Grazie ad un pattugliamento aereo, previsto da un accordo di collaborazione tra EMSA (European Maritime Safety Agency) e la Guardia Costiera, nelle scorse ore è stato individuato un motopesca tunisino che stava svolgendo attività di pesca illegale all’interno delle acque territoriali italiane, a circa 11 miglia dalla costa di Pantelleria. Ad intervenire è stata la locale Guardia Costiera che, attraverso la motovedetta CP 302, coadiuvata dal mezzo navale G216 della Sezione Operativa Guardia di Finanza di Licata, ha fermato il motopesca della marineria di Kelibia poi condotto presso il porto di Pantelleria.
A seguito di accertamenti al comandante del peschereccio sono state elevate due sanzioni per complessivi 36mila euro; inoltre sequestrate le attrezzature da pesca e oltre 160 esemplari di pesce spada sottomisura, pari a 420 kg. Lo stesso comandante del motopesca nordafricano è stato denunciato ai sensi dell’art.7 (comma 1, lettera d) del D.Lgs. 04/2012 che punisce lo svolgimento di attività di pesca all’interno delle acque territoriali di altro Stato. Dopo l’individuazione, di circa due settimane fa, di un motopesca maltese intento a pescare nelle acque territoriali italiane, la Guardia costiera prosegue in un’attenta attività di monitoraggio delle acque territoriali al fine di scoraggiare comportamenti in violazione delle norme vigenti in materia di pesca marittima, assicurando la tutela della risorsa ittica.
Francesco Mezzapelle