Mazara, immobili comunali non utilizzati e/o abbandonati. “Il Duemila”: “il Comune dovrebbe valorizzarli e/o venderli per avere nuove risorse finanziarie”.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Aprile 2018 10:57
Mazara, immobili comunali non utilizzati e/o abbandonati. “Il Duemila”: “il Comune dovrebbe valorizzarli e/o venderli per avere nuove risorse finanziarie”.

Storicamente si declama: “Quando il re è nudo bisogna dirlo”. La città di Mazara del Vallo detiene inutilizzato al bene comune un patrimonio immobiliare immenso e di grande valore. L’istituto di ricerca Il Duemila ha registrato dimensione e valore, raffigurazione di una realtà molto sfaccettata di grandi e piccoli edifici di antica e anche recente costruzione.

L’unità immobiliare della collegiata e giardino della Divina Provvidenza, non è difficile immaginarla ristrutturata ad hotel al centro storico della casbah che da anni è abbandonata e lasciata al degrado (vedi foto di copertina dell'ingresso in piazza San Michele dello stesso ex Istituto)   Moderni uffici giudiziari dell’ex Pretura e Tribunale distaccato di via Toniolo. Numerose case terremotate concesse al Comune. Fabbricato in corso Vittorio Veneto e via Casa Santa. Trecento alloggi popolari a Mazara Due. Porzioni di terreni agricoli dispersi.

Da parte del governo politico amministrativo carenza di interesse e soprattutto inadeguatezza di conservazione. Quando il re è nudo bisogna dirlo. Non è la prima volta che il dipartimento strategico e territoriale de Il Duemila segnala manchevolezze e propone impegno. C’è necessità di affrontare e risolvere questa straordinaria e disastrosa emergenza di molti immobili, per evitare rischi insiti da indagine e valutazione della Corte dei Conti, sollecitata da consiglieri comunali.

Gli edifici inutilizzati e abbandonati debbono essere concessi in affitto o posti in vendita con bandi pubblici trasparenti. Il ricavo di risorse finanziarie è positivo per nuovo battito cardiaco del bilancio comunale affievolito dalla rigidità del Patto di Stabilità. Sono risorse finanziarie per ridurre tasse e imposte dei cittadini. Realizzare servizi di modernizzazione della città o investimenti di cultura turistica.

Il Duemila propone di iniziare ristrutturazione, valorizzazione e promozione del centro antico. Riparare ex case private e concederle in locazione gratuita per cinque anni ad operatori. Destinarle insieme ad altri edifici privati a botteghe, negozi centri culturali o sociali, piccoli musei, trattorie e ristoranti a chilometro zero. Nelle strade e vicoli del centro antico sono vissute e passate generazioni di cittadini che hanno dato a Mazara l’identità e civiltà che non possono scomparire, essere cambiate o stravolte.

Obiettivo de Il Duemila è dare curiosità, gioia, interesse a chi cittadino o turista attraverso il centro antico, nei vicoli e strade far vivere l’effetto di un evento nell’evento. Far emergere ammodernamento di società ed economia nelle dinamiche contemporanee del turismo. Un tuffo nella casbah per assaporare sapori e profumi dell’Africa senza però rottura con cultura e tradizione della Mazara antica.

La sola colorazione sui muri è fumo negli occhi, nel complicato scenario attuale del centro storico. Non basta più, Mazara nonostante certa autoesaltazione rimane al settimo posto in Provincia per visite e presenze dei turisti. Il report de Il Duemila ha il merito di avvertire che sul patrimonio immobiliare di Mazara, l’ex Provincia non è di meno per interesse.

In abbandono e senza manutenzione due grandi edifici storici ed architettonici. Duecentesco convento e chiostro di San Francesco, valutato e fatto costruire in Sicilia, a Mazara, dallo stesso Santo di Assisi, sede fino agli Anni Sessanta della Tenenza dei Carabinieri oggi vuoto e chiuso. Collegio dei Gesuiti nel piano nobile, lunghissimi saloni ove sono presenti scaffali di libri e tomi del Liceo Classico. Punto di riferimento di studiosi e storici di tutto il Meridione d’Italia. Chiuso e infrequentabile.

Accentua lo scandalo culturale che da più di un anno soffre Mazara per la chiusura della biblioteca comunale (vedi foto n.2). Organismo forte e vitale per identificarsi e sviluppare senso di appartenenza, e diffonde il dire comune : ”non è civile, la città priva di biblioteca”. 

Nota dell'Istituto di ricerca "Il Duemila"

03-04-2018 12,30

 

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