Mazara, I Revisori dei Conti hanno bocciato il Bilancio 2016. Ecco le motivazioni del parere non favorevole.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Novembre 2016 06:58
Mazara, I Revisori dei Conti hanno bocciato il Bilancio 2016. Ecco le motivazioni del parere non favorevole.

Lo scorso 22 novembre abbiamo pubblicato un articolo attraverso il quale ci chiedevamo quando sarebbe andato in discussione il Bilancio di Previsione 2016 del Comune di Mazara del Vallo visto che altri Comuni dell’ex Provincia di Trapani avevano già approvato i loro bilanci. Abbiamo ricordato che fra i punti iscritti all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio comunale, fissata il 28 novembre alle ore 15, non risulta ancora il Bilancio di previsione 2016 ed il bilancio pluriennale 2016-2018.

Pertanto avevamo ipotizzato che anche quest’anno il più importante strumento finanziario per la gestione amministrativa poteva essere approvato dal Consiglio ancora una volta a fine anno; lo scorso anno fu approvato, su diffida del commissario ad acta nominato dalla Regione, quasi alla vigilia di Capodanno.

In merito al ritardo sulla discussione ed approvazione del Bilancio del Comune ci eravamo anche domandati se lo strumento finanziario fosse già stato vagliato dall’uscente Collegio dei Revisori dei Conti del Comune in quanto il nuovo Collegio dei Revisori sorteggiato alcuni giorni fa dal Consiglio non si è ancora insediato.

Quest’anno la Giunta Cristaldi ha approvato il 4 ottobre progetto di Bilancio di previsione 2016 ed il bilancio pluriennale 2016-2018. Ed, ovviamente, in una nota l’Assessore al Bilancio Vito Billardello, oltre ad “elogiare” il Bilancio circa il rispetto degli equilibri finanziari (La manovra complessiva ammonta a 155 milioni 530 mila 465,24 euro) e la possibilità di raggiungere il Patto di Stabilità, ne aveva preannunciato l’invio al Collegio dei Revisori dei Conti ed al Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.

Il Bilancio difatti è stato visionato dal Collegio dei Revisori uscenti (cioè quello composto dal presidente Andrea Giacalone, da Caterina Ingargiola e Antonio Sammaritano) il quale ha redatto un verbale (il n.56 del 14 novembre) di 47 pagine dove, dopo vari riscontri ed argomentazioni, hanno espresso parere negativo allo strumento finanziario varato dalla Giunta Cristaldi e pronto per andare in Consiglio.

Insomma un bel problema che rischia seriamente di compromettere la gestione amministrativa dell’Ente Comune. Potrebbe ancora una volta il Consiglio comunale come già fatto con il Rendiconto 2015, approvato soltanto il 13 ottobre scorso (vedi nostro articolo al link https://www.primapaginamazara.it/index.php/politica/8945-mazara-parere-contrario-dei-revisori-e-diversi-dubbi-ma-il-consiglio-comunale-approva-consuntivo-2015 ), esprimere parere positivo su un Bilancio marchiato negativamente da chi ha il compito di “controllare i conti”? Non si rischierebbe l’automatica indagine della Corte dei Conti di Palermo?

Forse proprio per questo che il Bilancio, che in teoria quest’anno poteva già essere portato in Consiglio il 28 novembre in contemporanea –come spesso accade- con il Piano annuale e triennale delle Opere Pubbliche (iscritto al punto n.4 della seduta del 28 novembre), non compare ancora nell’ordine dei lavori del Consiglio comunale.

Si aspetta forse l’insediamento del nuovo Collegio Revisori dei Conti per potere avere un nuovo parere sul Bilancio? (secondo il sorteggio avvenuto l’8 novembre in Consiglio comunale erano stati nominati i professionisti: Domenico Meli di Castelbuono, Calogero Cittadino di Catania e Antonino Li Petri di Castelvetrano; le funzioni di Presidente saranno espletate dal dr. Calogero Cittadino che dei tre professionisti nominati risulta essere in possesso di maggiori titoli)

Come si comporteranno i consiglieri comunali in merito a questa situazione imbarazzante e complessa al tempo stesso? Quali saranno gli scenari sul voto dell'atto da parte dei consiglieri di maggioranza ed opposizione? 

Di seguito riportiamo alcuni stralci del suddetto verbale (in foto n.1 il suo frontespizio) redatto dal Collegio dei revisori dopo aver esaminato la proposta di bilancio di previsione 2016-2018, unitamente agli allegati di legge;

A pag 20 del verbale il Collegio riscontra che:

“… -tra le spese correnti non sono stati previsti gli Interessi passivi dovuti all'istituto bancario per l'anticipazione di cassa, stimati prudenzialmente da quest'Organo in Euro 220.000,00, considerato che alla data del 05/10/2016 sono stati addebitati in conto tesoreria euro 110.969,23 di interessi passivi relativi al 111 trimestre 2016;-Il credito IVA, non compensabile, non può essere inserito in bilancio tra le entrate del titolo 3°, ma nel conto del patrimonio dell'Ente;-Il credito IRAP di €.

69.859,00 non può essere inserito perché inesistente, in quanto dall'esame della Dichiarazione IRAP 2016 non si evince un credito di nuova formazione, ma una diminuzione di credito di esercizi precedenti; Il credito IRAP di esercizi precedenti riaccertato in euro 154.746,00 deve essere diminuito a euro 138.244,00 come da quadro IR Sez.lll della suddetta dichiarazione, mentre il credito da riaccertamento di euro 30.140,00, cap 1324000, deve essere cancellato in quanto manca il presupposto giuridico per il suo mantenimento.Pertanto, ad avviso di questo organo, non viene salvaguardato l'equilibrio di parte corrente”.

Il verbale nelle ultime pagine, a partire da pag.44, riporta delle osservazioni e suggerimenti da parte degli stessi Revisori. Così si legge:

“L' organo di revisione a conclusione delle verifiche esposte nei punti precedenti considera:a) Riguardo alle previsioni di parte corrente1.) Che la congruità e l'attendibilità delle seguenti previsioni non è fondata su provvedimenti che consentono di ritenere attendibile l'entrata, mentre la spesa prevista non appare congrua tenendo conto:-della necessità di aumentare ii fondo crediti di dubbia esigibilità in relazione all'andamento storico degli accertamenti inesigibili;- della necessità di finanziare debiti fuori bilancio o passività potenziali probabili.

Per cui si invita il Consiglio a adottare le misure correttive o i provvedimenti di seguito indicati:Entrate inattendibiliTitolo III -Altre Entrate "Crediti IV A" per €. 450.000,00;Titolo III -Altre Entrate " Crediti lrap" per €. 220.000,00;Titolo VI - Accensioni Prestiti €. 1.927.964,56;Spese non congrueInteressi Passivi €. 220.000,00FCDE €.

3.751.414,61 ;2) Riguardo alle previsioni di Entrate di parte corrente anno 2016 del Titolo l e 111 , che pur complessivamente attendibili e congrue, devono essere verificate e monitorate relativamente alle seguenti voci:Titolo l Entrate- Previsioni di Entrate gettito- Addizione lrpef per € . 2.400.000,00, sovrastimato rispetto alle nuove regole stabiliti dal D.Lgs 118/2011 che indicano come riferimento l'anno 2014 di Entrata l'anno 2014 che è stato di €.

2.082.954,91Titolo l Entrate - Previsione di Entrata gettito Tosap €. 190.000,00 in relazione alla loro bassissima percentuale di riscossione che impongono una verifica puntuale e concreta sullo reale stanziamento in bilancio.Titolo III Entrate- Previsione di gettito per l'acquedotto stanziato in bilancio per €. 1.174.402,01 in considerazione della quasi assenza di incassi si impone una verifica concreta e puntuale sulla veridicità dello stanziato.3) Riguardo agli investimenti inseriti nel programma triennale dei lavori pubblici: Non conforme la previsione dei mezzi di copertura finanziaria e delle spese per investimenti relativi agli anni 2017 e 2018, in merito all 'elenco annuale degli investimenti si constata che la copertura finanziari inserita in Bilancio copre solo i primi 11 lavori.4) Riguardo agli obiettivi di finanza pubblica.

L'Organo di revisione, sebbene il prospetto dimostrativo delle previsioni di competenza delle entrate finali e spese finali allegato al bilancio, dimostri che sia conseguibile l'obiettivo programmato, ritiene che esso in realtà non sia stato raggiunto in quanto si basa su:- non corretta applicazione dei principi contabili;- previsioni di entrata "dubbie" che non sembrano essere fondate su elementi certi ed attendibili;- previsioni di riscossioni "dubbie" che non sembrano essere fondate su elementi certi ed attendibili, non corretta imputazione delle entrate o delle spese invita l'Ente a riformulare le previsioni di competenza per le entrate finali e spese finali.5) Riguardo alle previsioni di cassaLe previsioni di cassa non sono attendibili in relazione all'esigibilità dei residui attivi e delle entrate di competenza e congrue in relazione al rispetto dei termini di pagamento con riferimento ai cronoprogrammi e alle scadenze di legge.e) Salvaguardia equilibriAi fini della salvaguardia degli equilibri di bilancio 2016-2018, questo Collegio in considerazione dei rilievi sopra mossi che compromettono l'equilibrio finanziario di Bilancio, invita l'Ente a considerare l'attivazione in via prudenziale della procedura prevista dall'art.

243 bis del TUEL (procedura di riequilibrio finanziario pluriennale) al fine di scongiurare l'ipotesi di dissesto.f) Obbligo di pubblicazioneL’ente deve rispettare l’obbligo di pubblicazione, stabilito dagli artt. 29 e 33 del d.gs 14/3/2013 n.33:-del bilancio e documenti allegati, nonché in forma sintetica, aggregata e semplificata entro 30 giorni dall'adozione-dei dati relativi alle entrate e alla spesa del bilancio di previsione in formato tabellare aperto secondo lo schema definito con Dpcm 22/9/2014;-degli indicatori dei propri tempi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture con cadenza trimestrale secondo lo schema tipo definito con Dpcm 22/9/2014.g) Adempimenti per il completamento dell'armonizzazione contabileA decorrere dal 2016 l'ente è tenuto ad adottare un sistema di contabilità economico patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria dei fatti gestionali, sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico patrimoniale e dovrà pertanto avviare le attività necessarie per dare attuazione agli adempimenti dell'armonizzazione contabile rinviati al2016, con particolare riferimento a:-l'aggiornamento delle procedure informatiche necessarie per la contabilità economico patrimoniale;-applicare: - il piano dei conti integrato di cui all'allegato n.

6 al D. Lgs. n. 118/2011;- applicare il principio contabile generale n. 17 della competenza economica di cui all' allegato n.1 al D.Lgs. n. 118/2011;- applicare il principio applicato della contabilità economico patrimoniale di cui all'allegato 4/3 al D.Lgs. n. 118/2011, con particolare riferimento al principio n. 9, concernente "L'avvio della contabilità economico patrimoniale armonizzata.-aggiornare l'inventario e la sua codifica secondo il piano patrimoniale del piano dei conti integrato (allegato n.

6 al DLgs 118/2011);-aggiornare le valutazione delle voci dell'attivo e del passivo nel rispetto del principio applicato della contabilità economico patrimoniale;-effettuare la ricognizione del perimetro del gruppo amministrazione pubblica ai fini del bilancio consolidato.A tale riguardo si invita l'ente ad impartire specifiche direttive ai propri Enti strumentali di cui al comma 1 dell'art.17 del D.Lgs. n.118/2011 affinché:-predispongano le azioni e gli adempimenti previsti nel medesimo art.17;-conformino la propria gestione ai principi contabili generali di cui all'allegato 1 del predetto D.Lgs.

n.118/2001 ed ai principi del codice civile, ai sensi dell'art.3, comma 3 del medesimo decreto”.

Infine a pag. 47 i Revisori concludono così:

“In relazione alle motivazioni specificate nel presente parere, richiamato l'articolo 239 del TUEL, l'Organo di revisione esprime parere non favorevole sulla proposta di bilancio 2016-2018 e relativi allegati in quanto le previsioni di bilancio:-non risultano congrui e attendibili;-non rispettano il principio della coerenza esterna ed in particolare gli obiettivi programmatici disposti dalla Legge per il Saldo di Finanza pubblica anno 2016;-non tengono conto degli effetti sanzionatori per il mancato rispetto del saldo di finanza pubblica (pareggio di bilancio) per gli anni 2016-2017 e 2018, in particolare per le limitazion i imposte alle spese, all’'indebitamento ed alle assunzioni di personale;-non rispettano i limiti di spesa previsti dal D.L. 78/2010 e del D.L. 95/2012 e ss.mm. ii.”

Francesco Mezzapelle

25 novembre 2016 8,00

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