Mazara, Pesca, Si alza la protesta: i pescherecci fermi in porto ad oltranza

Caro gasolio e necessità di smaltire le scorte di pesce. La crisi colpisce il mercato del gambero rosso

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Agosto 2022 08:25
Mazara, Pesca, Si alza la protesta: i pescherecci fermi in porto ad oltranza

Dopo la fine del fermo biologico i pescherecci di Mazara del Vallo si fermeranno ad oltranza in porto in segno di protesta. Questa la decisione emersa nell’assemblea degli armatori mazaresi associati a Federpesca l’associazione datoriale del settore affiliata a Confindustria. “E’ certamente una decisione sofferta, che comporta dei rischi, ma ad oggi è inevitabile -sottolinea Santino Adamo, presidente della sezione mazarese di Federpesca, alla quale associati armatori di una quarantina di pescherecci, la grande maggioranza della flotta mazarese- visto il perdurare l’alto costo del gasolio e la non ricevibilità del prodotto da parte dei commercianti. Ci fermiamo finchè le condizioni non consentiranno di riprendere il mare”.

Ai primissimi di agosto formalmente l’arresto delle attività di pesca per circa un mese è stata dovuta al cosiddetto “fermo biologico”, gli armatori speravano che fossero smaltite le scorte di gambero rosso nei congelatori e in un abbassamento dei costi di produzione, a partire dal costo del gasolio. Purtroppo l’obiettivo di molti armatori ed imprenditori ittici di Mazara del Vallo non è stato raggiunto; non è da escludere che in questo periodo siano state alimentate manovre speculative sui prezzi con l’importazione di altro pesce dall’estero, magari dagli stessi Paesi della sponda sud del Mediterraneo.

Dopo una difficilissima campagna primaverile ed estiva di pesca la quasi totalità dei circa settanta pescherecci che compongono al flotta peschereccia mazarese si trovano ormeggiati nel “porto nuovo” (in copertina foto scattata ieri pomeriggio dalla banchina centrale) e in attesa, non si sa, di quando riprendere il mare; come si suol dire in gergo marinaro: “sono stati lasciati i ruoli in Capitaneria”.

La complessità del periodo dovrà però indurre gli stessi proprietari dei motopesca a ricercare insieme ai grandi commercianti di pesce delle soluzioni per fra fronte al calo della domanda, soprattutto per un prodotto rinomato e pertanto considerato di lusso qual è il gambero rosso pescato negli areali internazionali, a ponente e a levante del Canale di Sicilia; diversi pescherecci mazaresi si spingono in lunghe bordate di pesca, della durata di oltre due mesi, anche nel Mediterraneo orientale.

L’erosione dei redditi a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi – spiega Gaspare Asaro, proprietario di cinque barche e commerciante ittico, nonchè vice presidente della Distretto della Pesca- sta influendo moltissimo nella richiesta da parte del mercato di gambero rosso”. Quasi due mesi fa un cartone (12kg) di gambero rosso di prima pezzatura è arrivato ad essere venduto anche oltre 900 euro; in pratica un chilo venduto fra i 70 ed 80 euro.

Oggi il prezzo del gambero rosso, considerata la quantità presente nei magazzini ittici, è in progressivo ribasso, si cerca di eliminare le scorte.

A Mazara del Vallo la problematica caro gasolio è molto sentita in quanto la tipologia di pesca industriale d’altura esercitata ha fortissimi impatti su un comparto che ha subito in questi anni la progressiva la restrizione degli areali di pesca (che ha certamente effetti nella sostenibilità anche ambientale del sistema pesca); vedi in primis il divieto imposto dalle Autorità marittime di pescare nelle acque internazionali antistanti la Libia, all’interno della cosiddetta ZEE dichiarata unilateralmente da Tripoli “off-limits” fino a 74 miglia dalla costa; si tratta di areali fangosi storicamente battuti dai motopesca mazaresi per la cattura del gambero rosso con reti calate oltre i 500 metri di profondità. Per parlare degli ultimi divieti imposti dalla Direzione generale della Pesca del MIPAAF circa la pesca del gambero di profondità nel Mar Tirreno, nelle Gsa 9,10 e 11.

Negli ultimi mesi il prezzo del gasolio ha varcato la soglia di un euro per litro, fino ad 1,10; un pieno per un peschereccio che dovrà stare via un mese costa circa 70mila euro. A Mazara del Vallo il gasolio dovrebbe esser pagato non oltre 0,50 centesimi per garantire la sostenibilità economica e sociale del suo sistema pesca. Risulta pertanto sempre più forte per le imprese mazaresi la concorrenza delle marinerie nordafricane le cui barche pescano lo stesso prodotto; in Tunisia, ad esempio, il gasolio si paga sotto i 0,30 centesimi. Gli armatori mazaresi da mesi chiedono al Governo misure calmieranti, un prezzo fisso del gasolio che li metta al riparo dalle improvvise oscillazioni.

La sospensione dell’attività peschereccia ricade proprio nel periodo di campagna elettorale per le elezioni Regionali e Nazionali: forse una semplice coincidenza oppure no visto che la politica a vari livelli ha influito molto sul comparto pesca di Mazara del Vallo, spesso alimentando divisioni, e “invidie” al suo interno che in questi decenni non hanno certamente aiutato il settore, al contrario di altre marinerie italiane…

Francesco Mezzapelle 

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