Mazara, “il porto non si scava e io pago!”. Il grido di rabbia dell’armatore Domenico Asaro

Il suo motopesca ha riportato danni nel tragitto dal porto nuovo al cantiere navale

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Dicembre 2024 11:30
Mazara, “il porto non si scava e io pago!”. Il grido di rabbia dell’armatore Domenico Asaro

In merito alla mancata escavazione del porto canale di Mazara del Vallo in questi anni abbiamo assistito ad una vicenda che ha davvero dell’assurdo, fra rimpalli di competenze, ritardi, indagini giudiziarie, è successo di tutto… Infine, quando l’anno scorso erano stati avviati i primi lavori con la pulizia di buona parte degli argini del fiume Mazaro e si aspettava l’arrivo della “sorbona” (una grossa draga in grado di scavare i fondali del tratto centrale del porto canale ove transitano le imbarcazioni) i lavori di colpo si sono bloccati… Sulla loro ripresa ancora nessuna notizia, anzi siamo venuti a conoscenza che vi sia una “questione di soldi” che bloccherebbe l’avvio dei lavori (vedi articolo da noi pubblicato ieri Clicca qui ). Ad oggi cresce il grido di allarme degli operatori economici le cui attività, cantieri navali, grande e piccola pesca, rischiano seriamente di cessare a causa delle condizioni del porto canale.

Il fondale del porto e del fiume Mazaro ad oggi è praticamente innavigabile ed in stato di degrado da anni con conseguenze nefaste per comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate. In questi anni è accaduto spesso che qualche peschereccio rimanga incagliato al centro del porto canale e costretto ad esser rimorchiato fino al cantiere navale per lavori di manutenzione. Quando finisce bene i natanti non riportano nessun danno, ma può anche avvenire il contrario, come invece accaduto nel primo pomeriggio di venerdì scorso (29 novembre) quando il motopesca “Osiride” nel tragitto dal porto peschereccio (“porto nuovo”) per raggiungere il cantiere navale per lavori di rimessaggio è rimasto letteralmente bloccato nello specchio d’acqua antistante la statua di San Vito che campeggia all’imboccatura del porto canale.

Mentre navigavamo nel tratto della darsena il motore del peschereccio –racconta molto arrabbiato l’armatore Domenico Asaro- si è spento di colpo, vano il tentativo di riaccenderlo, nel frattempo una piccola nube di fumo nero si è levata in cielo. Materiale di ogni tipo si è incastrato nell’elica e attorno all’asse portaelica. Alla fine siamo stati costretti a chiedere supporto a un rimorchiatore.

Crediamo che ci sia un danno grosso. Non basta la crisi del settore che da alcuni anni ci sta mettendo in ginocchio, quanto ancora dovremmo pagare noi pescatori per il porto ancora non dragato?. Questa vicenda -conclude laconicamente Asaro- mi ricorda una famosa scena di un film del grande Totò, purtroppo qui non c'è da ridere, per niente". (in foto copertina il motopesca Osiride al momento del problema e i danni riportati nella parte dell’elica).

Francesco Mezzapelle  

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