In merito al recente Regolamento UE 2024/259 che prevede un'ulteriore riduzione del 3% nella cattura del gambero di profondità nel Canale di Sicilia nei GSA 12/13/14/15/16, in pratica le zone di pesca del Canale di Sicilia e a ponente dell’Isola, così interviene il presidente dell'Organizzazioni Produttori "Blue Sea Gambero rosso", l'armatore Maurizio Giacalone: "sono misure che effettivamente influiscono sul reddito delle imprese e dei pescatori, rappresentando una sfida economica.
È comune che le regolamentazioni ambientali e di conservazione generino impatti finanziari, ma spesso sono implementate per garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse marine. Potrebbe essere utile esplorare possibili misure di sostegno o adattamento per mitigare gli effetti negativi sull'industria della pesca". Si tratta di un’altra decisione da parte dell’Unione Europea per garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse marine ma che ovviamente influirà negativamente sul reddito delle imprese e dei pescatori.
Servirebbero relativamente eventuali misure a sostegno del settore, potrebbero rivelarsi soltanto palliativi in quanto l’indirizzo dell’Ue sembra ormai chiaro da tempo: la progressiva riduzione da qui al 2030 della pesca a strascico. La linea sembra tracciata, purtroppo la pesca italiana non è stata ben difesa sui banchi che contano subendo la capacità di fare lobby da parte di altri gruppi di Paesi europei, ed in particolare quelli atlantici, e di altri settori “strategici”, da quello ambientalista quello dell’energia.
Piove sul bagnato in comparto quello di Mazara del Vallo incapace di presentarsi unitariamente, da sempre diviso dalla politica per fini elettoralistici e di consenso.