Mazara, porto peschereccio da mesi quasi completamente al buio

Il problema, di competenza regionale, alimenta l’insicurezza. Progetto del Comune per l’illuminazione del porto canale

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Aprile 2023 08:04
Mazara, porto peschereccio da mesi quasi completamente al buio

E’ un triste “déjà vu” quello a cui si assiste da mesi. Dalla fine della scorsa estate il porto peschereccio di Mazara del Vallo si trova quasi completamente al buio. Sono spente quasi tutte le lampade dei piloni lungo il viale Marinai d’Italia, sono rimaste funzionanti soltanto quelle delle banchine centrali. Si tratta di un triste ritorno al passato, in questi anni più volte infatti abbiamo sollevato la problematica, anche a seguito di segnalazioni da parte di operatori della pesca e dell’indotto.

Ricordiamo che per circa una decina di anni il porto mazarese, a parte qualche breve periodo, è rimasto completamente al buio, e ciò ha alimentato anche l’immaginazione circa la possibilità di una manomissione dell’impianto al fine di potere operare loschi traffici all’interno di esso o sulla presenza di qualche “ricercato di alto rango”. Il più delle volte è bastato un semplice intervento sull’impianto da parte di tecnici della Regione per ripristinare l’illuminazione che poi, puntualmente dopo alcuni giorni, si interrompeva facendo calare le tenebre sul porto di quella che si può considerare ancora, nonostante tutto, la più grande marineria d’Italia.

Più volte negli anni scorsi è scattata un’ordinanza della locale Capitaneria di porto che vietava, in mancanza di illuminazione del porto, dalle 17 alle 6 del mattino seguente qualsiasi operazione in mare e a terra all’interno dell’area portuale. Grandi disagi vissuti dal settore peschereccio, e non solo, considerato che nessuna imbarcazione poteva entrare o uscire dal porto nelle ore serali; diverse imbarcazioni arrivate nella notte dopo lunghe bordate di pesca hanno dovuto attendere la luce del giorno in rada prima di far ingresso in porto.

Senza contare che nei lunghi periodi di buio si sono verificati furti all’interno dei pescherecci ivi ormeggiati; da qui la necessità da parte di armatori di assoldare un gruppo di vigilanza notturna. Oggi il problema assume ancora più rilevanza visto che ormai il porto mazarese (in copertina vedi foto da noi scattata alcune ore fa) è luogo di approdo di grosse navi trasportanti grossi componenti per i parchi eolici realizzati nel territorio e nell’areale portuale si registra quotidianamente un intenso traffico di grandi mezzi gommati.

Lo scorso novembre il buio fu complice del danneggiamento da parte di ignoti della stazione marittima, installata la scorsa estate dalla Regione Siciliana ma mai entrata in funzione.

Sul problema dell’illuminazione del porto la Regione siciliana ha dimostrato poco interesse -come del resto avvenuto per il necessario dragaggio del porto canale e per le infrastrutture in generale- per il porto di Mazara ed il suo comparto pesca. Nell’aprile dello scorso anno però la situazione sembrò cambiare – anche grazie alla nostra continua sollecitazione, oltre che quella della Capitaneria di Porto- la Regione siciliana, attraverso il competente ufficio dell'Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, sollecitato anche dall’ex assessore comunale alla Pesca e attività Produttive, Pietro D’Angelo (rappresentante in Giunta dell’assessore regionale Toni Scilla), intervenne mettendo fine all’avaria al gruppo di continuità che alimenta i nuovi corpi illuminanti collocati da oltre tre anni all’interno dell’area portuale e ripristinando l’illuminazione nell’area portuale.

Ricordiamo anche il protocollo firmato nell’estate del 2019 secondo il quale una volta completato l’iter con relativi collaudi, la gestione dell’impianto di illuminazione del porto sarebbe dovuta passare dalla Regione direttamente al Comune, ciò però non sarebbe ancora avvenuto. Quel protocollo fu firmato il 16 luglio 2019 a Palermo nella sede del Dipartimento regionale della Mobilità, delle Infrastrutture e dei Trasporti dal direttore generale, Fulvio Bellomo e, per il Comune di Mazara dall’ingegnere Nicolò Sardo (allora dirigente del III settore), alla presenza dell’assessore Vincenzo Giacalone e del dirigente del Servizio 8 dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti, architetto Carmelo Ricciardo.

In merito al nuovo problema riscontrato all’impianto di illuminazione del “porto nuovo” di Mazara del Vallo abbiamo contattato il comandante della Capitaneria mazarese, Enrico Arena, il quale ha sottolineato: “da mesi sollecitiamo l'Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità al fine di intervenire. In verità qualcosa sembra adesso muoversi. Circa due settimane fa dei tecnici del Genio Civile di Trapani hanno effettuato un sopralluogo ai corpi illuminanti, ed anche presso le banchine e le bitte ammalorate che necessitano di manutenzione”.

Il problema della scarsa illuminazione riguarda anche le banchine del porto canale mazarese, di competenza comunale. A tal proposito la Giunta guidata dal sindaco Salvatore Quinci lo scorso 30 marzo ha approvato un progetto esecutivo e cantierabile, di circa 250mila euro, partecipando ad un bando, a valere sulla misura 1.43 del Po Feamp, emanato dal Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea, che prevede interventi di sostituzione e manutenzione straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione.

Dai sopralluoghi effettuati, gli impianti di illuminazione –si legge nella stessa delibera- sono fatiscenti e presentano periodicamente problematiche inerenti allo stato di conservazione che ne pregiudica il corretto funzionamento ed il successivo servizio offerto all'utenza”. E’ prevista la sostituzione di 32 corpi illuminanti. Gli apparecchi illuminanti saranno sostituiti con nuovi apparecchi dalle stesse caratteristiche estetiche ma di nuova generazione tecnologica garantendo, grazie a lampade a led, un sicuro risparmio energetico.

Lo stesso progetto prevede l’installazione di quindici nuove telecamere (a colori) lungo ultimo tratto fiume Mazaro, dall’avamporto al primo ponte carrabile “nella consapevolezza –si legge sempre nella Delibera- che non si possa controllare ogni singolo luogo del territorio. I siti di ripresa sono stati individuati con criteri di priorità e razionalità dei possibili percorsi viari, privilegiando le piazze e le aree dove sono presenti edifici monumentali come la chiesa di S.

Nicolò Regale”.

Francesco Mezzapelle  

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