Modi di dire e proverbi siciliani

La Sicilia è una sorta di paradiso fertile dove si sono susseguite diverse dominazioni e diversi padroni

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Giugno 2021 13:18
Modi di dire e proverbi siciliani

La Sicilia è una sorta di paradiso fertile dove si sono susseguite diverse dominazioni e diversi padroni, a questo si deve aggiungere un territorio strategico che l'ha resa una meta di conquista o di controllo per molti padroni. I suoi cittadini hanno generato una sorta di fatalismo e disillusione che si manifesta in un'ironia pungente che, allo stesso tempo, racconta la realtà nella quale essi vivono, creando un codice non scritto che tutt'oggi è un modo di affrontare la vita e di raccontarla. I detti e i proverbi dell'Isola portano con essi esperienza di vita, meccaniche relazionali e raccontano il carattere di questo popolo composto da individui fieri, decisi orgogliosi ma che sanno essere, al momento opportuno, ruffiani,

,Compiacenti, servili e molto, molto ospitali. I modi di dire dei siciliani raccontano anche la loro compiacenza interessata nei confronti dei padroni o dei capi di turno, un espressione tipica è: "Vicinu Lu Re beatu cu c'è".Questa espressione racconta come l'individuo siculo si sia assuefatto così tanto alle dominazioni straniere e che l'unica cosa da fare è quella di restare il più vicino possibile al padrone di turno per ottenerne i favori. Un valore come l'amicizia, in contesti più romantici esaltata come valore, nei detti siciliani viene vista vista in maniere diverse.

Un'espressione tipica è sicuramente "Megghio un amicu N chiazza chi cent'unzi nsacca", cioè, megModi di dire e proverbi siciliani.La Sicilia è una sorta di paradiso fertile dove si sono susseguite diverse dominazioni e diversi padroni, a questo si deve aggiungere un territorio strategico che l'ha resa una meta di conquista o di controllo per molti padroni. I suoi cittadini hanno generato una sorta di fatalismo e disillusione che si manifesta in un'ironia pungente ma che, allo stesso tempo, racconta la realtà nella quale essi vivono, creando un codice non scritto che tutt'oggi è un modo di affrontare la vita.

I detti e i proverbi dell'Isola portano con essi esperienza di vita, meccaniche relazionali e raccontano il carattere di questo popolo composto da individui fieri, decisi orgogliosi ma che sanno essere, al momento opportuno, ruffiani,lio un amico in un posto di rilievo piuttosto che un buon gruzzolo. L'amico può sempre tornarmi utile. Il siculo, però, è un uomo di grandi contraddizioni ed in un altro detto esalta l'amicizia, vera, come una ricchezza posta al di là dei beni materiali, "Cu avi amici un è mai scarsi".

Chi ha amici non è mai povero. Il fatalismo, la sottomissione come unico strumento dell'individuo trovano sicuramente la loro ragion d'essere in questa espressione: "Calati Juncu chi passa la china". Calati giunco che passa la piena. Il giunco, pianta che cresce ai bordi del fiume, è costretto ad abbassarsi, a chinarsi, per non essere travolto dall'ingrossarsi delle acque del fiume in piena durante la brutta stagione. Così il siculo si china, si prostra per sopravvivere a chi è più potente e detta legge o semplicemente alle avversità della vita.

Un ultimo modo di dire racconta come il siciliano sia impassibile o si atteggi a tale. Il siciliano affronta la vita dicendo: "Acqua d'avanti e ventu d'arrè". Non importa ciò che accade, importa che la vita prosegua come la rotta di una nave e l'unica cosa che importa è avere il vento alle spalle che mi sospinge, qualunque cosa accada si va avanti.Con questo ultimo detto si conclude questo appuntamento. La prossima volta racconteremo la nostra Mazara. A presto

Paolo Ayed guida turistica ufficiale.

Tel. 3394030780

Mail. paolo.ayed@libero.it

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