Qualche giorno fa, esattamente lo scorso 5 settembre nel corso del TGR della Rai è andato in onda un servizio, firmato dal bravo collega Giorgio Ruta, in merito alle disastrose condizioni della grande struttura del porto nuovo di Mazara del Vallo che doveva ospitare il tanto discusso “mercato ittico all’ingrosso”, mai realmente funzionante rispetto alla sua destinazione d’uso. Ad accompagnare la troupe Rai all’interno dei locali, ormai fatiscenti, è stato lo stesso assessore ai Lavori Pubblici Vito Torrente (vedi fotogramma servizio TGR) il quale ha spiegato che sarebbe volontà dell’Amministrazione comunale aprire finalmente la struttura attraverso un progetto per la valorizzazione del gambero rosso con la richiesta di nuovi finanziamenti.
Nello stesso servizio l’armatore mazarese Maurizio Giacalone, presidente dell’Organizzazione Produttori del Gambero Rosso “Blue Sea” ha ribadito la richiesta, già espressa un paio di anni fa, di collaborare attivamente con le autorità competenti per garantire la riapertura e gestione del mercato. La questione dell’apertura di quello che doveva costituire il mercato ittico all’ingrosso, poi ripensato successivamente come mercato agroalimentare, è ormai annosa, ventennale. Di fatto il mercato agroalimentare del porto nuovo di Mazara del Vallo, per la cui realizzazione il Comune nei primi anni del 2000 ricevette un grosso finanziamento di circa una decina di milioni di euro, non è mai entrato in funzione secondo i suoi fini originari.
In verità dopo la sua realizzazione, fra il 2005 e il 2009 (nel corso dell'Ammnistrazione guidata da Giorgio Macaddino del quale lo stesso Torrente è stato assessore ai Lavori Pubblici), il comparto pesca mazarese, alle prese con i primi sintomi di una crisi che porterà alla drastica riduzione della flotta della pesca mediterranea (dai circa 350 pescherecci degli anni ’80 ai poco più di 70 attuali), mostrò scarso interesse per quei locali dove doveva anche sorgere una borsa telematica del pesce, sul modello di San Benedetto del Tronto; non c’era interesse del settore a vendere in un mercato il pesce che già poteva esser “prenotato” dai commercianti prima ancora che i pescherecci mollassero gli ormeggi per la bordata di pesca.
Mazara del Vallo pur avendo la struttura non ebbe mai la possibilità di avere un mercato all’ingrosso del pesce. Pertanto la precedente Amministrazione Cristaldi ne cambiò la destinazione d’uso e dopo una riqualificazione della stessa struttura, rimasta fin dal completamento dei lavori in stato di abbandono e degrado, emanò degli avvisi per l’affidamento a operatori ittici e ortofrutticoli la gestione dei vari boxes interni. L’operazione non ebbe molta fortuna e il mercato continuò ad essere una cattedrale nel deserto, in quel porto nuovo ove il numero dei pescherecci nel frattempo diminuiva progressivamente in quanto a causa della sopraggiunta crisi del settore pesca (aggravatasi fino ad oggi) molti armatori preferirono demolire i loro pescherecci in cambio dei contributi elargiti dal Governo nazionale con la benedizione dell’Unione Europea.
Così la struttura tornò nuovamente ad esser abbandonata e vandalizzata nelle sue diverse parti. La nuova Amministrazione Quinci, appena insediatasi nel 2019, cercò di rivitalizzarla organizzando al suo interno qualche manifestazione, poi diede in comodato d’uso alcuni locali interni al Distretto della Pesca e Crescita Blu che ne costituì la sua sede. Durante il periodo covid 19 l’area diventò anche smistamento per aiuti alimentari. Un altro locale al suo interno durante il periodo estivo venne adibito a biglietteria Siremar per il traghetto Mazara- Pantelleria.
Poi nella notte del 22 luglio 2021 a causa di un incendio provocato da un cortocircuito le fiamme avvolsero il trenino elettrico mentre si trovava custodito all’interno del mercato dopo avere terminato il turno di servizio serale. I locali di una parte del mercato agroalimentare che custodivano il mezzo subirono danni, danni anche ai locali concessi in comodato d’uso gratuito al Distretto della Pesca che dovette abbandonare quella sede e ai locali attigui, concessi sempre dal Comune, alla biglietteria Siremar per il traghetto per Pantelleria.
A seguito di perizie e relativo contenzioso, il Comune di Mazara del Vallo per i danni subiti ricevette dall’assicurazione circa 740mila euro. Si attende che la struttura venga risistemata, che venga riqualificata anche l’intera area interna recintata, chiusa all’accesso, che nel frattempo ospita la cosiddetta “Chiatta” tirata a secco (in attesa di un suo riutilizzo dopo il completamento, chissà quando, del dragaggio del porto canale) e una delle due isole ecologiche messe a disposizione dal Flag Trapanese.
Nel frattempo proprio qualche giorno fa l’Amministrazione ha provveduto a bonificare l’area retrostante la stessa struttura mercato ove nei pressi di un‘isola ecologica per la raccolta delle plastiche erano stati abbandonati da cittadini, alquanto incivili, rifiuti di ogni genere (vedi nostro articolo del 18 agosto scorso Clicca qui), ed in particolare vetuste reti da pesca che andavano invece smaltite in apposite discariche.
Francesco Mezzapelle
Per rivedere il servizio del TGR (dal 4' 36'' a 6' 09'') Clicca qui