Si è svolto ieri a Roma presso il Dipartimento Pesca del MASAF un incontro, organizzato dall’on. Aldo Mattia, presidente del Dipartimento Agricoltura del partito di Fratelli d’Italia, tra il sottosegretario on. Giacomo Patrizio La Pietra e una delegazione italo-libica composta dal dott. Gaspare Bilardello, imprenditore e consulente internazionale sulla pesca industriale, dal già direttore generale della pesca del governo libico di Tripoli, dott. Mohamad Hamed Ali Nuttah, dal vicepresidente del Distretto della Pesca e rappresentante della OP Blue Sea del Gambero Rosso di Mazara del Vallo, dott.
Gaspare Asaro e dal responsabile del CNR di Mazara del Vallo, dott. Sergio Vitale. L’incontro segue quello tenutosi a Tripoli ai primi di settembre scorso quando la stessa OP con una propria delegazione siglò un “memorandum d’intesa” con potenziali partner libici stabilendo linee guida al fine di un partneriato avente per oggetto la pesca del gambero rosso negli areali libici, vietati ai pescherecci italiani in quanto la stessa Libia ha istituito unilateralmente nel 2005 una zona protetta alla pesca (ZPP) che si estende oltre alle 12 miglia territoriali per altre 62 miglia in acque internazionali.
La delegazione congiunta ha sottoposto al sottosegretario La Pietra la richiesta di un concreto intervento politico da parte del Governo Italiano che veda in tempi brevi la possibilità di accedere alle acque libiche con pescherecci abilitati a campagne di pesca sperimentali; bisogna dire che lo stesso Governo Italiano ha intimato in questi anni, soprattutto dopo alcuni casi di sequestri di pescatori, ai pescatori italiani di spingersi in quegli areali, così come accordi di tipo privatistico fra società italiane e libiche per la pesca all’interno della “ZPP”.
(in foto da sx Sergio Vitale, Gaspare Bilardello, Giacomo La Pietra, Mohammed Nuttah, Aldo Mattia e Gaspare Asaro).
Spiega così Gaspare Bilardello: “Lo scopo di partecipare, contestualmente all’attività di pesca, anche alla raccolta di dati sulle catture, utili per lo studio completo dei piani di gestione che nelle acque libiche (GSA21) praticamente non hanno mai trovato pieno completamento. Nel corso dell’incontro a Roma è stato pertanto chiesto (da noi) un intervento politico presso la Commissione generale per la pesca nel mediterraneo (CGPM) con sede a Bruxelles (della quale la Libia è anche una associata), unica titolata all’autorizzazione di quanto sopra.
Il Sottosegretario ha ritenuto interessante tale iniziativa. Contestualmente però ha anche suggerito, prendendosene carico, che si prodigherà nel tentativo di far inserire nel programma “Piano Mattei per l’Africa” la pesca come obiettivo primario, e nel medesimo programma considerare “progetto pilota” anche se da definire nei dettagli, quello presentato dalla Organizzazione dei Produttori di Mazara del Vallo, congiuntamente ai partner nord africani”.