Nell’anniversario del tragico naufragio a Lampedusa, la Cri racconta le storie dei volontari

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Ottobre 2017 13:07
Nell’anniversario del tragico naufragio a Lampedusa, la Cri racconta le storie dei volontari

“Non è il mare a uccidere, ma le condizioni inopportune con cui migliaia di persone sono costrette a mettersi in viaggio”. Storie di accoglienza, solidarietà e integrazione al centro del video lanciato dalla Croce Rossa Italiana in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. La mattina del 3 ottobre 2013, a poche miglia dalle coste di Lampedusa, un barcone carico di persone causò 368 vittime, tra cui molti bambini, e decine di dispersi.

Si erano messi in viaggio con il sogno di una vita migliore, ma quel viaggio si è trasformato in una tragedia, una delle più gravi mai avvenute nel Mar Mediterraneo.Dall'inizio dell’anno, sono oltre centomila le persone migranti accolte e supportate da volontari e operatori della Croce Rossa Italiana nei porti, nei centri di accoglienza e nei Safe Point. Assistenza sanitaria, vestiti, cibo e acqua, alfabetizzazione e tutela del diritto alla famiglia sono solo alcuni dei servizi che la CRI è in grado di offrire."Davanti ai flussi migratori e ai rischi di un viaggio che è sinonimo di morte per migliaia di persone, la Croce Rossa Italiana ha reagito come sempre nella sua storia: salvando vite, supportando i vulnerabili, lavorando perché non ci siano zone grigie di dolore e sofferenza, investendo su progetti di integrazione.

Il 3 ottobre deve essere una data di monito a tutti, dalle Istituzioni alla società civile: non si può morire solo perché si cerca un posto sicuro dove stare, lontano da guerre, fame e disperazione", ha commentato il presidente nazionale della CRI, Francesco Rocca.“Pioggia d'agosto” è una raccolta di testimonianze dei volontari CRI siciliani impegnati nelle attività legate all'accoglienza delle persone migranti, per ribadire il concetto che Croce Rossa è da sempre in prima linea per chiunque e dovunque, senza alcuna distinzione.

Nel video della CRI, le parole di Fatima, una delle volontarie intervistate, lo confermano: “Mi sento come un tassello di un mosaico, parte di un progetto ampio e importante”.Santa Sicali, psicologa CRI, ha ascoltato le storie dei Volontari CRI siciliani durante i tanti incontri di supporto psicologico, facendole diventare un momento di riflessione per tutti. Senza questo lavoro non avremmo conosciuto persone come Fatima, Riccardo, Salvatore, Emanuela. “I nostri volontari sono persone comuni, li incontri per strada ogni giorno, ma il lavoro che portano avanti con la CRI è straordinario.

Sono storie di pianti, di sorrisi, di nodi alla gola per non piangere, di gioia e felicità per le vite salvate. Nelle loro storie riviviamo le storie di centinaia di Volontari siciliani che continueranno a lavorare per l'accoglienza sempre con tanta Umanità", ha affermato Luigi Corsaro, Presidente CRI Sicilia. I Volontari CRI lavorano quotidianamente in condizioni difficili, facendo sempre del loro meglio. "Come Italia, in questo contesto, ci troviamo con le frontiere chiuse e un piano di ricollocamento delle persone che hanno diritto a essere protette totalmente fallimentare” - aggiunge Rocca - “Finora sono stati ricollocati solo tremila rifugiati anziché trentamila, come ci aspettavamo.

Da questo punto di vista l'Unione Europea è completamente assente. Servono vie sicure e legali per entrare in Europa e un piano concreto per agire sulle cause delle migrazioni. Non basta bloccare centinaia di migliaia di persone in Libia per dire che la questione è risolta”, ha concluso il presidente nazionale di Croce Rossa Italiana.

03-10-2017{f}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza