N.A.D.E.F., un nome che si ripete ultimamente nei notiziari, (nota di aggiornamento del documento di economia e finanza), è un documento che aggiorna un altro documento chiamato D.E.F. ossia il Documento di Economia e Finanza. Questi due documenti, servono a definire ogni sei mesi il quadro della situazione economica e sociale italiana e, sulla base di previsioni economiche e statistiche, a pianificare gli obiettivi del governo. La Nadef è di fondamentale importanza per l’intero Paese, poiché contiene tutte le indicazioni utili per la successiva redazione della legge di bilancio e, dunque, esplicita gli obiettiviche il Governo intende perseguire.
La NADEF viene redatta considerando le eventuali raccomandazioni o osservazioni provenienti dall'Unione Europea, dato che l'Italia è un membro dell'UE e deve rispettare le regole economiche stabilite dall'Unione.
Per semplificare, come in una famiglia, lo stato italiano ha delle entrate, le tasse, e delle uscite, rappresentate da tutti i servizi erogati nei confronti di noi cittadini. Da decenni la differenza è in negativo, il cosiddetto deficit, quindi lo stato italiano ogni anno spende più di quanto incassa, e ciò malgrado una delle tassazioni più elevate al mondo. Nella ultima Nadef il governo ha comunque deciso di aumentare ulteriormente il deficit di circa 14 miliardi oltre quanto già preventivato.
Dal 2020 e fino al 2023, le regole europee di contenimento della spesa sono state sospese, e ciò per far fronte alla crisi del periodo covid, con la conseguenza di un aumento stratosferico del debito anche per i diversi e costosi bonus che ormai conosciamo. Sul debito ovviamente si pagano miliardi di interessi passivi, tanto più alti quanto l’affidabilità dello stato italiano viene meno nei mercati finanziari, ricordiamo che sono circa 100 miliardi di euro la spesa per gli interessi sui titoli di stato, che rappresentano parte del debito pubblico. Ormai aumentare ancora di più la tassazione per reperire risorse è impossibile, Quello che è importante, come in una famiglia, è valutare la qualità della spesa, dove andranno quindi i soldi da spendere, tra pensioni, bonus 110, sanità, difesa istruzione ecc., perché la coperta è diventata troppo corta, e non si potranno accontentare tutti.
Per questo scrivo che se aspetti a lungo al telefono che qualcuno ti risponda dal Cup, sperando poi che la prima data utile per una visita medica non sia fra troppi mesi, dovresti pensare alla Nadef, al tipo di Italia che vorremmo, perché se già stai aspettando al telefono da troppi minuti allora significa che le risorse, ossia i soldi, sono già andati via dal servizio sanitario nazionale, magari verso aumenti pensionistici per chi ha già una pensione, se vieni a sapere che la scuola del quartiere chiude allora i soldi sono già andati via dal sistema scolastico magari verso bonus di vario tipo, cosi come potrebbero non esserci più sussidi per agricoltori o armatori nei casi di forti piogge o periodi di magro pescato. Dalla prossima finanziaria la vera politica sarà definire quali sono i servizi essenziali insopprimibili e quelli che invece si possono eliminare per risparmiare ed in sostanza scegliere a chi togliere qualcosa.
Luigi Gucciardi
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