonio Piazza (Coordinatore Sicilia Occidentale Gioventù Nazionale), Giulio Vultaggio (Coordinatore Comunale Gioventù Nazionale Mazara del Vallo), Marianna Gancitano (Coordinatrice Provinciale Forza Italia Giovani Trapani), Giuseppe Miccichè (Coordinatore Sicilia Occidentale Lega Giovan), Riccardo Calascibetta (Coordinatore Provinciale Lega Giovani Trapani).

"Illustrissimo Presidente, Onorevoli Ministri,II mare ha sempre costituito la fonte primaria di sostentamento dei siciliani. La storia dell’isola è caratterizzata delle sue famose tonnare, delle sue innumerevoli flotte, delle sue rilevanti rotte mercantili. Le marinerie raccontano l‘anima della Sicilia e oggi, come nel passato, la pesca e l’industria ittica sono i suoi settori produttivi più rilevanti.

La marineria più importante in Sicilia, la più grande d’Italia e la seconda in Europa, è quella di Mazara del Vallo. Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso contava più di 1.300 pescherecci, unici in Italia ad essere dotati delle idonee tecnologie e competenze per la pesca di altura. L’incessante crescita del prezzo del carburante, la crisi economica ma soprattutto la “Guerra del Gambero Rosso” e la poca attenzione delle più importanti istituzioni nazionali e comunitarie hanno condotto alla morte di più 1.200 pescherecci.

Negli ultimi anni, in particolar modo negli ultimi mesi, si sono intensificati gli atti di prepotenza, gli assalti terroristici da parte delle motovedette libiche nei confronti di civili, di padri di famiglia, che navigano lontano dalla propria terra per poter garantire un pasto caldo alle proprie famiglie. Meno di sei mesi fa abbiamo assistito al sequestro di due pescherecci e quindici pescatori per 108 interminabili giorni. Solo poche settimane fa abbiamo registrato altri due gravissimi episodi in acque internazionali: il mitragliamento dell’imbarcazione “Aliseo” da parte delle motovedette libiche, in cui è rimasto ferito alla tempia il comandante Giuseppe Giacalone, e l’assalto a colpi di pietra dell’imbarcazione “Michele Giacalone” a 27 miglia dalle coste turche. La situazione nel mar Mediterraneo è divenuta insostenibile e rischia di infliggere un fendente mortale alla già agonizzante economia cittadina e regionale.

La pesca è uno dei principali motori dell’economia provinciale e regionale. Lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio, la nascita di nuovi posti di lavoro, la creazione di nuove relazioni commerciali passano per la tutela ed il rilancio della marineria mazarese.

Chiediamo che vengano poste in essere tutte le azioni possibili affinché sui tavoli politici nazionali e soprattutto comunitari, possano essere identificate delle soluzioni definitive che restituiscano dignità alla comunità marinara mazarese, permettendogli di praticare la pesca di altura in acque internazionali senza rischiare la vita e nella serenità che deve essere garantita a ciascun lavoratore.

In particolare, PROPONIAMO:

  • Di bloccare in Parlamento il rinnovo della “Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia” (MIASIT), a meno che essa non preveda al proprio interno una clausola in grado di garantire espressamente alle nostre imbarcazioni il diritto di pescare serenamente in quel tratto di mare, che ricordiamo essere acque internazionali;
  • L’istituzione di un pattugliamento marittimo a supporto della Vi.Pe che concentri il suo controllo specialmente nell’aree maggiormente a rischio per i pescatori italiani, a difesa della loro incolumità e a salvaguardia del loro lavoro in mare;
  • Il coinvolgimento dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza in sede di Consiglio dell’UE per l’istruzione di una conferenza multilaterale nel Mediterraneo tra i Ministri degli Esteri degli Stati membri e terzi, avente ad oggetto la predisposizione di un accordo effettivo e di supporto alla Convenzione di Montego Bay, la quale preveda il corretto ricorso alle ZEE tra le parti;
  • La predisposizione di un fondo statale che possa indennizzare gli equipaggi e gli armatori dei pescherecci coinvolti in incidenti militari, diplomatici e aggressioni, in misura al lucro cessante, al danno emergente e al danno morale.

    Il fondo potrebbe essere finanziato dalle risorse ottenute dal blocco immediato del sostegno economico concesso dal Governo italiano alla Guardia Costiera Libica;

Certi del Vostro interessamento su una questione così delicata che coinvolge la nostra società e la nostra economia già duramente provati da anni di crisi e mesi di lockdown, confidiamo in un Vostro cortese riscontro e nella immediata predisposizione di iniziative che possano porre rimedio alle criticità illustrate.

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