“Un incontro per discutere e consegnare al commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, il dott. Raimondo Cerami, di un progetto alternativo con tutti i calcoli specifici per poter riaprire in tempi brevi il ponte di Bocca Arena.Durante il Consiglio comunale aperto avremo cura di consegnare copia di tale progetto anche all'amministrazione comunale di Mazara del Vallo”. Questo è quanto scritto attraverso un post pubblicato, con tanto di foto, sulla sua pagina facebook dal deputato mazarese all’ARS, Sergio Tancredi”. All’incontro di ieri mattina, oltre a tecnici dell’ex Provincia, hanno partecipato l’ing. Giuseppe Salvo e Alessandro Culicchia.
La questione del ponte sul fiume Arena è ormai ben nota e sta provocando (dal 9 settembre quando l’ex Provincia decise la chiusura del ponte) tantissimi disagi ai circa 2.500 residenti del quartiere di Boccarena che sono costretti ad utilizzare un percorso alternativo, attraverso la SP66 (la via Margi) e la SS115 per raggiungere il resto della Città e viceversa per tornare nelle loro case; un percorso molto più lungo ma, soprattutto più pericoloso, considerate curve e lo stato della carreggiata della SP66 (dal passaggio a livello fino all’incrocio con la via Treviso) nonostante espletati alcuni lavori di manutenzione straordinaria da parte dell’ex Provincia.
Ma in cosa consiste il progetto alternativo per i lavori di manutenzione straordinaria dello stesso ponte? Lo scorso 26 novembre, attraverso una nostra diretta, moderata da Alessandro Culicchia, abbiamo ascoltato l’ing. Giuseppe Salvo che ha illustrato il suo studio per un intervento alternativo al progetto dei lavori di manutenzione del ponte del fiume Arena da parte dell’ex Provincia; il tecnico mazarese ha studiato le carte ed il progetto dell’ex Provincia fornite da Sergio Tancredi.
L’ing. Salvo prima di entrare nel merito della questione fece una “doverosa” premessa: “si tratta un ponte di una robustezza fuori dal normale. Ho fatto dei rilievi e posso dire che dal punto di vista strutturale è perfetto negli elementi essenziali. Uniche incertezze tecniche-funzionali riguarderebbero le barre d’acciaio, pendini, dal diametro di 7 cm, che collegano gli archi con le travi principali; così come evidenziato dalla perizia, anch’essa eseguita dall’ing. Granata, dell’ex Provincia, sono ammalorate perché corrose e quindi a rischio di crollo”.
Secondo però lo stesso ing. Salvo questi pendini potrebbero sopportare ancora un maggiore sforzo, così il professionista mazarese sollevò seri dubbi sulla possibilità di tagliare questi pendini in trazione e sostituirli integralmente. Giuseppe Salvo propose invece una soluzione alternativa con l’inserimento di manicotti, squadre sagomate, in acciaio nei pendini ammalorati. Questa soluzione per l’ing. Salvo consentirebbe di eseguire i lavori di messa in sicurezza del ponte in pochi giorni e con costi molto minori rispetto a quelli preventivati e base d’asta della gara di appalto già espletata; ciò permetterebbe la riapertura dello stesso e il “ricongiungimento” del quartiere di Boccarena alla Città.
In quella stressa diretta Sergio Tancredi annunciò una riunione tecnica con rappresentanti dell’ex Provincia, tecnici e lo stesso progettista dei lavori del ponte sul fiume Arena per sottoporre alla loro attenzione tale soluzione alternativa. Infine Tancredi sottolineò “di non voler certo colpevolizzare nessuno” ma si domandò legittimamente: “se il ponte era pericoloso perché non si è chiuso già nel giugno 2020 (quando già effettuata un’ispezione)? E se non era pericoloso perché si è proceduto alla chiusura del ponte?”.
Nessuna notizia invece per l’avvio concreto dei lavori di manutenzione straordinaria del ponte a seguito della gara aggiudicata mesi fa dall’ex Provincia. L’ultima notizia l’ha fornita il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, attraverso un post su facebook il 30 novembre: “sono in costante contatto con il Libero Consorzio di Trapani, con la Regione e con le ditte a cui i lavori sono stati appaltati. Vi avevo promesso –ha scritto il primo cittadino mazarese- aggiornamenti costanti, man mano che arrivassero. Proprio in questo momento ho ricevuto un’email dalla Metalwood S.r.l., ditta affidataria dei lavori di ristrutturazione del ponte di Bocca Arena. Questi sono i primi prototipi dei pendini sostitutivi. Nonostante il silenzio delle ultime settimane, i lavori proseguono regolarmente e la chiusura rimane confermata per il 31 agosto 2022”; al post allegate delle foto dei pendini sostituivi dentro delle cassette.
Di fatto che di operai presso il cantiere del ponte sul fiume Arena (vedi foto di copertina) non se ne sono ancora visti nonostante i lavori –così come assicurato da tutti gli Enti interessati- sarebbero dovuti iniziare entro la fine di ottobre. Quello che ci fa inoltre riflettere è il fatto che proprio all’annuncio dell’inizio dei lavori lo scorso ottobre erano arrivate "rassicurazioni" anche da parte della ditta esecutrice per il completamento entro maggio 2022 in modo da riaprire il ponte con la bella stagione quando il traffico sulla SP38 sarebbe aumentato: ed invece adesso si ricomincia a parlare di 31 agosto 2022; questo significa che il ponte sarà chiuso -così come previsto dall’inizio della vicenda- per almeno 300 giorni e potrebbe riaprire proprio alla vigilia delle elezioni Regionali. Sono interrogativi sollevati da diversi cittadini, molti dei quali residenti in contrada Boccarena che appare sempre più isolato ed in balia al proprio destino; senza parlare del fatto che “come per magia” quasi all’indomani della chiusura del ponte sul fiume Arena l’ex Provincia ha spento le luci sulla SP38 Mazara-Torretta Granitola e sulla rotatoria alla fine del lungomare San Vito; in pratica il quartiere di Boccarena è stato lasciato al buio, invisibile alla Città, altro che Natale… Con il silenzio assoluto da parte dello stesso commissario Cerami (al quale certamente lo stesso on.
Tancredi avrebbe potuto domandare), e delle stesse Associazioni che fino a qualche mese fa organizzavano manifestazioni. Strano? No, dalle nostre parti questa è la normalità.
P.S. sull’ “affaire” ponte alternativo torneremo ad occuparcene prossimamente.
Francesco Mezzapelle