Mazara, Progetto Giunta Cristaldi per altro tratto “Spiaggia in Città”. Intervento del progettista geol. Roberto Gallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Aprile 2018 07:30
Mazara, Progetto Giunta Cristaldi per altro tratto “Spiaggia in Città”.  Intervento del progettista geol. Roberto Gallo

Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato un articolo in merito ad una conferenza di servizio convocata alla vigilia del giorno di Pasqua, il 31 marzo alle ore 12, per fornire un parere su un progetto di ripascimento proposto dall’Amministrazione Cristaldi, di un tratto di 150 metri del Lungomare Hopps.

Gli Enti invitati a fornire un parere sull’opera sono stati: Assessorato regionale Territorio e Ambiente , Genio Civile di Trapani, Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, Soprintendenza del Mare, Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, Demanio Marittimo, ARPA e ASP, Agenzia Dogane.

Avevamo anche sottolineato che la convocazione da parte del Rup del progetto, il geometra comunale Mario D’Agati, non prevedeva una modalità tradizionale di conferenza di servizio, cioè con la presenza fisica, “sincrona”, di rappresentanti degli Enti interessati, bensì, una modalità prevista dalla legge, una conferenza semplificata “asincrona” , questa consiste nella possibilità che gli stessi Enti possano inviare il loro parere sul progetto o le loro ulteriori richieste di informazioni attraverso la posta certificata all’Ufficio comunale di competenza. Sappiamo che già alcuni giorni prima diversi Enti avevano inviato il loro parere sul progetto.

Ma in che cosa consiste tale progetto che, al di là degli interrogativi sulla modalità e logistica circa la conferenza di servizi, appare alquanto interessante ma foriero di altri interrogativi. Come dicevamo si tratta di un progetto di ripascimento relativo ad un tratto lungo 150 metri del litorale del lungomare Hopps e largo 25 metri. Si tratta di un tratto di 150 metri di litorale che inizia, provenendo dal lungomare San Vito verso il centro, dalla fine dell’attuale blocco di cemento dove allocata pompa di sollevamento per il depuratore all’attuale “spiaggia in Città”; è un tratto di litorale a cavallo dell’incrocio fra la via Valeria ed il lungomare. (vedi foto di copertina con l'area, individuata attraverso google maps, che sarebbe interessata dal progetto di ripascimento).

Il progetto, di cui è curatore il geologo Roberto Gallo (nel riquadro in foto di copertina ove delineata in rosso area interessata al progetto), prevede il ripascimento attraverso la sabbia prelevata al largo dello stesso tratto (a circa 70 metri dalla riva vi sarebbe una sacca di sabbia probabilmente compatibile con quella originaria) in modo da allungare così di altri 150 metri la cosiddetta spiaggia in Città. L’operazione di sputare la sabbia verso il tratto in questione verrebbe condotta attraverso una sorbona (bisognerà anche vedere come sarà allocata in quel tratto di mare: forse con un pontone?).

Il progetto fortemente voluto dal sindaco Nicola Cristaldi che completerebbe così il suo sogno di realizzare entro la fine del suo secondo ed ultimo mandato, la “spiaggia in Città”, prevede una preliminare operazione di bonifica del tratto che oggi vede il deposito di moltissimi residui di materiale da costruzione (chissà forse gettato in quel luogo da qualche buontempone quando demolite alcune case del centro storico a seguito del terremoto del 1981), grossi ciotoli di ghiaia e rifiuti molti dei quali “portati dal mare”. (vedi foto n.2).

Dopo aver pubblicato l’articolo e condiviso sulla nostra pagina facebook abbiamo ricevuto diversi commenti, gran parte, per la verità, negativi su questa iniziativa dell’Amministrazione, molti dei quali hanno messo in dubbio sia la necessità che la fattibilità del progetto. Inoltre diversi lettori si sono chiesti infatti perché questo grande interesse per la creazione della “spiaggia in città” quando alla spiaggia di Tonnarella, la più estesa e frequentata, non vengono rivolte le stesse attenzioni nonostante diversi problemi persistenti da anni, fra i quali l’erosione del suo litorale.

Ad intervenire nel dibattito, con un paio di commenti è stato lo stesso progettista del ripascimento del tratto della spiaggia in questione, il geologo Roberto Gallo il quale ha spiegato: “L'intervento è innanzitutto una riqualificazione ambientale, stante che su quel tratto di spiaggia insistono da anni detriti di qualunque natura che lo accomunano ad una piccola discarica di inerti (e non solo!) Poi, la bonifica e il ripascimento del tratto non implicano necessariamente la condizione di balneabilità del mare antistante che auspichiamo ovviamente possa sussistere su tutto il litorale accessibile.

Ma subordinare la riqualificazione di un tratto di litorale alla balneabilità delle sue acque mi sembra francamente una presa di posizione pretestuosa! In ogni caso –ha aggiunto- si tratta di un intervento che si inserisce in un programma di riqualificazione più esteso che è partito dalla riqualificazione del primo tratto e sta continuando con la graduale eliminazione degli scarichi di acque reflue. Sicuramente c'è ancora tanto da fare ma se pretendiamo che le cose cambino con un solo colpo di bacchetta magica non cambierà mai nulla.

Non dimentichiamoci l'aspetto del nostro litorale urbano non più tardi di una decina d'anni fa... e lungi da me fare il difensore d'ufficio o il detrattore a tutti i costi di qualcuno”.

Nel proseguo del dibattito "social" il geologo ha così avvertito: “Occorre precisare –ha scritto Gallo- che si tratta dello studio di fattibilità per un intervento di riqualificazione paesaggistica-ambientale del tratto descritto (150 m x 25 m) e prevede l'autoripascimento, cioè un ripascimento con sabbie autoctone prelevate da una barra di sedimentazione individuata qualche decina di metri al largo della linea di costa. Per quanto di modesta entità, sia nei volumi di sabbia che si vorrebbe sorbonare (tra 3000 e 4000 mc) che nell'estensione della superficie da ricolmare (poco meno di 4000 mq) l'intervento proposto può assumere una notevole rilevanza in prospettiva a breve termine.

Gli interventi di riqualificazione con "autoripascimento" sono rarissimi, almeno nelle Unità Fisiografiche della Sicilia Occidentale, perché gli enti che hanno giurisdizione in questo ambito territoriale sono tanti! Sarebbe pertanto un precedente importante che potrebbe diventare un'apripista per interventi futuri più strutturati”.

Continuando Roberto Gallo ha parlato della genesi del progetto: “un precedente accurato studio di fattibilità prevedeva un ripascimento (più semplice) con sabbie di cava.... che evidentemente non è stato accolto favorevolmente da alcuni di questi enti. Questo secondo tentativo nasce da una serie di incontri e colloqui preliminari con le autorità più importanti che, in linea teorica, hanno accolto favorevolmente l'approccio metodologico...

Ovviamente però occorre sempre superare lo scoglio della caratterizzazione chimica, granulometrica e mineralogica dei sedimenti da sorbonare... che ovviamente qualcuno deve pur fare e qualcun'altro deve pur pagare! Ma è evidente che se prima non si investe sulla caratterizzazione non si avrà mai la certezza della fattibilità E' intuitivo, anche per i non addetti ai lavori che, se dalla caratterizzazione emergerà che questi sedimenti, magari compatibili per granulometria o mineralogia, non lo siano sotto l'aspetto chimico-batteriologico o viceversa, l'Assessorato Territorio e Ambiente non potrà certo avallarne l'utilizzo senza, per esempio, imporre adeguata bonifica!”

Infine, in merito ai dubbi avanzati sul progetto Gallo ha così risposto: “Di certo mi sento di rassicurare i mazaresi che si sta operando a stretto contatto con tutte le autorità competenti proprio per ridurre al minimo quello che per un privato sarebbe un rischio d'impresa che di certo non può essere pari a zero! La stessa scelta della conferenza asincrona nasce da questa collaborazione perché indicata da tutti come la più rapida ed efficace. L'intenzione è buona e la fiducia è tanta. L'intervento, dovesse andare a buon fine, non sarà di proprietà di un soggetto né dovrà goderne un singolo privato, auspichiamo piuttosto che il risanamento ambientale e il miglioramento paesaggistico che ne conseguirebbe possa essere motivo di ulteriore vanto per tutti i mazaresi”.

Abbiamo ringraziamo il geologo per essere intervenuto chiarendo alcuni aspetti del progetto per il quale si avverte una certa fretta affinchè sia realizzato in tempi brevi, entro qualche mese, probabilmente per dare la possibilità a turisti stranieri di qualche struttura alberghiera vicinissima di potere usufruire di una spiaggia dove poter fare il bagno e piantare degli ombrelloni.

Ovvio che si spera che l’accesso alla stessa spiaggia sia consentita liberamente anche ai cittadini mazaresi che vogliano fare il bagno (in verità l'anno scorso a parte alcuni arditi sportivi di bagnanti mazaresi se ne son visti pochissimi sulla spiaggia in città, chissà forse non considerano quel tratto di mare pienamente balneabile?) e godersi la tanto attesa spiaggia in Città; d'altronde quel tratto potrebbe risultare l’unico di accesso libero considerato che successivamente nello stesso litorale, proseguendo in direzione centro storico, potrebbe quest’anno entrare in funzione (dopo un inter giudiziario vittorioso nei confronti del Comune) una struttura privata di iodioterapia-solarium e piscinette, un’altra sarebbe prevista, a seguito di autorizzazione, quasi proprio all’altezza della scalinata di piazza Mokarta.

Ritornando al seppur interessante ed apprezzabile progetto di ripascimento del tratto di 150 metri del lungomare Hopps, il cui costo si aggirerebbe intorno a 50.000 euro e sarebbe finanziato interamente da risorse comunali (una cifra che permetterebbe l’affidamento dei lavori ad una ditta specializzata senza dovere ricorrere ad una gara di appalto che potrebbe avere tempi più lunghi) ci poniamo lo stesso interrogativo già espresso in precedenza: Una volta completato adeguatamente il ripascimento del tratto di litorale ne sarebbe garantita, terminata la bella stagione, la sua resistenza anche per i prossimi anni? Non vorremmo che con l’inizio dell’autunno e poi con l’inverno, le mareggiate (in quel tratto non vi sono dei flangiflutti come nel tratto successivo) possano risucchiare e disperdere in mare la nuova sabbia. Crediamo che il progettista abbia già previsto anche questo.

Ad ogni modo si spera che il progetto sia realizzabile e che la stessa attenzione (vedi le ingenti risorse comunali spese negli 9 anni) riservata per la “spiaggia in città” da parte dell’amministrazione mazarese sia riservata, almeno a partire da adesso in poi, anche alle già esistenti spiagge mazaresi, da Tonnarella a San Vito, anche in quelle con adeguati servizi potrebbero essere portati i turisti che arrivano in città, il cui numero, secondo le statistiche, è in ascesa, Aeroporto di Birgi permettendo…

Francesco Mezzapelle

16-04-2018 9,00

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