Ieri pomeriggio si è tenuta la seduta di prosecuzione del Consiglio comunale di Mazara del Vallo. Una seduta dedicata all’approvazione del rendiconto di esercizio 2020, oltre a vari debiti fuori bilancio: non sono però mancate le comunicazioni, e le interpellanze ed interrogazioni da parte dei vari consiglieri comunali presenti in merito ad alcune questioni e criticità riguardanti la Città.
Una delle questioni certamente di attualità è quella del ponte sul fiume Arena chiuso dallo scorso 9 settembre dall’ex Provincia perché ritenuto pericolante a causa dell’ammaloramento di alcune sue parti (i pendini). I lavori di manutenzione si dovrebbero concludere secondo crono programma indicato dalla ditta- entro la fine di agosto ma ad oggi sul ponte non si è visto nessun operaio per la sostituzione dei pendini ammalo rati. Sulla questione è nuovamente la consigliera comunale del Pd Stefania Marascia (in foto collage di copertina durante l’intervento) che già lo scorso 2 marzo aveva presentato un’interrogazione, firmata dalla stessa e dal consigliere Gioacchino Emmola, rivolta al sindaco Salvatore Quinci, dalla quale si attendeva risposta scritta ed urgente avente come oggetto: “La chiusura ponte fiume Arena da parte del Libero Consorzio di trapani”.
Nella seduta di ieri pomeriggio la Marascia ha parlato delle dichiarazioni del sindaco Quinci rilasciate telefonicamente alla nostra redazione (vedi link https://www.primapaginamazara.it/ponte-fiume-arena-intervista-al-sindaco-quinci-dopo-riunione-in-prefettura) al termine della riunione in Prefettura svoltasi nel pomeriggio dello scorso 20 aprile.
“Le dichiarazioni del sindaco Quinci –ha detto Stefania Marascia nel corso del suo intervento in aula di circa una decina di minuti- al termine della riunione in Prefettura sono alquanto discutibili. Ha detto che la sostituzione dei pendini dovrebbe avvenire entro la prima decade di maggio ma non è stata fornita data per ultimazione dei lavori. E’ stato detto che presumibilmente a giugno aperta parzialmente la carreggiata, ma ‘presumibilmente’. Mi lascia sbigottita – ha sottolineato la consigliera comunale- quanto dichiarato dal nostro Sindaco sul fatto che la ditta che svolgerà i lavori abbia mostrato nel corso della stessa riunione in Prefettura timore per propria incolumità in considerazione delle proteste dei cittadini residenti e a seguito rimozione recinzioni del ponte da parte di ignoti.
Mi sembra assurdo che la ditta abbia espresso timore davanti al Prefetto e alle autorità. E’ un fatto gravissimo. I residenti di Boccarena attraverso i tre Comitati vogliono che i lavori partano e che il ponte sia riaperto al più presto”.
Proprio in merito ai Comitati Stefania Marascia ha aggiunto: “nella stessa intervista il Sindaco dice che riconosce solo due Comitati. Perché spetta al Sindaco il ruolo di riconoscere i Comitati? I Comitati nascono spontaneamente, si può non approvarli perché sostengono altre tesi? Questa cosa disorienta: proprio chi sostiene un modello democratico e partecipativo dovrebbe essere contento e felice per la partecipazione popolare nel difendere il proprio territorio. E’ arrivato il momento di capire su che basi poggia questo modello partecipativo. Solo quando si dicono cose a favore? Dove finiti i Comitati di quartiere? Chi viene eletto in seno a questi deve far parte di un certo schieramento? Bisogna assicurare pluralità e non timore dal confronto democratico, vedi ad esempio anche la Consulta dei Giovani”.
Stefania Marascia così ha concluso: “in merito al progetto del ponte alternativo se abbiamo già tutti i pareri e autorizzazioni perché non iniziamo i lavori? Abbiamo votato in Consiglio la destinazione di 300mila euro per l’opera”.
Francesco Mezzapelle