Lunedì 18 agosto alle ore 21.30, organizzata dalla Libreria Lettera 22, si terrà la presentazione del libro "Carlos Marcello. Il boss che odiava i Kennedy" di Stefano Vaccara (direttore de Lavocedinewyork.com). Insieme all'autore interverranno i giornalisti Francesco Mezzapelle e Giacomo Di Girolamo, rispettivamente direttori delle testate online Primapaginamazara.it e Tp24.it
Biografia dell'autore. Stefano Vaccara nato e cresciuto in Sicilia, dal 1992 vive e lavora negli Stati Uniti di cui è cittadino. Dopo la laurea in Storia all'Università di Siena e il Master in relazioni internazionali alla Boston University, inizia la carriera giornalistica dagli USA scrivendo per Il Giornale di Indro Montanelli. A New York è stato Editor in Chief del settimanale USItalia e l'executive editor e columnist di America Oggi-Oggi7. Oltre a dirigere La Voce di New York, è il corrispondente per Radio Radicale dal Palazzo di Vetro dell'ONU. Dal 1997 insegna alla New School e dal 2008 alla City University di New York, dove tiene due corsi al Lehman College: "The Mafia: Demystifying a Social and Political Phenomenon"; "Media and Democracy: from Citizen Kane to Wikileaks". Ha pubblicato Carlos Marcello. Il boss che odiava i Kennedy (Editori Riuniti 2013)
Il libro di Stefano Vaccara svela il coinvolgimento del boss mafioso di New Orleans nell'assassinio del presidente John Kennedy. E' uscito in inglese nel novembre del 2013 e presentato all'Onu, dove JFK pronunciò uno dei suoi ultimi discorsi, per il 50° anniversario della tragedia di Dallas.
Così si legge in un articolo del 20 novembre 2013 su La Voce di New York: "c'è la mafia dietro una delle pagine più drammatiche della storia moderna americana. La mafia che, arrivata in terra straniera, fu capace di modificare il corso della storia. A svelarlo è il libro Carlos Marcello il boss che odiava i Kennedy, scritto da Stefano Vaccara, direttore de La VOCE di New York. Uscito a inizio 2013 per Editori Riuniti, il libro è oggi tradotto in inglese con il titolo Carlos Marcello. The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books) e verrà presentato dall'autore al Club dei corrispondenti esteri dell'ONU (UNCA) oggi, mercoledì 20 novembre, alle 3.00 pm. Con l'occasione Stefano Vaccara, presentato da Pamela Falk, corrispondente della CBS e presidente dell'UNCA e introdotto dal giornalista bosniaco Erol Andovic, discuterà del ruolo della mafia nella storia americana e anche del rapporto tra l'amministrazione Kennedy e le Nazioni Unite.
Forse non tutti sanno che la mafia siciliana in America mise radici a New Orleans prima che in qualsiasi altra città. I capi dei primi gruppi mafiosi in terra straniera avevano conservato un forte legame di usanze e tradizioni con l'organizzazione criminale segreta in Sicilia. Arrivato negli USA da piccolissimo, Carlos Marcello, al secolo Calogero Minacori, era figlio di emigrati di Ravanusa, il paese in provincia di Agrigento.
Per decenni Marcello fu il boss incontrastato della criminalità organizzata del Sud. Controllava Louisiana, Mississippi, Florida, Alabama e Texas su cui governava con pugno di ferro, utilizzando i suoi soldi e il suo potere per esigere fedeltà e favori da parte di politici, giudici e capi della polizia. Finché la sua strada non incrociò quella dei Kennedy.
Nel 1959 Robert e John Kennedy erano parte di una commissione che indagava sui rapporti tra i sindacati e la criminalità organizzata. I due interrogarono Marcello che più volte invocò il quinto emendamento rifiutandosi di rispondere alle domande sui suoi rapporti con la criminalità e sul suo passato. Fu in quell'occasione che Robert Kennedy pubblicamente fece presente a Marcello che sarebbe diventato obiettivo di ulteriori indagini. Nel 1961, non appena divenne Attorney General (Ministro della Giustizia), Robert Kennedy fece in modo che Carlos Marcello fosse deportato in Guatemala in condizioni che avrebbero messo a rischio la sua vita. Ma passarono solo pochi giorni e il boss era di nuovo a New Orleans, deciso a vendicarsi.
Marcello sapeva che i Kennedy volevano distruggere lui e il suo impero: si trattava di una battaglia all'ultimo sangue da condurre nella migliore tradizione di Cosa Nostra.Fu allora che entrò in scena l'ex marine un po' sciroccato, simpatizzante comunista, Lee Harvey Oswald, anche lui nato e cresciuto a New Orleans: il capro espiatorio perfetto nel piano di Marcello. E poi Jack Ruby, una figura molto vicina alla famiglia criminale Marcello, che doveva mettere a tacere per sempre il presunto assassino del presidente.
Nel libro di Vaccara, personaggi, situazioni e strategie criminali e politiche compongono una trama che si rivelò drammaticamente all'America la mattina del 22 novembre 1963, quando il presidente Kennedy sfilava nella sua Limousine decappottabile per le strade di Dallas. Un colpo gli fece saltare la calotta cranica. Lee Oswald venne arrestato un'ora dopo e presentato a una nazione sotto shock come l'assassino del presidente degli Stati Uniti d'America. Due giorni dopo Oswald, scortato dalla polizia, venne ucciso in diretta tv da un gestore di locali notturni di Dallas, Jack Ruby.
La commissione Warren, incaricata di indagare sull'assassinio Kennedy, non riconobbe il coinvolgimento della criminalità organizzata nella vicenda e, incapace di capire la struttura e i meccanismi che regolano Cosa Nostra, sottovalutò il potere di Carlos Marcello.
Oggi l'America si trova davanti a una lettura dell'omicidio Kennedy che ribalta la storia. Stefano Vaccara (vedi foto n.2) la racconta come un romanzo ma si tratta della cronaca di una verità storica che l'America per mezzo secolo non ha voluto accettare".
La presentazione del libro di Vaccara si svolgerà alle 21,30 nel cortiletto adiacente alla Libreria Lettera 22 (via Garibaldi n.33), ingresso libero ovviamente.
16-08-2014 12,15
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