Torniamo ad occuparci della vicenda del ponte sul fiume Arena chiuso lo scorso 9 settembre, da parte del Libero Consorzio Comunale che, a seguito di un ispezione ad agosto, ha attestato la pericolosità del ponte per la pubblica incolumità a causa del degrado per corrosione delle giunzioni saldate del ponte. La chiusura del ponte sta provocando tantissimi disagi ai circa 3000 residenti del quartiere di Boccarena che sono costretti ad utilizzare un percorso alternativo, attraverso la SP66 (la via Margi) e la SS115 per raggiungere il resto della Città e viceversa per tornare nelle loro case; un percorso molto più lungo ma, soprattutto più pericoloso, considerate curve e lo stato della carreggiata della SP66 (dal passaggio a livello fino all’incrocio con la via Treviso) nonostante espletati alcuni lavori di manutenzione straordinaria da parte dell’ex Provincia.
L'altro ieri sera nel corso della seduta di Consiglio comunale la vicenda è stata affrontata dal consigliere Stefania Marascia la quale ha chiesto all’Amministrazione informazioni in merito all’avvio dei lavori manutenzione straordinaria del ponte da parte della ditta aggiudicataria che dovrebbero essere completati in 300 giorni (si spera anche prima, magari a maggio 2022). La stessa Marascia ha chiesto inoltre a che punto fosse l’iter per la realizzazione di un ponte alternativo da parte della stessa Amministrazione comunale a seguito della variazione di bilancio, approvata ai primi di novembre da parte dello stesso Consiglio comunale, di circa 300mila euro provenienti da compensazioni e risparmi di spese correnti. Infine la stessa ha chiesto se potenziati i servizi di trasporti pubblici per i residenti di contrada Boccarena.
Le uniche risposte arrivate nella stessa seduta consiliare hanno riguardato il ponte alternativo e temporaneo da realizzare sul fiume Arena. A rispondere in aula all’interrogazione della consigliera Marascia è stato il dirigente del III settore comunale, l’arch. Maurizio Giuseppe Falzone il quale ha detto che vi è stata una conferenza di servizio e che si è già ottenuto i pareri favorevoli di Soprintendenza ai Beni Culturali e del Genio Civile; si aspetta il parere dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente che non ha preso parte alla conferenza dei servizi ma con il quale si sarebbe già avviata un’interlocuzione per arrivare in breve tempo al progetto esecutivo e avviare i lavori. Sui lavori relativi alla messa in sicurezza del ponte sul fiume Arena lo stesso arch. Falzone si è limitato a dire che sono lavori di competenza dell’ex Provincia e che, pertanto, non sarebbe stato giusto riferire.
Qualche giorno fa, attraverso una nostra diretta, moderata da Alessandro Culicchia, abbiamo ascoltato l’ing. Giuseppe Salvo che ha illustrato un suo studio per un intervento alternativo al progetto dei lavori di manutenzione del ponte del fiume Arena da parte dell’ex Provincia. L’ing. Salvo ha premesso: “si tratta un ponte di una robustezza fuori dal normale. Ho fatto dei rilievi e posso dire che dal punto di vista strutturale è perfetto negli elementi essenziali. Uniche incertezze tecniche-funzionali riguarderebbero le barre d’acciaio, pendini, dal diametro di 7 cm, che collegano gli archi con le travi principali; così come evidenziato dalla perizia, anch’essa eseguita dall’ing.
Granata, dell’ex Provincia, sono ammalorate perché corrose e quindi a rischio di crollo”. Secondo però lo stesso ing. Salvo questi pendini potrebbero sopportare ancora un maggiore sforzo, così il professionista mazarese ha sollevato seri dubbi sulla possibilità di tagliare questi pendini in trazione e sostituirli integralmente. Giuseppe Salvo ha proposto invece una soluzione alternativa con l’inserimento di manicotti, squadre sagomate, in acciaio nei pendini ammalorati. Questa soluzione per l’ing.
Salvo consentirebbe di eseguire i lavori di messa in sicurezza del ponte in pochi giorni e con costi molto minori rispetto a quelli preventivati e base d’asta della gara di appalto già espletata; ciò consentirebbe la riapertura dello stesso e il “ricongiungimento” del quartiere di Boccarena alla Città. E’ stato il deputato mazarese all’Ars, Sergio Tancredi, appreso lo studio dell’ing. Salvo, ad annunciare una riunione tecnica con rappresentanti dell’ex Provincia, tecnici e lo stesso progettista dei lavori del ponte sul fiume Arena per sottoporre alla loro attenzione tale soluzione alternativa.
Tancredi ha sottolineato di non voler certo colpevolizzare nessuno ma si è domandato: “se il ponte era pericoloso perché non si è chiuso già nel giugno 2020 (quando già effettuata un’ispezione)? E se non era pericoloso perché si è proceduto alla chiusura del ponte?”.
Non sappiamo ad oggi quali sviluppi ci saranno nel breve termine in merito alla vicenda, una cosa però è certa e lo ribadiamo ancora una volta: allo stato attuale il quartiere di Boccarena appare sempre più isolato ed in balia al proprio destino. E’ vero il ponte va messo in sicurezza, questo non lo discutiamo certamente. Già ai primi di agosto era stato chiuso per due giorni per un’ispezione. Allora ci chiediamo: dalla fine di quell’ispezione che tipo di interlocuzione vi è stata fra il Comune di Mazara del Vallo e l’ex Provincia prima di “subire” l’emanazione dell’ordinanza di chiusura del ponte? Questo è l’interrogativo che ci poniamo da due mesi e che non trova chiarezza. I tecnici della Provincia, prima della chiusura del ponte, hanno interloquito con quelli comunali considerato che il ponte collega un quartiere con circa 3.000 residenti alla Città? Seguiremo l’evolversi della vicenda.
Francesco Mezzapelle