Peschereccio di Mazara fermato in acque internazionali davanti la Libia

Redazione Prima Pagina Mazara
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23 Luglio 2019 19:01
Peschereccio di Mazara fermato in acque internazionali davanti la Libia

Alle ore 14,40 circa di oggi, un peschereccio di Mazara del Vallo, il Tramontana, è stato fermato da una motovedetta libica a circa 60 miglia a est di Misurata. Il peschereccio è di proprietà della A.P. Srl, armatore Giuseppe Pipitone, con 7 uomini di equipaggio (5 mazaresi e 2 tunisini). Le acque internazionali ove avvenuto il fermo ricade della ZEE dichiarata unilateralmente dalla Libia nel 2005 e che si estende 62 miglia oltre le 12 territoriali. Nell'area vi erano altri pescherecci di Mazara del Vallo impegnati nella pesca a gambero rosso.

Il peschereccio sta per esser trasferito in un porto libico. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi ha dato "istruzioni all'ambasciatore d'Italia, Giuseppe Buccino, di adoperarsi prontamente con la massima efficacia al fine del corretto trattamento e di un rapido rilascio dei membri dell'equipaggio e dell'imbarcazione". La Farnesina precisa che “non sono ancora chiare le ragioni del sequestro, verosimilmente legate ad attività di pesca, in acque peraltro definite ad alto rischio e dunque sconsigliate da parte del Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture”.

La società armatrice è aderente al Distretto della Pesca e Crescita Blu il cui presidente Nino Carlino sta seguendo l'evolversi della vicenda attraverso la Farnesina ed il Governo nazionale. Il Sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci ha dichiarato:  "Siamo in contatto con Capitaneria di Porto e Autorità diplomatiche per la vicenda del  motopesca Tramontana. Ci giungono notizie che il capitano Nicolò Bono e l'equipaggio stanno bene. Il motopesca starebbe proseguendo la navigazione verso un porto libico con militari libici a bordo.

Ci conforta che la Farnesina stia seguendo la vicenda con grande attenzione e confidiamo che l'azione diplomatica porti al rilascio del natante e dell'equipaggio". Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario di Uila Pesca Regione Sicilia, Tommaso Macaddino: "In attesa di conoscere con certezza dalle autorità preposte, le circostanze e le modalità del sequestro del motopesca "Tramontana" e del suo equipaggio, la Uila esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori sequestrati ed alle loro famiglie.

Ancora una volta la marineria italiana ed in particolare quella di Mazara del Vallo devono affrontare l’ennesimo sequestro di un mezzo di lavoro che l’armatore ha messo in mare certamente per pescare e produrre reddito e non per essere sequestrato dai Libici, con gravi ripercussioni per i lavoratori e l’azienda. Come Uila Pesca auspichiamo una rapida soluzione della vicenda con la immediata liberazione del peschereccio e del proprio equipaggio". Redazione

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