​Pantelleria2050: "Paradosso del turismo sull’isola. Da una parte dati gonfiati dall’altra preoccupazione e posti vuoti"

"La crisi del turismo ha effetti a cascata sull’intera economia locale"

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Giugno 2024 10:38
​Pantelleria2050:

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata da Pantelleria 2050. Ecco quanto si legge: 

Tutto va bene Madama la Marchesa. È questo che si sente da dire dal Comune quando si parla di turismo e di prime impressioni sulla stagione 2024. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela una realtà ben diversa, con gravi ripercussioni per l’economia locale.

Nonostante i numeri positivi riportati da qualche membro della Giunta Comunale, riguardanti i transiti aeroportuali, i proprietari di case vacanze e gli operatori del settore dell’ospitalità raccontano una storia ben diversa. Le abitazioni destinate agli affitti turistici rimangono vuote, smentendo l’idea di un’isola affollata di visitatori.

Il segnale più evidente della crisi turistica arriva dai commercianti locali, i veri termometri dell’economia turistica. Numerosi negozianti riportano un netto calo delle vendite rispetto all’anno scorso. Questa diminuzione non è solo un dato statistico, ma si traduce in difficoltà concrete per le famiglie che dipendono dal turismo per il loro sostentamento.

Molti operatori turistici lamentano di perdere le prenotazioni in quanto, dopo essere stati contattati per il fitto di un alloggio, lo stesso viene disdetto a causa dell’insostenibile costo dei trasporti.

Sembrerebbe un paradosso, tenuto conto dell’operazione portata avanti dal Comune di Pantelleria che sembra sia costata in tutto 400.000 euro a favore di ITA Airways. La verità è che gran parte degli operatori che affittano dammusi, che rappresentano la maggioranza dei posti letto disponibili sull’isola, sono rimasti fuori e quindi non beneficiano delle tariffe aeree scontate così come i proprietari di seconde case.

La crisi del turismo ha effetti a cascata sull’intera economia locale. Meno turisti significano meno entrate per i ristoranti, per i negozi e per i servizi locali, creando un circolo vizioso che porta al rialzo dei prezzi per cercare di compensare le minori vendite e a rimetterci sono ancora una volta gli isolani.

Per risolvere questa situazione, è cruciale che le autorità locali facciano un’analisi onesta e trasparente della situazione. È inutile riportare solo le percentuali dei transiti aeroportuali, senza numeri né comparazioni che facciano intendere l’entità reale del flusso turistico. Bisogna, infatti considerare che parte dell’utenza si è spostata dalle navi all’aereo (voli DAT) visti i costi dei trasporti marittimi e che in questo periodo arrivano anche la maggior parte dei proprietari delle seconde case.

Alla luce di tante rimostranze, ci pare davvero irrispettoso chiamare ‘complottisti’ gli operatori e gli imprenditori isolani che si lamentano dei mancati arrivi. Questo non solo non aiuta a risolvere i problemi, ma rischia di peggiorarli.

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