Palermo: le infiltrazioni di cosa nostra all’interno del mercato ortofrutticolo. La DIA confisca beni per 150 milioni

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Agosto 2018 12:08

Dopo il duro colpo inferto alla mafia siciliana dalla DIA di Palermo lo scorso venerdì, con la maxi-confisca di 400 milioni di euro a carico dell’ex deputato regionale Giuseppe ACANTO, nella mattinata odierna, sempre il Centro Operativo DIA del capoluogo siciliano ha dato esecuzione ad un ulteriore decreto di confisca di beni, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, nei confronti di INGRASSIA Angelo e INGRASSIA Giuseppe, entrambi 61enni, palermitani, ritenuti vicini e contigui a “cosa nostra”.

Il provvedimento in parola trae origine da una proposta avanzata Direttore della DIA e scaturisce da indagini che hanno permesso di raccogliere una serie di elementi tali da far emergere l’infiltrazione di “cosa nostra” nel “Mercato Ortofrutticolo”, sia direttamente, che a mezzo di “prestanome”, tramite l’influenza della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, retta dal noto clan dei GALATOLO. E’ emerso che i soggetti colpiti, titolari di vari stand e profondi conoscitori del “metodo di funzionamento” del mercato ortofrutticolo, ne monopolizzavano l’attività attraverso l’utilizzo dei servizi forniti dalla Cooperativa “Carovana Santa Rosalia” (compravendita di merce, facchinaggio, parcheggio, trasporto e vendita di cassette di legno e materiale di imballaggio).

Sono stati inoltre raccolti numerosi indizi che, avvalorati dalle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, hanno indotto a ritenere l’esistenza di una vera e propria “regia occulta” in grado di prestabilire il prezzo dei beni posti in vendita nel mercato, controllare il trasporto su gomma da e per la Sicilia occidentale ed i principali centri di approvvigionamento e gestire le ulteriori attività connesse al commercio interno, determinando quindi, una grave distorsione della libera concorrenza, che ha garantito  all’organizzazione criminale ingenti guadagni attraverso attività solo apparentemente lecite.

Hanno rafforzato l’ipotesi investigativa di infiltrazione mafiosa all’interno del “Mercato Ortofrutticolo” palermitano, alcune Ordinanze applicative di misura cautelare, emesse dal G.I.P. di Napoli, quando viene contestato agli indagati (tra i quali anche RIINA Gaetano,  fratello del noto capo mafia  RIINA Salvatore), di controllare il trasporto su gomma da e per i mercati ortofrutticoli di Fondi, Aversa, Parete, Trentola Ducenta e Giugliano e da questi  verso quelli del Sud Italia, interessando, in particolare, i mercati siciliani di Palermo, Catania, Vittoria (RG), Gela (CL) e Marsala (TP).

L’odierna misura ha interessato numerosi beni immobili tra cui fabbricati, appartamenti, terreni, negozi e magazzini, quote di partecipazione societaria, autocarri, auto e moto veicoli e diversi rapporti bancari e prodotti finanziari per un valore stimato in complessivi 150 milioni di euro. Giuseppe INGRASSIA inoltre, è stato ritenuto dal Tribunale di Palermo “socialmente pericoloso” e per questo sottoposto a sorveglianza speciale di P.S. per anni quattro. Inoltre, proprio oggi il Direttore della DIA, Gen.

D. Giuseppe Governale, sarà a Catania dove il Ministro dell’Interno visiterà la società GEOTRANS s.r.l., in amministrazione giudiziaria, confiscata dalla DIA nel 2014 e che continua ad operare sul mercato con ottimi profili di produttività.

(Comunicato Stampa)

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